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Morte
Le 6894 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Sono i tuoi occhi che mi parlavano di te
e il tuo volto a volte sofferente,
e quel male che avanzava, silente.
Mi manchi.
Mi mancono i tuoi sorrisi
le tue risate tra la gente
la tua gioia trasparente.
E quel male sempre presente
nemico dalla
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La ragnatela sta sul pianoforte.
Presso la seggiola è il cero dei Morti.
L’inverno è buio. La città si riposa.
L’aer s’è
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Il sole era già alto
nella valle amèna,
dalla croce blu
s’espande la notizia
di rosso porpora.
La piazza deserta
è ammutolita,
bacheche imbrattate,
manifesti sprovvisti
di volti, di ceri, di lacrime
e preghiere,
l’ipocrisia aleggia
sui
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Passa il tempo,
placido scorre il fiume
e il silenzio regna indisturbato.
Estasiato in questo angolo di un mondo perduto,
lascio che le emozioni escano,
mi preparo ad affrontare la fine.
Arriva prepotente e inarrestabile,
tra le mani tutta la
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La fine sembra voler intralciare il traffico
proprio nulla si può fare
laboriosa come una bacchetta magica
fa la sua scelta
un lampo e tutto perde senso
travolgendo quanto la vita
sino ad oggi ha costruito
il niente dove intrufolarsi si
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Una vita spesa
ad inseguire il bene,
a rallegrar la gente
con la tua presenza.
Un dì spiccasti il volo
e dal celeste
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Temo che il bosco mi abbia sentito
girare i miei passi
mentre l’ombra svaniva
a due graffi dal buio
Forse qualche antica presenza
ha udito il dolore
o le ali di seta strappate
dal cielo in amore di pioggia
Spero che le foglie
non abbiano
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Dicono che sei morta
all’improvviso
con l’alta marea
distratta dai sogni più neri
Dicono che le onde
hanno pianto
mentre il tramonto
ti rubava le ombre del cielo
Forse non hai avuto il tempo
di pensare
ai tuoi desideri pronunciati
in
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Quante volte,
papà
ti ho cercato là dove si perde il giorno
e il silenzio annienta i contorni.
Smarrita
immaginando il tuo sguardo
sorridente
tra macchie di nuvole
lievi come un bacio al mattino.
Gli occhi serrati - un momento -
ed eri
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Verso di assiolo improvviso
nella buia e fitta foresta
silenzio tagliato di netto
come cielo squarciato da lampo.
Di
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Fiori d’oleandro
sbocciati a tardo autunno
quando il sole freddo
non ha pietà dei sogni
Profumo di veleno
filtrato dalle nubi
con la maledizione
delle lune di novembre
Due gocce per stordire
i pensieri nella valle
e il bosco che consola
i
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Voi credete davvero
che io non abbia mai sentito
le ombre sussurrare
segreti nel profondo del bosco
E che le mie inquietudini
siano solo fantasie
e non parole maledette
dettate dalla terra al crepuscolo
Voi pensate davvero
che io non sia mai
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Non sono stato io
a maledire il cielo
è questa falce di luna
che ha portato il buio
Oltre le colline oscure
dove i boschi piangono
dopo che il vento
ha spazzato via ogni cosa
Non è stato il mio respiro
a gelare la pelle
ma la pioggia
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Pensarti, abbazia di Kylemore
coi tuoi sbuffi di verde
che non avevo mai visto
e la selvaggia roccia, grigia.
Sognarti, bianca arenaria
bella custode di una storia d’amore
che finì, e qui trova memoria
fra il lago, il monte e la dura
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splende tra i fiori
la foto più bella
luminoso il volto
nell’incuria del tempo
noi di qua
con le lacrime
intrise di
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Eravamo la Notte senza Luna,
le èllere ignude in su’ i muri del Fato,
le flebili canzoni di compari
avvinati e giocosi. Eravàm Sogni.
Eravamo i cuscin cui si dormì
un sonno quasi eterno che alle prime
fiamme dell’alba riedeva. Eravàm
il bronzo che
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Questi tanti lumini accesi
sulle fredde tombe dei morti
da amiche e non pietose mani
nel giorno oggi che tutti
li
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 | “Andate in pace!” ... ci concesse il prete,
e non avvezzo a riti in casa o chiese
distratto mi scrollai da inebetito.
Silenzio pure si conviene al Sito
ché più d’ogni parola esso e loquace
di più vorrei saper parlar col cuore:
se puoi insegnarmi
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I miei morti
sono ancora tutti lì
che attendono le luci della sera
ed ogni ombra è un dolore
Prezioso come un diamante
lucidato dalle stelle
e non ho paura di aprire
lo scrigno nero del tempo
Qualche volta sento i passi
e qui fra poche
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Tra le nebbie procede lento. Lento
cammina. E va... e bestemmia; è Notte fonda.
Non è sibilo del gelido vento.
Non è la volpe che erra vagabonda.
Bave funeree gli scèndon dal mento,
e nell’onde di un stagno ora si affonda.
Non è lo stral del Sole
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Aveva il buio
nelle viscere dell’animo
e l’oscurità incombeva
sui suoi sorrisi passati.
In un vuoto profondo,
divoratore di emozioni,
lei veniva travolta
dall’uragano dei tormenti.
Non aveva né desideri né rimpianti:
era un’anima
che non
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La Parca
che ogni filo tronca
prima che sia notte
con il male alla porta
La falce
affilata nel sangue
sul mare di buio
dove la vita annega
La Signora
che nuota nelle ombre
mentre il cielo spira
sulle ali di un veleno
Ora
mi
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L’amore eterno che cercavi
è rimasto nella pioggia
o Nera Signora del tempo
che scorre senza una ragione
E le tue parole sono scolpite
nella nebbia di questa stagione
che scende dalla pianura
ad avvolgere ogni cosa
Forse vincerai i miei
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La terra riposa. La memoria annovera
campi d’oro e papaveri frugali raccolti
sementi tra i solchi nella bruna terra
e lo schiamazzo delle oche nello specchio
d’acqua e sullo spiazzo delle galline
Di fieno e latte odorava la stalla in passato
tra
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 | L’astro d’occidente tramontò
sembrava fosse annegato
le acque salmastre si chiusero
tutto dvenne buio!
Lentamente sora Luna saliva
vestiva di bianco opalescente
piccole striature ornavano
un diadema sul capo
solitudine avanzò!
Il lutto mondiale
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| Ascolta l’impalpabile
ritmo del tempo:
sarai pronto nell’ora
dell’agonia
e sconfiggerai le tenebre
con la forza del silenzio;
quella forza
che, tenace, attraversa i secoli
e fa risplendere
con gran fulgore
il mistero cui
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| È molto bello abbandonarsi,
nelle forti braccia del mondo
andare infinitamente lontano
senza lasciare alcuna
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| E finalmente ci sarà una festa
per chi venire al mondo non voleva;
non può capire questo chi qui resta
augurandosi vita assai longeva:
indosserà costui maschera mesta,
pensando al morto di un’età coeva,
e poi allontanerà dalla sua testa
qualunque
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Dicono che piangevi
le ali di un perdono mancato
e che non eri mai stata lontana
dal centro del petto
Mentre le foglie ingiallivano
tu provavi l’amore
fra i sassi rubati del cielo
in livido cerchio sul prato
Dicono che sei morta
pensando alle
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Vivo gli ultimi giorni
della mia esistenza
all’ombra
di una sofferta umanità.
Guardo la gente
con indicibile angoscia.
Penso continuamente
alla
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6894 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1051 al n° 1080.
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