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Morte
Le 6894 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Ti ho visto
sul letto di morte,
gli occhi persi nell’oblio,
sospiri fugaci
sempre più distanti.
Trovai la tua mano
e mi donasti
l’ultimo battito
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Tienimi per mano
la luna è sorta ancora
e dietro la collina
la luce non riposa
È il buio che ora regna
nel mio cielo nero
la pelle è morta ancora
in quest’eterna danza
Stringimi per gioco
non è il nostro momento
saranno i lunghi anni
a
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Veleno d’amore
le ultime more sono state colte
e il trono del bosco
appartiene al cielo nero
Il Re è morto
dentro alla sua terra e intorno
piangono ombre
nel loro deserto di vergogne
Linfa d’oro
nell’orizzonte dell’inverno
il tramonto ha
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Ho sempre capito di avere una vita difficile.
L’odio ed il disprezzo l’ho conosciuto molto presto.
E’ così che le colombe diventano corvi
e un cielo stellato, il coperchio di una bara.
Non c’è niente che scorre sui fili d’erba.
Niente da vedere.
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La Strega di Endor
respirava le ombre oscure
e sfiorava il buio
vicino alla terra dei morti
Per un anno dopo la notte
nei pressi della tomba
che aveva chiuso il respiro
al regno dell’Ade
Pronunciava trame nere
e fili di perla
tessuti dalla
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con l’avvicendarsi degli anni
si risvegliava in te il bambino
negli ultimi tempi
c’era sempre lei a rifarti
il letto a tagliarti la carne
il tuo angelo
premuroso
che non ti perdeva di vista un momento
eri un omone- bambinone
te ne sei andato
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Quella volta
ti eri rifiutata di uccidere le ombre
e la sera era arrivata
all’improvviso come un vento
Che non sa più trovare il mare
e si volge verso la terra
per sussurrare il suo dolore
ad altre ali
Quella notte
avevi risposato in
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Vissi con un violino bucato
chiedendo alla vita elemosine di baci
ma la vita mi diede colpi di tosse
e la tisi distrusse il desiderio dalle gambe.
Amai ogni menzogna
lasciva e brutale
amai come amor non si dona
e scesi a passi di lumaca
la
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Alberi secchi
vicino alle ragnatele
e una luna di fiele
velata dalla nebbia
Fili di seta
che avvolgono il cuore
è la notte che attende
il fiato del male
Qualche ombra
è rimasta ad aspettare
gli ultimi passi
di una stella cadente
Sogni di
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La tua vita all’improvviso
è andata fuori strada
portandosi il sorriso
il ladro sicuro ha rimosso
abilmente l’umana
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E diventerò polvere...
Diventerò essenza
di profumi intensi
e di memorie latenti
che fluttuano nell’aria.
Diventerò
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Posso fidarmi solo dei morti
e del vento freddo
che spira da questa terra
quando viene la sera
Posso sentire solo i lamenti
le voci degli antichi
che amarono le lame
e i riflessi di luna sulle foglie
Poi verrà il tempo del ricordo
e
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Stringe la gola
un brivido di morte...
Mi adagio su rovi di pensieri
dove il corpo si separa
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Lasciatemi narrare
delle ombre nella terra
di quella tomba dimenticata
nel bosco vecchio a tarda sera
Lasciatemi ricordare
il dolore delle fate antiche
e il sangue che scorreva
sul marmo prima della luna
Il buio ha giurato di coprire
per
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Lontano
un suono afono
chiama
è giunta alla foce
la via
pesante il fardello,
ombre danzanti
come spettri,
nel
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Quando noi alla sera
aspettavamo la luna
per non ritornare mai
a casa prima di notte
E giocavamo col vento
con il suo alito scuro
che accarezzava il cielo
fino al gelo del mattino
Quando poi all’alba
sentivamo poche stelle
sussurrare
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Semplice morte
inseguita tante volte
ed evitata
fra le pieghe del destino
Infelice sorte
simile ad un vento
nero prima di un temporale
con le nuvole del cielo
Vive di grigio
dopo la pioggia acida
appena caduta
a corrodere la
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Poi arriveranno le ombre
dense come il male
e con i riflessi scuri
di un respiro insano
Incideranno la pelle
e per il vento
parlerà la notte
avvolta dalle nubi nere
Poi svaniranno le lune
e resterai da solo
a pregare parole
disegnate su di
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Il segreto per tessere il buio
e non morire
è nella luce della luna
ai confini delle nuvole
In quelle notti di desolazione
quando ogni cosa
sembra poter finire
in un battito di ciglia
Il mistero della polvere d’oro
caduta dalle stelle
è nel
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Mi insegnasti il cuore
l’amaro sapore delle ombre
che svaniscono
al primo dolore del mattino
Il colore delle nuvole
appena sporcate dal vento
gelido dell’inverno
quando la pioggia tarda
A morire sulla terra
ancora secca vicino al fiume
con
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Quando sento il dolore
(sembrano aghi piantati nella pelle)
non ho coscienza
della mia possibile fine
Cerco di distrarmi
pensando a qualsiasi cosa
che mi riporti ai giorni
ed alle notti di luna e rimorso
Quando interrompo un sogno
sento il
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Ti aspettavo
quando scendeva la neve
e il colore del mondo
sembrava uno solo
Ti temevo
mentre il buio accarezzava
il nero della sera
e tremavi per il gelo
Fuori nessuno
credeva nei sogni
e le ombre crescevano
senza una terra
Ti
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Il sogno più oscuro
era qualche tipo di follia
che non capivo più
in questo tempo d’attesa
I contorni erano sfumati
e il cuore non sapeva
perché battere più veloce
mentre la luce nasceva
Le altre cose inutili
che restavano da
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 | Il nero è questo spolverino
a forma umana
che preme, sfiora le ossa,
i fiori sbagliati in un unico stelo
arrendevole alla
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| Io nulla prima di venire al mondo
ero, son certo, e al nulla tornerò;
è inutile girare troppo in tondo:
è una questione chiara, e poi non so
penetrare di essa più nel fondo,
perché speranze, sogni, io non ho,
né mi va di passar, da vagabondo,
per
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| Corre il ricordo a un luogo visitato
a Sterzing Vipiteno al camposanto
in una sera lontana di dicembre
lungo il muro di cinta a sinistra
dell’ingresso il buio nascondeva
quei nomi lì diversi di bimbi
un dì lassù volati presto in cielo
un cerino
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Il mondo delle tenebre
inizia qui
oltre questa terra
ai margini del bosco
Il silenzio delle ombre
comincia qui
e per sempre ora
ricorderai le cose morte
Il saluto mai dato
quell’ultima sera
sul bordo della luna
e quel bacio
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 | Suonano a festa le campane
e s’apre la porta del firmamento
per accoglierti, o Sole,
vestita d’angelo.
Salendo hai misurato
l’abisso che oscilla dentro e fuori
e hai liberato l’arcobaleno dei colori
imprigionati dalla sofferenza.
Le stelle
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 | Va in giro
con quattro nodi sullo sterno
sentitamente scarna
perché nessuno l’avvicini, la ravvivi.
Non la si muova
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Vivrò di poche finestre
aperte verso sera
quando la luce arranca
un filo di pena
Vedrò vecchi fantasmi
pallidi come l’ombra
che nel ricordo
portano via ogni stella
Non avrò nulla
per cui combattere
tranne i mattini
con il loro vuoto
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6894 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1291 al n° 1320.
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