A un passo dalla fine
m’allargo
d’immensità divina.
S’espande,
il fiume,
leggi

| 
|
|
|
Profumi antichi, quando ancor nel fiore;
ciascun colore, puro come essenza;
infuso, esso induce riverenza,
in esso
leggi

| |
|
|
Dalla Badia, entrai, poi, in Santa Croce;
l’"angelus", era, al son delle campane;
forse dal Cielo, o da sacrali
leggi

| |
|
|
Lievi dal suolo, delicati, alianti,
i santi ascendan, miti e in lunga riga,
tonache, cuffie, aureole, sacri
leggi

| |
|
|
Non offuscare l’unica luce viva
che mondo custodisce
l’unico amore che
rileva la pace.
Conserva l’indole dell’anima
verso l’eterno calore
indossa la bianca tunica
attiva la mente
trasportala unito
ai tuoi conviviali verso
l’aurora
leggi

| 
|
|
|
 | Tu bimbo che corri
battendo le ali,
aspettami lì dove s’incontra
il cielo col mare.
Quando si alza il vento
e
leggi

| 
|
|
|
| Vedesti mai,
Madre, le volte in cui gli uomini
ti tradiron?
E quante volte, Tu, con dolcezza,
mostrasti il Tuo amore?
Eppure, lo sai, gli uomini
han bisogno, per credere,
di vedere...
Eppur Tuo Figlio, con grandissimo dolore
si immolo’
su
leggi

| 

|
|
|
| Io sono.
Io, sono l’universo
la materia di cui si compone.
Nulla manca all’appello, dai
barione al bosone alla
materia
leggi

| |
|
|
L’otto di Giugno, mille e due, e novanta;
ella seguì suo padre, Messer Folco,
sei mesi prima asceso, a Magion
leggi

| |
|
|
Passano
gli anni
come le pagine di un libro
tra le mani
i giorni
come paragrafi di una storia
che sempre
quelle pagine
ospiteranno.
La trama del libro
sulla carta
misteriosamente si dipana
e tra quelle lettere
eternamente
io
leggi

| 

|
|
|
La mia preghiera
ha asciugato le lacrime
che il cuore aveva cacciato
dall’anima in pena
la notte si fa luce,
il dolore speranza,
la pace ho in mano
cullata da certezze
i passi di Dio
sento allontanarsi
lentamente sulla strada
che porta alla
leggi
 | 

|
|
|
 | Dalla tua culla
oh adorato Bambino
Deliziosa creatura
dell’universo...
Ascolta un attimo
il cuore del mondo
sopito e senza voglia
Carezza il suo cuore
inala in lui Amore
soffia gioia e pace...
Mi senti pargol divino?
Le mie parole sono
leggi

| 

|
|
|
| I giorni
che tanto aspetti
indubitabilmente verranno
limpidi saranno
se così
sarà stato
il tuo pensiero.
E poi
ancora tempo d’aspettare
sarà
quando
al volgere di una nuova stagione
dal tuo stesso seme
rinascere
potrai.
Che
ogni
leggi

| 

|
|
|
Pargol divini, fanciulletti onesti,
discreti vanno, ognun sulla sua via,
insieme, nei doveri antichi, agresti;
promessi
leggi

| |
|
|
Cammino
lungo strade conosciute
come se i miei occhi
mai
avessero colto
la peculiarità
di quell’andare.
Come fossi
in un lucido sogno
dai più infimi particolari
ammaliato
nell’atto stesso
d’osservare
le mie più profonde origini
leggi

| 


|
|
|
|
Tonaca e cuffia, in modo fiorentino,
il giovanetto ai vicoli almi incede,
volto, gloriante, ai parchi nel Divino;
egli,
leggi

| |
|
|
Le lacrime di mia madre
erano come quelle di Gesù
che nonostante la sua morte,
morte, di sofferenze, di croce
non è riuscito a darci
la pace e la serenità,
in quella sperduta contrada,
mamma di tante menti
che aspettavano da lei,
insegnamenti
leggi
 | 
|
|
|
Da Lui ella viene, poi che Egli la pensa;
’indi ella esiste, e, ‘Ei appare incontro, in via;
umile incede, e, nova, ancor
leggi

| |
|
|
Chino il capo
a mirar il corpo
trascinar un peso...
Teso!
A bastire rime,
fra il vapore ahimè
che impigrisce
e non redime...
Da un baluginio
di specchi,
intravedo occhi
che mi fissano stanchi
e una finestra...
Al di là di essa
una
leggi
 | 
|
|
|
Quel primo sentire
mosse la mano su stralci di fogli raccolti nel vento
Lo stupore di sconosciute parole
di nero inchiostro dipinte
Oltre il sentire
intenso l’amore per l’armonia dettata dal cuore
L’orecchio dell’anima acceso al primo
leggi

| 
|
|
|
Quel san Giovanni, otto secoli or sono,
rammento, si era a stuoli, in processione;
in fila, in vesti lunghe, le
leggi

| |
|
|
Preavvertito
da un fremito inatteso
del fruscio del Tempo
che sempre
accanto ci cammina
divengo
consapevole.
Nel tentativo
di ingannare i miei sensi
repentinamente
frena i suoi passi
ma
la consapevolezza
per un breve istante libera
leggi

| 

|
|
|
Nell’incessante
rappresentazione
del folle
monologo con noi stessi
ogni legame
col Sacro
gradualmente
perdiamo.
Se
il dolore della carne
e l’angustia dello Spirito
non vegliassero
sui nostri fragili confini
che
in tal guisa
per il
leggi

| 

|
|
|
Entro ivi, andando a Tor della Castagna;
stretto, quel vico, e lastricato al suolo;
v’è una chiesina, e, il cor, lì
leggi

| |
|
|
Solo negli antichi venti
echeggia nome senza suono
a muover rossa chioma
lontano da bianche vele.
Spezza le antiche
leggi

| |
|
|
Scivolavamo
verso
l’oscuro bordo della Notte
avvolti
da un’inestinguibile fiamma.
S’intravedeva
ancora
la rotta
del nostro vertiginoso girovagare
ma il cuore
già reclamava
nuove
impensabili comunioni.
Nell’antico
computo della
leggi

| 

|
|
|
Largo alla vetta, e stretto più alla base,
al Monte Purgatorio l’alma ascende
come sanante, su, di fase in fase;
ed
leggi

| |
|
|
Quello che manca
si perde nel minuto di silenzio
la riconciliazione inattesa
che raschi via per sempre la rabbia
quasi
leggi

| |
|
|
Dialogo nel buio,
buttati,
Senza paura.
Fidati,
lascia i tuoi fardelli,
vieni tra gli astri.
Sarà un lavoro lungo,
faticoso,
poi camminerai,
leggero,
su un fiume calmo.
Abbandona i pensieri,
sii ricco di spirito.
Tuffati nell’acqua,
negli
leggi

| 
|
|
|
Il silenzio di Dio
mi fa nascere un pensiero
che lentamente fa ad unirsi
al pensiero di Lui,
ma il volere mio
e quello Suo,
fanno sì che
leggi
 | 

|
|
|
|