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♦ Graziano Ferrero | |
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Maggio 2025 |
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Gianluca Regondi
Le 368 poesie di Gianluca Regondi
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Era il tempo
delle ginocchia sbucciate
Era il tempo
degli uomini bambini
e dei cortili affollati
nel gioco
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Ha un andare tenero
il tempo di uno sguardo
tra le mani che mai avrò
nel triste ricordo di quel
che non fu e di ciò
che non sarà
Sarà un’altra stagione
la stagione della rondine
fuggita via a Settembre
e sarà una lacrima ferma
tra le note di
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Ti lascerò
questi pochi versi
di un amore
non compreso
al di là dei rami
ancora spogli
fatti di timide
e deboli
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Ho lasciato parole al cielo
e non erano preghiere
ad un dio sconosciuto
Ho pregato neve caduta
dal grigiore di un cielo
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Quando nel silenzio
senti un muoversi
di mani e parole
di stagioni nuove
e rondini bizzarre
in un volo senza confini
e
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Nella fruttiera sul tavolo
gomitoli di lana color crema
Nell’aria le intenzioni di carta
vorrebbero essere azioni
Non
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Non ci resta
che tenerezza e sorriso
nell’attesa del tuo respiro assente
che ricordo accanto al mio
nel ricordo allo
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Tempo e cenere
Sguardi e tramonti
Ricordo tutte le parole
del vento d ‘inverno
della sua lenta solitudine
che ti
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Ti penso
ormai accanto
ad una luna grande
Appoggiata al cielo
e alla notte
tutta da sognare
tutta da desiderare
Il mio
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Scrivono di te le parole
Senza coraggio cadono
da un cielo grigio
che forse si farà
anche di neve
e di un gelo
già
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Le strade si dividono
a loro volta
quando decidono
di finire nel silenzio
E il tuo racconto
si fa triste
perché essere
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Carezze appese al dirupo della schiena
nel ricordo degli indaci nascosti del tempo
Ho visto albe e tramonti volare
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Ti guardo immaginare uno specchio
con ombre diverse venirti incontro
e riuscire ad essere meno passato
tenendo per mano ciò che sfugge
da un sorriso o dal ricordo di una foglia
che ti insegue nel suo sonno eterizzato
e scostante
Vorrei incontrati
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Il rumore della pioggia
Il ticchettare delle parole
nell’aria esausta
Il peso dei passi contati e buttati
Il tempo
Una strana spugna
che odora di mare
di parole senza senso
tenute per mano
Tutto questo è un silenzio irracontato
Tutto
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Se non ascoltassi la vita rinvenire
non capirei il margine di ogni paura
E il suo sorriso
in agguato (quasi ubriaco)
carpisce la forma
come una mano ruvida
pesante
orgogliosa d’aver lavorato
ad ogni silenzio
ad ogni lacrima
scolpita e
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E poi ti penso
in un buio
fatto d’assenza
In un richiamo muto
di passione e preghiere
senza un dio o una parola
che possa chiamarsi
d’amore
Ti penso ancora
senza pudore
senza colpe
da scontare
E rivederti
in un tempo
fatto di
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Ricordo ancora
lo sguardo muto
del passato sulle spalle
Lo riconosco
dal sapore crudo
della fretta
E ti risucchia
nel dentro camminato
senza sorrisi e mani
Ricordo i tuoi occhi smarriti
nel caos di ragioni ancestrali
come se ad un tratto
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Il passato ora
è uno sguardo
un attimo bruciato
Ce lo raccontiamo
ogni giorno
Ed ogni scelta rimane
un errore
Soffoca il pensiero
e la parola di un giorno
sono parole di una vita
Un cupo rimprovero
L’amore mancato
Le mani
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Le mie dita tremano
quasi cantassero la fine
di tutti i sacri fuochi
delle notti andate
Forse ti ricorderai
anche dei sorrisi amari
persi nelle poche nuvole amiche
che guardi e saluti tutti i giorni
Ma per un giorno sarò solo vento
sarò ciò
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In qualche modo le parole
non hanno suono ora
E’così che si spegne
la passione e la vita
delle cose care
E’ così che la caduta
rimane vicino
ad un burrone intuito
conosciuto non per caso
incontrato quando ancora
non sapevi e non
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È ancora notte nel fumo
di una stanza imperfetta
e danza con me una solitudine
stramba, a volte cattiva
che racconta della tua presunta
inutilità di uomo incapace d’amore
E’ ancora notte per un altro giorno
che verrà senza rumore
come una bruma
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Incapace è il suono delle parole
arrivare al cuore delle mani
Siamo gli uomini stanchi
di correre in una nota conosciuta
e solo inventata dal ricordo
dell’amore caduto, fuggito via
dai giorni buoni per una poesia
che si scrive sola, senza
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Ti ho amato
allo sguardo della sera
e camminato i tuoi passi
legati ai miei e al silenzio
che tra noi è sceso
come scende il silenzio gelido
dell’inverno angusto e freddo
Anche le stagioni della vita
scorrono nella corrente
di un tempo
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Erano stanche quelle stelle
Stranite per il nero del cielo?
Stanche di brillare
Stanche di non saper
scorgere un orizzonte
se l’infinito avesse
un orizzonte
E il mio respiro s’infrange
nella distanza che il tempo
non scorge gli anni della
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Tutti noi
eravamo altra cosa
forse un’onda dimenticata
sulla battigia verde dei prati
Eravamo stelle cadute per caso
cercandoci nel silenzio di un grido
crudele e affranto
Tutti noi
eravamo altra cosa
Eravamo una nostalgia
mai incontrata
e
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Scivolano dal cielo
piccoli fiocchi di neve
impauriti quasi dal grigiore
di questa mattina d’inverno
Ormai non ha tempo
il tempo di una poesia
che si consuma nel silenzio
arreso alla poca vita
rimasta a guardare
l’incontro tra il nulla
e
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Non so dove hanno inizio
le parole scritte
che voi chiamate poesia
So che una poesia
è e ha un suono
il suono di una tenerezza
non provata ma cercata
So che una poesia
è il viaggio ripetuto
e strappato al silenzio
di un attimo
di un giorno di
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Ho dormito
tra le tue parole
in questa notte buia
Non c’erano sogni
solo mani lontane
che accarezzavano
anime sole
I tuoi occhi
vedono ombre
che il sole disseta
E se tu fossi vera
ed io più uomo
saremmo perfetti
per l’Eden che non
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Altre parole qui per te
per non scordare il cuore
per non cadere ancora
nelle ore che attendi
nelle mani che strette
danno coraggio ancora
Altre parole qui per te
per i tuoi occhi che d’azzurro
hanno il sapore del cielo
dove il mare si
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Ai margini di un sentiero
il mio cuore di pioggia
crede ancora negli uomini
e se tutto questo potrebbe
voler dire amore ancora
potrei sentire la tua mano
nella mia in quel calore
che finalmente consola
E così in un giorno di festa
cadere dalle
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368 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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