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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Maggio 2025 |
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Marisa Lascialandà
Le 12 poesie di Marisa Lascialandà
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Domande frullano copiose
e come bava di lumache
si appiccicano all’orlo del solitario abisso
lasciando il dubbio atroce del sospetto.
S’alza un vento di velluto grigio
persecuzione di ombre nel dolore
come resina mortale sulle ossa
che dischiude la
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Al pallido chiarore della luna
distesa nell'abisso
del baratro carnale
gocciole amare e silenziose
rigano il volto di
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Difendimi il cuore
trattenendo il respiro,
carezzalo dolcemente
senza lasciare impronte.
Ch’io possa placare
lo spirito
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E soffia il vento caldo,
che smuove i suoni
e i ricci della tua pettinatura,
fornendo all'eco
il pretesto del
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Volerò oltre il cielo,
ben oltre le montagne innevate,
per valli e per canali,
errabonda
inseguirò la
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Lenta sbuccio semi di speranza
e costruisco castelli di sabbia
in aridi deserti desolati.
Senza te sono rimasta
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Quand'è che dovrò togliere il sigillo
e scoprire le carte, misera sentinella?
Abbi pietà delle
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Marisa Lascialandà.
Accoglimi nel tuo petto
come fossi una vecchia mendicante,
venuta in pace a chiederti dell'acqua;
dissetami col canto di
leggi

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Hai posato sul mio comodino
un tiepido raggio di sole,
una spiga dorata di grano,
una viola,
sicuro di rendermi cosa
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I sussurri di cristallo mi inondano di quiete;
parole di madreperla
ho cominciato a scrivere
come acini inzuppati
nella
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Lasciatemi passare, fatemi largo,
ci sono troppe cose che ho da fare;
ho ammaestrato il cuore allo spavento
per non essere
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Ho indossato le onde
che inzuppano il tuo pianto
come un manto di rughe.
Eppure mi sento leggera
come avessi le
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