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Morte
Le 6894 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Ora riposa fra le foglie
la luce che non vuole amore
sarà il ricamo
del cielo sulla pelle
E se verrà sera
chiameremo cento nuvole
per ridare alla pioggia
riflessi di stella
Poi nasconderemo le lacrime
e sarà come
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Mio angelo della morte
sprigionami appena puoi
troppo angusto è il carcere
in cui son rinchiuso!
Qui il buio è luce e tanfo l'aria
avvinto alle sbarre più ti sogno
più ti attendo senza parlare.
Sai sulle mura non
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E infine
tu piccolo fiore bianco
pochi ardenti anni di vita
amasti soffrendo gioendo.
spargesti carezze ai tuoi cari
gorgogliando con vigore
battaglie con l’esistenza tua.
Addio amica dagli occhi grandi
con il mare dentro
quello stesso
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Quando la gente partiva
salutavi le nuvole
perché sapevi che nessuno
avrebbe fatto ritorno
La sera aveva toni grevi
come d’ebano spento
e le parole svanivano
col ritmo delle stagioni
Quando l’inverno arrivava
la terra restava
a lungo
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Se troverai i miei sogni
da qualche parte
spegni la luce
e lasciami soffocare
Sulle nuvole di metallo
che l'estate porta
a svanire da queste parti
prima che sia estate
Se ucciderai i miei giorni
lasciami le sere
per seppellire i dubbi
e i
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Fiori sulla tomba
se non avrai parole
ed il vento vagherá
per sempre nel silenzio
La terra sarà nera
prima dell'inverno
quando i giorni sono pieni
di timore per i sogni
Busseranno alla porta
le ombre senza cuore
e non ci
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La morte ...
quel dormire che non vorresti mai fare.
E in tanto prima o poi ... arriva,
alcune volte non ci da tempo
ne di pensare e ne di rivedere i nostri passi.
Però, quando ci concede quell'ultimo istante
chissà perché
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Se potessi
scivolare via dalla sera
in silenzio
forse sarei felice
E renderei
tracce di tramonto
al mio cielo di cobalto
nero di piaghe
Potrei morire
senza accennare parole
e nessuno
si aspetterebbe altro
Che il disprezzo
per una lenta
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Così arrivammo dal deserto
della manna non trovammo alcun riscontro
di guerre e paradisi vedemmo l'ombra
solo la morte
quella mai ci lasciò soli
passo dopo passo
stupro dopo stupro
sino alla costa.
Del denaro non avemmo
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Pensieri di sabbia come castelli neri
eretti dalla rabbia.
Pensieri sconnessi, disperati
rotte che inseguono giardini fatati.
Pensieri scaturiti dal malcontento
fatti di lacrime, di ambizione e di vento.
Pensieri partoriti come aborti
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Eri bianca
tra i fiori d'aprile
sbocciati
al primo raggio di sogno
Non temevi la terra
ma le parole che rubavano
polvere d'oro
alle stelle di sera
Sei morta
come le rose di rovo
colte sulla strada
da una lama maledetta
Affilata sui
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Lo sguardo
si posa sfuggente
là dove tutto finisce,
spilli dolorosi
attraversano il corpo
oramai inerme
La meta
a
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 | Tra brandelli di realtà
etereo il Velo
omogeneizza tutto.
Il dramma dell'altro
strappato dall'Io:
la tragedia dello Spirito.
- In Societas malata,
è malattia la salvazione? -
Forse, ma non c'è passato.
È tutto
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Un grido d’aquila scuote l’arcobaleno,
il cuore si fa nebbia.
Non muoiono le lacrime,
nè il ricordo del languido sguardo
che abbracciava il mio.
