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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Morte
Le 6880 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Dove sei ora
tu che coglievi le stelle
con un respiro
di favola uccisa
Dove ha lasciato le rose
che sbocciavano
quando il primo sole
scioglieva la brina
Dei primi giorni di marzo
ed il silenzio
ti sfiorava le ciglia
socchiuse nel
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 | Riposa il tuo ricordo sotto una cupola crociata
ornato da verdi pini e alberi secchi d’inverno,
il ricordo stenta a svanire
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Imploranti bocche
occhi come biglie
ed è inutile parlare
sigillati e nudi
già corpi morti
ed altri
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 | Era un gelido vento
a rapire l'ultimo rifugio
d' un sogno
strappando
l'amore di donna
ad un bimbo mai nato
e a quel giorno
che fuggiva
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Preme sul costato il ferro dell’addio
e spinge fino a che sia morte viva
e incandescente. Tocca le mie carni
l’ultimo
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Riempirò la vacuità celeste
con ogni delizia mortale:
innalzerò, sola come una veste,
la colonna delle cose vane,
che, splendidamente circondata
dagli affreschi di uomini perduti,
sfiorerà tra le nubi, obliata
della
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De sopra ar parchettone
ce sta ‘no scatolone;
è de cartone, è a fiori
ce so l’ impicci de tanti colori.
Spizzico e l’opro piano,
me tremano le mano,
er petto me s’affanna,
er core me diventa ‘na capanna.
C’è sempre mamma in mezzo a tante
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Nascosta nel cassetto di una vita
sensibile al vento come piuma
eppure ferma e scossa in noi
non spira mai, ma lascia
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La mia fine è certa
non so come
non so quando
quando... i miei occhi
vedranno il buio
e il gelo ruberà
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Ti sei stancata
di venirmi a prendere
ed allora
hai rimandato le cose
Non sei più uscita
e con le carezze
hai cercato le notti
il respiro lento dei giorni
Ti sei spaventata
e per un po’
hai sussurrato parole
da sola
Non ho mai
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Non odo le note di nenie che vanno tra nuvole rade
imbavagliano l’anima. Ho pensieri già troppo imbrigliati
la lingua impastata...
Scivolo nella mia solitudine di uno strato più sotto
tutto è tangibile... una carezza pensata un
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Una moneta gettata
nella fontana,
mobilitò tutti
e la sicurezza
fu come agevolante dissidio.
Era elevato il pensiero
di colui che
giunse a rammentare
i suoi primi
timori.
Laggiù si avvide della
presenza affine
a simulare
e a
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Hai rinunciato alle scarpe
ricusato la valigia colma di carezze
camminato scalzo sulle orme altrui.
Ora sotto i piedi nudi
le ferite non sanguinano più il trascorso.
Dio ti fece uomo, ma tu vivevi libero
tal gabbiano senza rotta.
Le
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Ne vidi trafugar ricordi
I'incompresa sorte,
a mescolata carne
e rimasugli di minestra.
Ne vidi morir animo
di
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Leggerezza -
nulla più,
ed è suono.
L'esodo di anime
umiliate sparge
arcobaleni daltonici:
un vociare bastardo
sbrindella il velo
dell'ultima dignità -
“nemmen la morte
è più degna
del
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 | Si sbianca
la livrea grigia
del tuo corpo,
mentre con occhi spenti
ti perdi nel vuoto.
Il tuo cuore
diventa pietra
e
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| Ma chi è il tuo nemico?
Dannata Anatolia
a Oriente ma ellenico verbo le fu sempre amico
a metà nella
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| La derelitta speme s'atrofizza
nei gusci di questo cuor mortale
e giace nelle viscere
la seducente illusione
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Ho visto le ombre dei miei ricordi
accorparsi, addensarsi
dentro uno specchio
che non restituisce più
la mia immagine
ma solo un volo di farfalle nere
e gli occhi di un corvo
La danza dei fantasmi
è iniziata esangue nella
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| Sabyr |
30/12/2016 15:56 | 689 |
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Ho spento la luce
perché
non potevo sentire
il vento
soffiare via le cose
Senza di te
Ho chiuso le finestre
perché il mattino
faceva troppo male
al cuore
Senza la tua voce
Era il vento
a riempire il vuoto
della sera
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 | Aveva
e tutto era il nulla
fuori le mani sue...
in silenzio
ammirando l'acque limpide
sgorgare purificanti
l'animo e intenzione...
eppure
quel che sentiva
era spirito
tracimante ferro
incandescente
e soffrir dell'attimo
che fu
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Dicevano
che l’ultima luce
era stata la pioggia
un petalo di bruma
Portata dal mattino
fino all’imbrunire
e appena spezzata
dal vento freddo
Era uno strano
inverno
ed il sole non voleva
abbandonare la terra
Dicevano
che te ne eri
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Immobile, non si muove
sotto questa nebbia dicembrina
la foglia, si abbandona.
Non sa cosa sia il giorno
non parla di risveglio:
povero ninnolo sospeso sul cespuglio.
.
Quale pace amore mio
al di là della morte
in quel groppo di lacrime
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Ricordi sopra una lapide,
bagnata da lacrime aspre.
Fuggono da un rigoglioso fior
la speranza e la sorridente vita.
In un attimo tutto è caos
il tristo mietitor,
che falcia il più bel grano,
lascia atterrito anche
il più
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Qui ...
quando c'era ancora il corpo
quando chiedeva ancora
ora sono diventata sottile
trasparente come un vetro
non riesco a spegnere le luci
questo dialogo interiore
le domande urgenti e
le risposte crudeli.
Gesti sempre più
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Brucia la memoria
crudele e beffarda
ti protegge e cancella le punte vive
di alberi che protendendosi al cielo
nelle ampie vie azzurre
toccano vividi rami di querce che sono radici
dal cuore all'infinito eterno.
Canta la voce silenziosa
la
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 | Seme su seme
ho fecondato la più sterile petraia
e da quelle pietre
di radice in radice
(con la lentezza primigenia di chi sa di molte vite)
ho varcato il limite al silenzio
Ho lasciato al faggio
il più facile pendio
e la mia verde
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Prendimi
prima che sia buio
così non sentirò la nostalgia
del tramonto dell’inverno
Non voglio più vedere
le mie fotografie sbiadite
e quella porta che si apre
senza nessuna luce
Spegnimi
prima che sia notte
così
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Laggiù nacqui,
sotto l'Etna rabbiosa
quaggiù vissi,
nella valle dell'antico Pancali
che in eterno riposa
dove
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Si cade piano,
come la neve.
Dapprima impercettibilmente,
mentre il cielo ci crede nuvola impazzita e bizzarra.
Poi a
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6880 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1591 al n° 1620.
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