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Ribellione
Le 7014 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Esplode la rabbia quando
il mondo del lavoro
gioca a nascondino
raccomandarsi è di rigore
in ginocchioni prostrarsi
onde avere il dovuto
difficile accettare scuse
in girotondo respirano
sincerità un optional
ansia cattura
il domani è
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Dove vai uomo senza ritegno...
come teppista nel deturpare senza contegno,
la tua presenza non passa inosservata
hai imbrattato del ciglio tutta la facciata,
sacrilegio immondo l'incivile ornamento
senza pudore ... e di ciò non sei
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Unilatero non sono,
mille facce ho io
e le giro come voglio:
non potrei che fare
così per distrarre bene
il tempo e ciò che resta
di questa tempesta, sto
male io se dici sereno.
Il conformista non sono,
il ribelle ho io
in me e
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In un tetro paese
di ipocrita provincia
trascorro
il mio tempo
e prigioniera
mi sento
in questo piccolo
alveo
di biforcute lingue,
di cattiveria e di
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 | Ho per terra un mare azzurro
dove senza ossigeno non affogo
e per cielo una porta che non scotta
che m’accoglie a ritmo di polka
Non è miracolo il mio
ma nemmeno frutto di demenza
è mente stanca che declama il volo
a bordo di una navicella
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| Misero "umano"
che membra scarnisti
di anime pure
senza colpe alcune
Caino,
uccisore di mille Abele
escremento del mondo,
anima nera,
la tua mente, il tuo cuore,
risiedono ancora nelle viscere dell'inferno
dove anime perse
con
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| Continuano a cadere bombe
sopra la mia pelle
cantano ancora le mie stelle
ringhiando agli ultimi sepolti alle
nuove
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Pertugi d’anima in anse di sospiri, in raspi di
lacrime ribelli, penetrano nei pori della pelle
in rivoli gentili, a levigar bistri di tempo, che
non vogliono
morire.
Cieli disfatti da cirri ribelli, veli di grigio
avvolgono soli nascenti, che
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 | Questo è un giorno
Di canne piegate al vento
Di fucili caldi e di sangue sparso al sole
Questo è un giorno vile
Un canto da ricordare
Nel lento morir del fiume
Un giorno di poeti stanchi
Di fogli bianchi presi dal vento
Questo
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 | Mi senti?
Non mi ascolti.
Io parlo come un fesso;
da me a te
c'è un vuoto
che non è un abisso
ma una montagna di nulla.
Abbiamo poco tempo
per ricordare che esisti
e che anch'io sono qui
ma siamo troppo lontani
come un
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non lo sanno gli aquiloni
che vergano il cielo di strie mondane
lo ignorano le cicogne
sui loro nidi urbani
non lo vedono gli astri
intenti a far luce
su mode pagane
ma un alito malsano
talvolta mi pervade
comprime e dilania
sbuffa e
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Parlatemi
della luce che annienta le tenebre:
ho bisogno di credere.
Ostili silenzi mi assillano,
in brividi oscuri,
tra ansie senza limiti.
Mi tiene insicuro
l’attesa della notte
che verrà.
Non mi lasciate solo
davanti alla mia
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quelli che se ne vanno
dai tavoli dalle finestre
in pigiama
col dito alzato leccato
impavido
con una spina in bocca
i soli
mai visti e sentiti
appena a un passo interrotti
sanno che le parole sono uccelli
a memoria di cielo
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Or che più nulla nutro,
e il cammin e scuro e incerto
qui ove son cresciuto,
or ti saluto mia dolce terra,
il mio
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in quel ritorno
anche tante ombre nere
alla vergogna (D)
Che poi non era nulla questa ombra,
solo il gelo della sera portato a casa
e dimenticato per un vago momento,
flebile lamento di un percorso alato
Il segno di un delirio teso a
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Quelle voci
intente a sputare squallide sentenze
fanno solo chiasso
loro
non le sentono più
e mai più potranno urlare la paura
nell’incontro con il nulla
freddo che diventa gelo
pelle che diventa gabbia
e affonda...
