Visitatori in 24 ore: 8’142
463 persone sono online
1 autore online
Lettori online: 462
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 363’051Autori attivi: 7’481
Gli ultimi 5 iscritti: MiuMiu - Giovanna Diodato - Ciraforever - Cialtronescon - Daimon |
_
 |
Luglio 2025 |
|
do |
lu |
ma |
me |
gi |
ve |
sa |
| | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |

eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
|
Satira
Le 2570 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira |
Sciolto libero slegato
il mio verso in comodato
si dipana sorprendente
spurio vergine e impudente.
Lui non pretende cielo e ispirazione
non bussa e non richiede mai il permesso.
Convinto del suo dire di concerto
si accomoda sul desco e si
leggi

| 
|
|
|
Rinchiuso in gabbia dalle tue promesse
col solito attestato di cartone
che blatera col piglio di un lenone
fantasmi di parole in sé sconnesse.
Tenuto in gabbia conica speranza
che sperpera lamenti in calda attesa
di un tuo sorriso fulgido a
leggi

| 
|
|
|
Cristiani e cristianucci in questi strani mondi
vanno girando a caso coi piedi appesi in aria
e ignorano di avere in cuore l’orticaria
un male acuto e strano che esplora i bassifondi.
Babbani e babbanucci nocchieri assai giocondi
misteri
leggi

| 
|
|
|
Sogna chi vuoi con i denti aguzzi
penetra il mare salta per il cielo
cambia te stesso e se vuoi il tuo pelo
ma non celarti in terra con gli struzzi
oppure se capace sei... sferruzzi
la teologia sacrale del vangelo
che incontra Adamo ed Eva sotto
leggi

| 
|
|
|
Nascondo i miei veri colori,
mi vesto di finti splendori,
tra petali, pose e illusioni,
rubo pensieri e opinioni.
Mi lustro il nome ogni mattina,
brillo più d’una vetrina.
Faccio il furbo con stile elegante,
sono geloso, ma par galante.
Ho mille
leggi
 | 
|
|
|
Strokka al dente all’italiana
democratica ed unita
dove esci da una frana
e poi entri dall’uscita
dove il tempo si consuma
con la gente che ti fuma
con il ladro che in prigione
non attende la ragione
e il politico per sfizio
non accetta il
leggi

| 
|
|
|
Mi piaciarria affermare che sei rara
che coniughi l’asfalto con le ruote
ma improvvido è quel cielo che non puote
scaldare labbra e cuore con la zara.
Mi sognarria copiare con la fara
le tue parole candide zelote
trovate senza peli tra le gote
di
leggi

| 
|
|
|
Sto bene se stai bene e se stai male
il male lo dividi assieme a me
a me che accendo il cuore mio con te
con te che sei un gran segno in cielo astrale
astrale nell’ardore ed è normale
normale come accade ai tuoi perché
perché noi qui lottiamo
leggi

| 
|
|
|
L’apparente santo, faro abbagliante,
cieca legione lo segue costante,
credendo che la sua luce sia insuperabile.
Con maschera d’ingenuo, volpe elegante,
la greggia credula serba nel suo forziere.
.
Il suo coro fanatico, eco vano,
applaude il vuoto,
leggi

| 

|
|
|
Fantasia mamma mia
sei una candida bugia
e il mio verbo sconsolato
non ancora ti ha incensato.
Vanteria mamma mia
non sei Eva né Maria
e il tuo cielo di smeraldo
dalla mente lo dissaldo.
E gli occhi miei non vedono che il niente
il cielo mai
leggi

| 
|
|
|
Gare controgare tautogrammi
sfide arcisfide corse dell’istante
nel gioco delle parti il dio imperante
a spasso con i tempi e i parnodrammi.
Competizioni giostre a chilogrammi
cimento tra indolenti martellante
e il nodo si attorciglia
leggi

| 
|
|
|
Siam noi che più ci dividiamo...
mai mescoliam acqua nel vino,
indossiam maglia bianca o nera,
distinguiam il bacio dal bacino,
viviam più di notte che la sera.
Ai tuoi occhi, o da vicino,
diam segno di grande atmosfera,
ma esagerando quel
leggi
 | 
|
|
|
Domani è un bel bimbetto
al buio con mezza faccia
nell’angolo nascosta
non frigna e non minaccia.
È fatto proprio apposta
e il gioco è il suo diletto.
Domani è un ragazzino
sta giù sotto il portone
e canta a perdifiato
un’ultima canzone.
Mi
leggi

| 
|
|
|
Nella mia vigna i grappoli son grigi
le foglie rosso ferro plasticate
il campo tutto bozzoli e vampate
e il vino verde e ricco di prodigi.
Nel mio orticello alberi di pietra
i frutti color fumo belli grossi
scomparsi sono i nidi e i
leggi

