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Famiglia
Le 5666 poesie pubblicate sull'argomento 'Famiglia' Poesie sulla famiglia |
Stagni alti che sudano,
l'invitante ovest gagliardo
- e tremende voci da casa
mi isolarono alla luna,
quando il fervente derviscio
agita come fuscelli i cuori - le nenie
li spaventa d'amore,
apre foschie dagli argini
appesi
come cornici
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E' sempre solo il cielo.
a reggere quel filo, la dov' è appeso un cuore
E nulla si può fare, oltre che pregare,
per far tornare il sole
Quel cielo che da luce, quel cielo che da pace,
quel cielo che da amore, quando s'oscura
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 | In attimi
che non riconoscono più la giusta chiave
snocciolo speranze
vestendomi di sale
riflettendo tristemente
su assurde circostanze che senza punti esclamativi
dignitosamente
dovrebbero tacere
lasciando a fulmini e saette
un modo
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| I tuoi rami sono in fiore
lontano dal tuo orto
albero maestoso.
Sei nella mia mente
sempre vigilante
per ricordare
mai dimenticare.
Tutto mi ha insegnato
a vivere e soffrire
perdonare e amare
la famiglia rispettare.
Albero di vita
con la
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| Se,
poi cadesse il cielo,
di notte quando piove
Se, rovesciasse il mondo,
se esplodesse il sole
Quel grido di dolore,
urlato da ogni cuore
Non sarebbe mai uguale,
a quello che si scorge, senza rumor fare,
nell'animo calare
Quando
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| Ed ora dove sei
angelo della mia terra
arrampicato alle tue foglie
che ti hanno visto ingiallire
prima che vi rapisse il vento
all'imbrunire di un ultimo raggio di sole
Bisognoso di pioggia
il grano aspetta la tua mano
Nel tempo che non
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| Scende la sera lenta e il casolare
tutti raccoglie entro quattro mura,
alto silenzio v'è, alta la luna
che nel cielo pare vigili e scintilla.
Intorno spande un lieve luccicore
fra nuvole che passan sul suo viso,
ombre silenti sulla terra
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| Mi ha colpito alle spalle, il 3 luglio
colmando il cuore di dolore,
di un pianto disperato, stretto sullo stomaco
e avvampa il Suo nome, fermo sulle labbra,
chiuso, in un silenzio di strana pace,
pace che, mi ha fatto indossare l'abito
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| Non correre
c'è sempre un traguardo ...
conta i passi
e fermati
e meravigliati
Il cielo ...!
non dimenticarlo
non è un confine
hai ali
Bellezza
per varcarlo
...un grande cuore
per accoglierlo
Dammi la mano
ti guido
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| Miro al mattiniero sole
e quello, tra rami
fioriti di splendore,
mi ferisce.
Discosto gli occhi
dalla sua figura troppo
forte e certa.
Nella sua potenza
un mistero,
al mio sorriso curioso,
vien precluso.
L'emozione mi giunge
dalla madre
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| Quando le tue ciglia
si chiuderanno mute
e il corpo come creta
si fonderà
nel buio della notte,
e le
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Guardo fuori
attendo
che il sole inverta il moto
con la terra
Inspiegabili superstizioni
come stormi neri
a sprazzi
fuliggine del cielo
farmi oracolo non mi arrischio
le carte in tavola
sono coperte
a girarle vorrei fosse
una mano
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 | Dalla finestra
sul giardino quieto,
dal sol baciato
da grand'afa estiva,
musica dolce,
d'un soave uccello,
spande, gioconda,
l'armonia, d'intorno.
Del mezzogiorno, s'ode
la campana,
l'Angelus suona, chiara, la sua voce,
gente
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 | Ho letto l'esposto,
son rimasto al mio posto,
impietrito a lacrimare,
incapace di pensare.
Mentire per vendetta,
tutto così in fretta,
per il gusto di far male,
a chi è stato leale.
Il giudice ci crederà,
da casa mi
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 | Adesso vai...
il mondo ti aspetta
con le sue delusioni
e i suoi inganni.
Mi auguro che tu
non avrai
molti affanni.
Vai figlio,
attraversa quella porta,
si tolga ogni inciampo
al tuo cammino.