quelle
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Seguo l'odore della carne ribelle,
come uno squalo affamato di ricordi
cerco un vittima, solo una all'anno
noncurante delle triste fama che mi attende
Sento le mie pinne sguazzare e sbagliare
sempre controcorrente, nella rincorsa, un guizzo in
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Di orme
ancora si corrugano le acque
Brividi, le voci incenerite
al crocevia di mare e costa
E quell’incendio dalle lingue estranee
e lunga acqua e presto terra
-laggiù dai palmi, terra o amica?
Acqua, terra, fuoco, uomo
Aria
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Silente
canta agli dei
l'uman viale
sicuri
che l'illuso
può donare
nell'essenza
di purezza
abbandonata
in psiche
ormai
chimera
in noi scordata.
Occhi
di speranza illusa
brilla dal cosmo
la poesia
fra demoniaca
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Bang bang
per tutti i tuoi sogni
Nella tua mente
due colpi di pistola
per morire mille volte
in una volta sola
La voce della gente
come pallottole senza calibro
continuo a respingerle
fino ad essere esausto
Bang bang
per tutti i tuoi
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 | Togliete
di mezzo il comprendere
umano.
Disumana la
bestia che alberga
la storia quando
di mezzo
ci passa la pensante
memoria,
che non fa memoria
di ogni scempio
di vita
ingiustamente
ad egli affidata.
Perché credere
che
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| piangete la vergogna di un uomo senz'anima
risuona la nenia sfatta di violini
morte hai ucciso le lacrime d'infinito
300 stelle non
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 | Rimuoverò
pian piano,
di me cancellerò
le orme,
le pieghe dei sorrisi
mai fatti,
riporrò i giorni di sole
mai scaldati,
sbiancherò le mura
di questa prigione
e volerò
Volerò d'un volo
disperato
e
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 | Non fu la resa
ma l'apice
d'una vita di piccoli mattoni
rossi come l'amore.
L'impronta di due sorrisi sui cuscini
è ancora lì
e i gerani sul balcone
i vetri di merletto
nell'aria il profumo dell'ultima minestra.
Non un
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 | E’ un’illusione crederci poeti
noi che del sommo ne inseguiamo l’ombra
cantiamo salmi come miti preti
vestendo un saio che talvolta ingombra.
Viviamo il sogno d’essere incensati
per cosa poi non lo sappiamo manco
e articolando lemmi
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| Sogni
che scivolano
come vento alla via
sfuggono ai desideri
con la malinconia.
Vivere
per sacrificare
l'attimo esistenziale
costruendo una casa
in mezzo al mare.
Traballano i neuroni
si è folli alla
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 | Pagare la
speranza, per morire
sperando; cielo e mare
tristi... testimoni, a chi
rivolgersi... non
sanno.
Affondano
come... piombo, la
solidarietà...non basta;
morire... non è giusto
per approdare, nella
costa.
Dio li
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Pensavo di essere la sola,
a vedere le ombre sotto i
grappoli dei glicini stanchi.
Pensavo di essere la sola, a
trascinare i pesi della vita
tra la folla.
Pensavo di essere la sola
a sentire sul capo il sordo
rumore di tempesta.
E poi,
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L'alba che aspetta il vento di mare
per abbracciare il sorriso del sole
annega il suo dolore
in un mare nero come la notte
e in silenzio piange lacrime salate...
in un cielo pungente senza rumore
in un buio profondo senza più
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Sul filo spinato
mi adagio e mi avvolgo
il sangue mi riscalda
la rabbia mi consola
Gli occhi non vogliono più vedere
l’ignoranza dell’avere
la stupidità del parlare
Come un sasso infondo al mare
non riesco a respirare
non posso
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7014 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 2581 al n° 2610.
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