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Morte
Le 6873 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Pronunciate una sola parola
qui fra le vesti scure
che avvolgono il cielo
di questa estate senza vento
Dite solo di una goccia
una perla perduta ed opaca
che sul fragile percorso
fra lo sguardo e il sogno
Avrà travolto ogni cosa
ed ogni
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Se la notte
verrà a prendermi
mi troverà nudo
abbracciato all’ombra
E non so se morirò
di qualche nostalgia
ancora da tremare
sulle ali di una seta
Se la la luna
affonderà le sue unghie
nel petto profondo
non proverò dolore
Ma
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All’alba e al tramonto
profondo silenzio
mi dà la tua finestra
ed il vuoto è in me
fiori senza l’acqua,
spariti i colori
rimane la rondine
che si prepara al viaggio
passano nuvole di ricordi,
entrano ed escono
dal mio essere freddo,
non
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Mi piace pensare
che oltre la morte,
ci sia una scala
fatta di nuvole bianche
e che mi porti
in prati di stelle,
dove la luce nasce
negli occhi di chi ho amato
e tanto mi hanno amato
e là, veder sgorgare
ruscelli di ricordi
e in questi
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Quando arriverà
quel giorno
vorrei poter dare del lei alla morte,
sorpresa e distaccata
dal suo arrivo,
ché se le dessi del tu
vorrebbe dire
che siamo state pericolosamente
e dolorosamente vicine
da vecchia data,
amiche di sfuggita
tirata per i
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Vi narrerò la storia d’una bella
fanciulla catanese: Gammazita
che per la sua virtù diede la vita,
morendo intonsa e pura, da pulcella.
Correva quasi quel milletrecento,
quel tempo tanto oscuro, sì crudele;
il vivere difficile, cruento.
Ed
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La tua nascita è stata
la festa del cuore,
la tua vita è corsa
fra la gente
che ti amava e amavi,
il tuo sorriso, sempre
per me era un’alba nuova,
ora, la tua morte,
per noi tutti
improvvisa e silenziosa,
porta verdi ricordi
che coprono di
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Corre veloce la macchina
c’è una sposa a casa che aspetta
e un figlio che in grembo già scalcia.
Rovente è la strada al tramonto
è duro il lavoro ogni giorno
e corri
hai voglia di quiete e d’amore
ma il sonno d’un tratto ti
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 | Stella,
anima scodinzolina,
Ho per te cercato invano
qualcuno che ti porgesse la sua mano.
Sei nata sotto una cattiva stella
Ma non volevi arrenderti.
Sorridevi mentre rincorrevi il sole.
Hai strappato giorni al tempo,
rovistando cibo nel
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Sono il Principe sconosciuto
che non ha taciuto le sue ombre
e vaga da un tramonto all’altro
ma non sa cogliere il sole
Sono la notte di luna nera
dimenticata senza una ragione
dietro alle nuvole d’inverno
quando la pioggia ha un altro
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E’ finita cosi mio bene
nel pieno inverno, freddo e gelo
nebbia sui nostri volti.
Giorno d’addio all’ anno
ore di estrema
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quando una persona se ne va
il cielo d’un tratto si scolora
l’aria diventa pesante
grigio lo sguardo
mentre un macigno ci abbatte
su un asfalto rovente
e lui s’incammina sui ricordi
già così distante
come da catapulta scagliato in un istante
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Non ti ascolto più
mentre dentro urli più forte.
Quel giorno ho gettato il seme
nella terra fertile e con occhi
ambiziosi rimiravo
il tuo primo germoglio.
Passato il primo inverno
il tuo stelo più robusto
e le tue piccole foglie
a scandire i
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Nuvole plumbee divampano
nell’azzurro cielo,
un vento freddo chiude la porta al cuore,
gela l’ultimo battito, l’ultimo respiro
al calar del buio negli spazi infiniti.
Si spegne la vita del poeta favarese
"u zì Totò Sciortino",
ma... il suo
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uno strano profumo
non so cosa sia,
un silenzio saturo di malinconia
la rassegnazione
unica consolazione
inerme nel letto
spogliato di tutto
nessuna forza
nessuna reazione
tutto è lontano
tutto è sfuocato
resta solo quel sottile fiato
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E poi... un giorno,
solo un numero che ronza
per finire ammazzato
come un insetto
tra le pale d’un ventilatore
ti domandi ancora il senso
d’un silenzio nato sul finir del giorno
quando avevi in mente la luce
e invece hai ascoltato parole buie
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Non piangete,
non versate inutili lacrime
suoi miei brandelli di carne
che, pellegrini nel viaggio della vita,
tornano alla terra.
