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♦ Renato Benetti | |
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Dammi il tuo corpo, vuoi?
Ma che sciocchezza.
Dammi quell'anima vibrante
di carezze e di baci
di gambe lunghe abbarbicate ai fianchi
di pelle fatta seta luminosa
di nettari, sussurri e mani aperte
e cieli illimitati e sguardi.
Prendi il mio corpo.
Ma che sciocchezza.
Cavalcami le spalle, piuttosto
come fossi un puledro e lanciami
dove nemmeno abbiamo mai sognato di sapere
spingimi in corsa ad ogni cresta estrema
fino a precipitare
nell'odoroso roseo
morbido abbraccio del tuo ventre
dove la voce è un canto
ogni respiro una poesia d'amore.
Io ti ripagherò bevendo
ogni goccia di te
ogni tempo
ogni espressione assorta
ogni più lieve sguardo
quando vorrai soltanto
non sempre.
Io ti ripagherò
vivendo
ogni aspetto di te
ogni recondito anfratto
ogni sussulto.
E amando. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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