| 
|
|
|
Se sono capra dimmelo sul muso
ché la mia lingua è assai specializzata
e si alimenta solo di insalata
di quelle nelle buste pronta all’uso.
Se frigno e basta te lo faccio al chiuso
dei miei trascorsi vita beneamata
con il dovere a parte la
leggi

| 
|
|
|
|
Idem et eadem
le trovi messe in mostra in via del pero
imprese da procace condottiero
cercando e ricercando a tavolino
le sconce prolusioni da mercato
con fare disconnesso e burattino
per dare un volto in bianco al suo passato.
Idem et eadem
leggi

| 
|
|
|
StrokkItalia amate sponde
il mio cuore si confonde
tra il passato ed il presente
nel cadermi qualche dente
mentre il sole surrettizio
splende in alto e mai per sfizio
su pei monti e nelle valli
col capriccio dei suoi galli
che cincischiano sul
leggi

| 
|
|
|
Sincera... mente meglio stare zitti
guardarci dentro gli occhi e non parlare
sicuro che il silenzio lo puoi amare
e che tacendo molto mi puoi dare.
Sincera... mente meglio fare il fesso
col verbo coniugato al singolare
col tempo che al passato può
leggi

| 
|
|
|
Non una festa
ma solo un filo rosso
stracciando i passi lenti dell’inverno
che svapora legato alla sua fine
con quella faccia colorata e mesta
che a tratti sale e scende nella testa.
Non una festa
giusto un compromesso
sulle pagine gialle e
leggi

| 
|
|
|
È nato un maschio
non si sa da chi.
Si chiama Alpestre
Gatti Lavio Mongo
Castracane.
È un dolce principino
sorridente
con i papà intorno
quattro in tutto
a contemplar beati
il loro putto.
Quattro papà
ed una mamma esperta
famiglia in
leggi

| 
|
|
|
Sferzante e corrosivo si appalesa
dall’antro suo, giudizi sentenziando;
dei massimi sistemi va trattando,
non c’è assunto che sfugga la sua presa.
Egli lì sta, parlando in solitaria,
spesso turbando i suoi visitatori
che si affacciano al buco,
leggi

| 

|
|
|
Complice il tempo
nero e senza cuore
a lapidare il giorno e le sue ore
in questo dare avere di stagione
che chiede al mio tormento una ragione.
Complice il vento
fresco di giornata
a dare spazio al cielo e alla sua amata
la bianca luna accesa
leggi

| 
|
|
|
Ti vesto con la bocca dei pensieri
e figlio della fredda ingenuità
ti avvolgo con i mille desideri
di seta tutta oro e vanità.
Indosso quella giacca di bontà
tessuta col cotone di un sorriso
un po’ sdrucita... ha una certa età
ma è un mio ricordo
leggi

| 
|
|
|
E c’è una voce sorda al dolce canto
che adora le emozioni illeggiadrire
silente bruma atavica ancestrale
e il verso si distende imbalsamato
dalle parole fresche di bucato
e il tutto si rigira maniacale.
E c’è un orpello maschio degno
leggi

| 
|
|
|
A piedi nudi calco questa terra
col desiderio immenso di violare
tutto il tuo corpo donna mia regina
perché sei uva dolce e cartolina.
A piedi nudi ti possiedo e canto
il vecchio adagio che conosci bene
e lo ripeto con le labbra al vento
giurando
leggi

| 
|
|
|
Ed offri giusto al tempo un’altra storia
per questa vita irriverente e gaia
sospinta dentro i giochi da un destino
che si accatasta pigro e intransitivo
tra l’onde e le tempeste sottintese
tra un cielo di catrame e blande imprese.
E gongoli per
leggi

| 
|
|
|
Nelle tue mani il freddo dell’inverno
il caldo del camino giorno e notte
la voglia di cantare un’altra vita
la tua sentenza a lato custodita.
Nelle tue mani l’agio di un teorema
il gioco esistenziale di un assunto
il solito concerto senza
leggi

| 
|
|
|
C’è un sorcio dietro l’aia della musa
che briga a far la tela notte e giorno
parando contumelie dentro il forno
con zampe peli e corna da medusa.
È un sorcio la cui mamma un po’ confusa
mettendo al mondo questo perdigiorno
si avvale del suo caso e
leggi

| 
|
|
|
 | Nei giardini dell’Eden già v’era una maga
che tutto ciò che appaga ad Adamo dava
ma a Dio quella situazione non garbava
“chissà di quale magia si è avvalsa”, pensava.
Lei innamorata lo supplicava:
"Io vengo da molto lontano
se puoi per favore sii
leggi
 | 
|
|
|
Sulle tue labbra frutto di un inganno
il volo che si innalza tentatore
nel sogno diventato pena e danno
io veggio la grettezza del tuo cuore.
Tra queste mani vere amare e forti
la mente non pretende un dio tiranno
per inchiodare a vita i tempi
leggi

| 
|
|
|
|
2570 poesie pubblicate sull'argomento Satira.
In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
|
|