Hanno fatto il loro corso.
Dal seme, al fiore, al frutto.
Mi riporrerete sul "necessario affare" di
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La morte è la fine della bellezza
per questo io spingo
le mie ossessioni al limite
sempre di notte
Quando nessuno può sentire
il pianto fra le ombre
o il lamento della pelle
tirata allo spasimo per il dolore
Il buio è la fine del giorno
e
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Non so perché
ci siamo lasciati a settembre
proprio mentre il cielo
esalava i suoi colori ambrati
E le ombre
più lunghe del tramonto
toccavano l’orizzonte
con i loro respiri d’autunno
Non so come mai
non ho più guardato il mare
senza sentire
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Il giorno dopo
erano sbocciati i fiori di elleboro
ed i petali neri
coloravano di buio le rive
Lungo il fiume
erano rimasti i corvi
in attesa di qualche morte
tenuta segreta dalla primavera
Io ti avevo sussurrato un dubbio
ma tu non
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Non so dove tu sia ora
e se fra le pieghe del mare
sia rimasto qualcosa
del tuo profumo di vaniglia
Non so se il vento
si sia dimenticato di portare via
le impronte dei nostri passi
sulla spiaggia dove ti stringevo
Ma qualche volta
mi scopro
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La polvere era scesa all’improvviso
sui filari abbandonati
e sui desideri intrapresi
per durare una stagione d’amore
Aveva ricoperto ogni cosa
anche i nostri sorrisi
lasciati in un angolo a decantare
nuvole di cielo venute da fuori
Il silenzio
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Siamo morti tante volte
quando le labbra si sono strette
per un ultimo bacio
mentre il cielo schiariva
Nei mattini d’estate
e la strada tremava fra le nubi
prima di una tempesta
resa vana dalla pioggia
Siamo morti nelle notti
lunghe e
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Io ti avevo scelta
perché non sapevo
coltivare semi di stella
nella mia notte oscura
E respiravo le ombre
più malate nel gioco
di qualche nuvola nera
prima del temporale
Io ti avevo amata
per non dover scegliere
tra le gocce di pioggia
che
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Così,
con occhi azzurri
vigilavi l’infinito,
laddove la tua mano importante
curava i capelli argentei.
Persino il viso,
ricorda le ultime rughe
della tua freschezza
dissolversi in un sorriso;
lassù con te si incammineranno.
Confidiamo nel
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Se avessimo compreso
il lento ondeggiare
del tempo della sera
forse non avremmo perduto
La dolcezza delle carezze
promesse dall’estate
e poi negate nel vago
ricordo delle ombre
Se avessimo sussurrato
più parole alla notte
il mattino non
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Tua figlia mi ha detto
che hai fatto di testa tua,
non volevi più disturbare.
Poi non so come e perché
ti sia venuta questa idea.
Ho capito: tu ne hai viste tante
di queste situazioni,
di promesse, mai mantenute.
Nella tua esistenza,
nella tua
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Incontriamoci nel buio
e forse troverò le parole
per descriverti l’alba
e le carezze che non ho avuto
Vediamoci domani sera
quando la fretta del giorno
muore senza fare ritorno
con il suo tramonto di luce
Incontriamoci fra le ombre
e forse
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Non parlo mai di te...
solo dentro quei versi
che non leggerai mai
perché più di un oceano
affoga le mie parole.
Non sogno mai di te
solo quando resuscito il tuo volto
nel pensiero in delirio
una febbre a picchi che brucia da anni.
Scrivo
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Una distrazione,
la vita,
afferra la coda a un sogno
e la strappa via
disperdendola
come polvere remota.
Si annida
nelle ore di ombra,
sbuffa, annaspa, rantola
tra un’attesa e un tremito
poi si accartoccia
mentre cede il passo
a un
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Italia |
20/06/2019 13:06 | 2024 |
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6873 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 961 al n° 990.
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