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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ rita damonte | |
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Sociale
Le 12204 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Di stracci e di pece vestita più
non siedi Sovrana, sul trono
dei Padri più non t’ergi, o Regina.
Chi t’ha ridotta in tal
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Torri d’avvistamento
diventano le cime dei pensieri
quando estendono il sentire
oltre il loro stesso fruscío
e
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Erigere muri.
Innalzare steccati.
Costruire recinti
e rinchiudersi dentro
gracidando all’unisono
come rane di
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Disgregata e lacerata la chiave all’architrave degli alfabeti cosmo radianti stracciò scombinandole pesò permutando in desertiche leggi d’assenza i tratti bianchi della colpa trasmutante nel tempo dei corpi neri di cooperazioni sepolcrali di dieci
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Mi torna all’occhio
la tua capocchia
di un rosso acceso
ancor prima di esser sfregata
il tuo corpo stecchito
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 | Chiamò le sue due parti e furono tre contrazioni per un solo budello
Comunicò restando sempre fermo il suo potere nascosto nello scindersi del guscio dei vermi nostrani
Nella coerenza ondulatoria dei fotoni satanici sprisse marchi ad involucri grassosi
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 | Duro è il mio viaggio e ciò che sto vivendo
migrante entro i confini di questa apocalisse.
Scruto i miei occhi in un resto di specchio
e me stesso piango.
Vedo mia madre
mi guarda con gli occhi dell’amore
ed io contraccambio la stessa
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| dov’è l’altro?
l’altro è scomparso
scomparso o morto
e solo l’Io campeggia
da padrone del mondo
ma l’entità assoluta
non fa relazioni
non si lega all’altro
ma si oppone e contrappone
solo a se stesso
in eterna solitudine
(pertanto la
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| eur eca eur eca!
L’abbiamo trovata. Uot is?
Ma la mer mellata
La schiacciata di noci mixiata di galli e zigomi idiomi cerulei e bianchi taurocaudati
E stoppaticci cariati dandy at venendy atque lùk vittoriaque
Cantando o sole vai grato col muso,
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La vita per la vita non si arrende
seguita dalle ombre del passato
giocando a guardie e ladri col già dato
a questo vento amaro che non rende.
La terra con la terra si difende
decisa ad affidarsi al tempo amato
lottando contro un sole
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Stendo le braccia nell’ultimo gioco...
L’ultimo gioco è stato quello dei “grandi”
sulla mia breve carne
sulla mia piccola vita
io non sarò mai grande
Non sentirò mai più
le risa di babbo inseguendo aquiloni,
e la mano di mia madre
pettinarmi
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nei cieli di Torino
promette pioggia livida luce
uno sguardo di sottecchi
al vicino di panchina
mentre leggo Kavafis
-le dà fastidio il fumo?-
al mio cenno spegne
garbato come ne trovi pochi
la metro e sei al centro
Porta Nuova la
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E’ stato già deciso che in futuro
le macchine saranno solamente
elettriche! Le fabbriche mondiali
si sono già adattate al cambiamento.
Sappiamo tutti, ormai, che la benzina
produce un velenoso inquinamento
che rende l’aria putrida, nociva
da
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Cadono le foglie
biglietti di solo andata
dei nostri anni
e noi li cercheremo
senza trovarli
a un capolinea
che si
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incenso incenso incenso!
incenso alle pietre umane!
incenso all’uomo della pietra!
attenti all’uomo sapiens!
Ora narro i segni graffiti sul costone canonico
Sulla prima faccia porta inciso tre lettere, una I una A una R:
scambiatele ed
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 | Cercar adagio
nei suoni e nei colori
per non far restar sola la notte
senza memoria
un rimpianto del passato
un’illusione svanita
entrò la luce in musica
per poi spegnersi per sempre
fu un segno ben preciso
puntò e sparò
nella sua
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| Cala la sera
e lascio cadere sull’anima
lacrime fresche d’occhi vivaci
sì da costringerla
ancora con nuovi
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 | Se ogni tinta di gioia è diversa
(per ciascuno una luce attraversa)
ha lo stesso colore il dolore
che nel buio a cercare s’affanna
chi alla stessa maniera procede:
a tentoni si afferra una mano...
Con la forza di luce del bene
(che nel duolo
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| Metto un passo avanti all’altro
con movimenti comparati
appoggiato a stampelle di pensieri
e immensità di luci
che
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| Tra poco vedrete la conserva dei malefici geni nostri
Sarcofago innaturale dentro il quale perpetuare la specie
Mausoleo funebre vivente alla violenza cieca
Gretta sbabilonia miscellanea di veleni e pantomime
Ora sarà lo scenario mortuario
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| In questa società multimediale
prevale l‘emozione orbitale
figlia della veloce rotazione
dov’è vitalità dell’elettrone
tutto dovuto tutto è normale
non c’è differenza tra bene - male
forse non c’è più considerazione
del sacrificio della
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| E’ vero, siam fratelli,
ma non ci conosciamo,
siam pronti a far duelli
in quanto noi ci odiamo.
Allora mi domando:
“Ma che fratelli siamo?”
Qualcuno di rimando
risponde: “Lo sappiamo,
è colpa della vita
che non trasmette amore,
ma lascia una
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| Un cotton fioc cavalca un marino cavalluccio
una cannuccia infilata nel naso di una tartaruga
fazzoletti portati in volo
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| Allorché
drammatica opera si conclude,
lontano e forte eco
squarcia la quiete
di pensieri distratti, dimentichi.
In un indifferente viavai
che mimica forza tormenta,
pile di pagine
si sperdono rapide
per colmare istanti inerti
di quotidiani
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Dice il Sole alla Luna
ma hai visto quanti se ne stropicciano
dice la Luna al Sole
non te la prendere magari capiranno
quasi quasi domani non sorgo
così si chiederanno perché
già e io non verrò illuminata
e gli amanti piangeranno
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Il mare è stanco
d’essere increspato.
Ogni mese
ha un’onda di più,
lenzuolo marino
di corpi caduti.
Il sole è
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Ora riposa un trenino di latta
tanti sono i viaggi compiuti
senza conoscere binari o stazioni
senza conoscere il peso di un addio
e la promessa di libertà
ad un capolinea senza ritorno.
Ora riposa una bambola di pezza
tante sono le storie
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Gli intellettuali della Magna Grecia
fanno discorsi pieni di sofismi
e di bizantinismi: questo arreca
dei danni a società in evoluzione.
Essi mettono freni alla creazione
di moderni modelli: appare cieca
la comprensione degli Illuminismi,
del
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Ho visto gente
con mutande e pigiami colorati
correre sul lungomare
nè inseguivano qualcuno
nè erano inseguiti
e non
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Guerra di venti
e quelli caldi si sottomettono
a patto di rateizzare
tepore ai vecchi
che allertano i
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12204 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 1141 al n° 1170.
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