Ti prego Dio
Padre Onnipotente,
togli dal suo
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| Una pausa tra i battiti
deglutire la paura
sovrana nella notte
e nel silenzio
un onda di canto di madre
...prigione del mio essere
lacrime bambine già versate
rincorrono il mio oggi di donna
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 | Salgo dal sud
verso i miei giochi bambini
ed i ricordi felici
dei campi di grano.
Era d'estate
l'ascoltare le cicale
ed i rumori dei treni sorridenti
tra ritocchi di campane.
Scomparsa
è ora la campagna di mio nonno
come la sua voce
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 | e mi guardavi negli occhi
ma non scorgevi il seme
che cresceva implacabile
da te piantato
ripercuotere vibrante
di tremiti iracondi
dolori imperscrutabili
male oscuro
follia...
l'ho trovata negli angoli di strada mentre masticava
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EnzoL |
11/07/2011 20:25 | 2114 |
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nel silenzio dell'anima
ancora scrivo le parole
lettere inutili
infrante
sul tramonto di un sole che muore
-la vita come il giorno ha i suoi confini-
immortali solo i rimpianti
quando il deserto brucia
le lacrime sono solo vapore
rimane
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Midesa |
11/07/2011 20:20 | 4354 |
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 | Quando solo son restato,
te mi son ritrovato,
c'hai messo la ragione,
tanta compenetrazione.
Sorrisi regalavi,
la pace agognavi,
cuore tenero,
aspetto austero.
Molto ascoltato,
assai stimato,
un bastione,
a protezione.
Ti stancavi,
ma
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"Papà hai rotto!
Faccio quello che voglio,
ti odio!"
Son parole pesanti come un macigno
udite da colui che ti ha dato al Mondo
dolorose come un pugno nello stomaco
Solite ramanzine
che pagherei per sentirle
almeno un'altra
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 | Senza di lei non so stare,
senza di loro non so che fare,
vivo da emarginato,
ricordando il passato.
Se non riesco a non amare,
se so sempre perdonare,
chi ho ammazzato,
per essere tanto odiato?
Ho provato a recuperare,
perché solo lei
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Sacra la fonte
nella radice ostile
consanguinea estranea
amata sorella.
Innana regina
di cielo e terra
padrona.
Ereshikgal dell’ombra
nel buio segreto.
Due facce
due opposti
amore e odio
confronto, scontro
ferita antica
che pulsa
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 | Da una casetta cadente
un lembo d'azzurro
sulla campagna verde
illumina il sorriso
di mio padre canuto
e stanco.
Dalla ragnatela del passato
riemergono ricordi felici,
scorgo impercettibile un
luccichio fra gli aridi
solchi del suo viso.
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| Con acqua di sorgente
ho innaffiato
un fiore splendente
tanto profumato
infinitamente amato.
L'ho curato con amore
con dolcezza,
con il cuore.
Ora sei volata via
raggiungendo
spensierata
la primavera e la vita
la felicità
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| Ti prego non scordare
non ignorare le odi che implorano
non mi abbandonare.
Ogni timido fragile germoglio or ora
riaccende il desiderio di mantenerti viva in ogni spora.
Nulla serve e nulla vale in questa perfida lotta
per non
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 | Lento trascorre il giorno
le parole tue confuse
mi risuonano a sera
nella mente
e nel cuore ritorna
l'urlo di dolore
di chi non sa più
che fare
di chi impotente
può solo stare a guardare.
Tu mamma
che lentamente ti stai
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| Non ti ho amato abbastanza quando c'eri
ma sono corsa ad ogni tuo richiamo
percorrendo chilometri di strada
e m'accoglievi sempre col sorriso
"Ora sto meglio, vedi?", mi dicevi
cercando sollevare il mio rimorso
di non aver potuto
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Saprò vederti
Cogliere il tuo futuro
quando t'inviterà un'alba
accesa di colori
senza coprirti
con le
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Angela |
02/07/2011 10:53 | 1344 |
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Non credere inutili
questi miei silenzi
e questo mio sofferto
rifiutar parole.
I miei ricordi
sono sonno antico
che non sa farsi destare.
La mia voce
si alza solo in notti
di solitudine
quando il vento
porta carezze leggere
al dio del
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5666 poesie pubblicate sull'argomento Famiglia.
In questa pagina dal n° 3541 al n° 3570.
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