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Morte
Le 6894 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Hai lasciato cadere i tuoi sogni
dietro voli radenti oltre il filo spinato,
trame di passi come fiori spenti orlano
spazi rubati alla vita.
Unghie conficcate nella pelle rancida
urlano preghiere senza voce;
parole partorite in flebili
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Dove nasce
l'incanto della luna
hai lasciato impronta
e bellezza
nell'ispirazione
della tua giovane memoria...
addio senza un saluto
sei andato
a rimirar le stelle
nel coniugarti
all'ultimo sole
e in un abbraccio
senza tempo
sei
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Quanto cenere ha tratto il vento ai monti!
L'Odio perenne si consumò e sparve.
Riapparve dopo, assetato di sangue,
e il vento più non c'è.
Il camino non sbuffa più i vapori
della Morte. Il Tramonto è andato
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l’uomo ha pianto come un bambino
dinanzi a terre devastate
tramutate in fumo velenoso
l’uomo ha pianto come un bambino
ha visto i corpi dei suoi figli dilaniati
ridotti pelle ossa e poi colpiti
l’uomo ha pianto come un bambino
ha sentito la
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Solo due inverni
per non dimenticare
due stagioni
per non lasciare il vuoto
Un tratto
di matita leggera
sulla tela bianca
come la neve che cade
Qualche lacrima
feconderà la terra
ed i semi sbocceranno
nel buio dei germogli
Solo
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Sotto la neve, quieta anima dormi
sotto la neve, ora è silenzio
nel riposo della vita,
quieta la tua mano,
il vento più non
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E quando tu vedi la morte insonne –
perire tra fiamme ed urla violente,
dolore acuto di uomini, donne:
nessuno mi vede, nessuno mi sente!
Bugie, menzogne: son nostre colonne,
ipocrita triste, uccidi la mente:
in dolci lenzuola m’avvolgon: cretonne
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 | Sentii il gelido tuo respiro
su di me
ti lasciai fare
volevo seguirti senza ripensamenti.
L'anima e il cuore m'avean distrutto
nessuna pietà
per la mia fragilità
il mio voler crescere
ed essere amata.
Così come s'ama un
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Esiliata da tutte le cose
scivolava dentro i pensieri negati.
La fragile ferita sulla quale spingeva
mancava e vegliava
dacché bugiarda, scisse il suo sé.
Tatuati alle nuvole passavano i giorni
e passavano lenti al sapore del ferro.
Per strade
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Dove sei ora
tu che coglievi le stelle
con un respiro
di favola uccisa
Dove ha lasciato le rose
che sbocciavano
quando il primo sole
scioglieva la brina
Dei primi giorni di marzo
ed il silenzio
ti sfiorava le ciglia
socchiuse nel
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 | Riposa il tuo ricordo sotto una cupola crociata
ornato da verdi pini e alberi secchi d’inverno,
il ricordo stenta a svanire
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Imploranti bocche
occhi come biglie
ed è inutile parlare
sigillati e nudi
già corpi morti
ed altri
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 | Era un gelido vento
a rapire l'ultimo rifugio
d' un sogno
strappando
l'amore di donna
ad un bimbo mai nato
e a quel giorno
che fuggiva
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Preme sul costato il ferro dell’addio
e spinge fino a che sia morte viva
e incandescente. Tocca le mie carni
l’ultimo
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Riempirò la vacuità celeste
con ogni delizia mortale:
innalzerò, sola come una veste,
la colonna delle cose vane,
che, splendidamente circondata
dagli affreschi di uomini perduti,
sfiorerà tra le nubi, obliata
della
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De sopra ar parchettone
ce sta ‘no scatolone;
è de cartone, è a fiori
ce so l’ impicci de tanti colori.
Spizzico e l’opro piano,
me tremano le mano,
er petto me s’affanna,
er core me diventa ‘na capanna.
C’è sempre mamma in mezzo a tante
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Nascosta nel cassetto di una vita
sensibile al vento come piuma
eppure ferma e scossa in noi
non spira mai, ma lascia
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La mia fine è certa
non so come
non so quando
quando... i miei occhi
vedranno il buio
e il gelo ruberà
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Ti sei stancata
di venirmi a prendere
ed allora
hai rimandato le cose
Non sei più uscita
e con le carezze
hai cercato le notti
il respiro lento dei giorni
Ti sei spaventata
e per un po’
hai sussurrato parole
da sola
Non ho mai
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Non odo le note di nenie che vanno tra nuvole rade
imbavagliano l’anima. Ho pensieri già troppo imbrigliati
la lingua impastata...
Scivolo nella mia solitudine di uno strato più sotto
tutto è tangibile... una carezza pensata un
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Una moneta gettata
nella fontana,
mobilitò tutti
e la sicurezza
fu come agevolante dissidio.
Era elevato il pensiero
di colui che
giunse a rammentare
i suoi primi
timori.
Laggiù si avvide della
presenza affine
a simulare
e a
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Hai rinunciato alle scarpe
ricusato la valigia colma di carezze
camminato scalzo sulle orme altrui.
Ora sotto i piedi nudi
le ferite non sanguinano più il trascorso.
Dio ti fece uomo, ma tu vivevi libero
tal gabbiano senza rotta.
Le
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Ne vidi trafugar ricordi
I'incompresa sorte,
a mescolata carne
e rimasugli di minestra.
Ne vidi morir animo
di
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Leggerezza -
nulla più,
ed è suono.
L'esodo di anime
umiliate sparge
arcobaleni daltonici:
un vociare bastardo
sbrindella il velo
dell'ultima dignità -
“nemmen la morte
è più degna
del
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 | Si sbianca
la livrea grigia
del tuo corpo,
mentre con occhi spenti
ti perdi nel vuoto.
Il tuo cuore
diventa pietra
e
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| Ma chi è il tuo nemico?
Dannata Anatolia
a Oriente ma ellenico verbo le fu sempre amico
a metà nella
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| La derelitta speme s'atrofizza
nei gusci di questo cuor mortale
e giace nelle viscere
la seducente illusione
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Ho visto le ombre dei miei ricordi
accorparsi, addensarsi
dentro uno specchio
che non restituisce più
la mia immagine
ma solo un volo di farfalle nere
e gli occhi di un corvo
La danza dei fantasmi
è iniziata esangue nella
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Sabyr |
30/12/2016 15:56 | 648 |
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Ho spento la luce
perché
non potevo sentire
il vento
soffiare via le cose
Senza di te
Ho chiuso le finestre
perché il mattino
faceva troppo male
al cuore
Senza la tua voce
Era il vento
a riempire il vuoto
della sera
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 | Aveva
e tutto era il nulla
fuori le mani sue...
in silenzio
ammirando l'acque limpide
sgorgare purificanti
l'animo e intenzione...
eppure
quel che sentiva
era spirito
tracimante ferro
incandescente
e soffrir dell'attimo
che fu
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6894 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1561 al n° 1590.
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