Ti cerco nella ciotola vuota,
nel tappeto dove si è fermato il tuo tempo,
ti cerco
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Lei verrà a prendermi col consenso degli dei
Un appuntamento con la data occultata
scritta nel libro segreto custodito dalla sorte
La morte è un oscuro nome sulle labbra
è un canto sommesso, una litania, un lamento
la parola
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Sabyr |
24/05/2017 08:22 | 681 |
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Il senso del domani mi s’ammorba
riflesso sulle mani il suo tremore
e attendo che la luce poi s’assorba
nel freddo di
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La delusione della pioggia
era nei volti e nella terra
le nuvole in conflitto
sul confine del giorno
La terza luna era più scura
vagava gli sguardi
resi ciechi dall’odio
e qualche maledizione viveva
Per non disturbare il fiume
qualcuno
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Danzo con i corvi
ed i petali di luna
soffiano un lamento
nel vento della sera
Respiro i pochi sogni
e riverbero le stelle
la polvere di terra
mi nega le promesse
Ali di tormento
che librano nel cielo
amore e tradimento
le ombre della
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Dalla finestra lo sguardo a osservare
di quell’albero l’ultima sua foglia cadere
ingiallita, stanca ha lasciato il suo ramo
per lasciarsi cullare dal freddo vento
allo spazzare, gelare ogni mera speranza.
La mano orfana s’invola
quasi a volerla
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Ci mancherà
il tuo sorriso contagioso.
L'Eterno ti accoglierà
a braccia aperte
nel suo immenso regno.
Riuscirai a fare sorridere
anche le creature celesti
che ti accompagneranno
nell’empireo.
Ci manchi.
Sentiremo la tua
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 | Questa forma sì antica; il sonetto,
profani, tanti, lascia a bocca aperta
frutto è anche di una penna esperta,
ingessato può sembrar come aspetto.
Ho composto tanto, perfino in duetto
dal prosaico all’haiku, sai... è cosa erta!
Ho amor poetato,
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Eri stanco
di combattere la pioggia
e forse fra le dita
non stringevi nulla
Niente che potesse
trattenere le tenebre
in un cielo sempre scuro
tanto da chiamare
Le ombre di domani
con il loro nome
e le carezze dimenticate
sulla strada di
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Era tutto rimandato
al prossimo cielo
e la luna avrebbe pianto
gocce di dolore vivo
Ogni cosa uccisa
sarebbe rinata
ogni ingiusto silenzio
avrebbe fatto rumore
Era solo strano
attendere altre nuvole
il vento che esitava
dubbi
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Non so vedere le albe
ogni piccola luce
che va dalle foglie
al tramonto che muore
Non so respirare il vento
la polvere mi soffoca
fra le ciglia e lo sguardo
dei miei inutili sentieri
Tento di fuggire
ma il giorno rimane sempre
a corrodere la
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Ed or che giunge sera
mesto il cuor ricade
sulla remota lapide
intrisa d’un pianto mai spento
Fronde serene aleggiano
a riparar l’umane spoglie
e un canto di preghiera
s’eleva al cupo cielo
E’l fior posato che anch’esso riposa
ombreggia sul
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Durante il mio viandar
in tondo al mondo
di strane cose ne ho vedute,
e chi, come me, in cimiteri trova quella pace
per
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 | Era di maggio,
quel maggio di Sicilia,
quando il sole inonda la terra,
e il cielo si congiunge al mare
di azzurro
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| Ho lasciato il portone aperto
dietro le mie spalle
ho lasciato che le litanie si esaurissero
e che le parole s'affievolissero.
Ora guardo i vostri nomi
uno accanto all'altro
verdi come il tempo che vi ha corroso.
L'erbaccia ha invaso le
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| Vorrei morire in un giorno di sole
perché la luce distolga
le anime dal pianto
Vorrei morire in un giorno di
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La cosa più strana
era il cielo
che sembrava non mutare
la luce delle albe
Gli uccelli in cerca di riparo
e qualche piccolo segno
inciso sul muro
l’aria era rimasta ferma
Quando sei andata via
tutto era normale
anche il mio
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6894 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1441 al n° 1470.
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