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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Uomini
Le 3526 poesie pubblicate sull'argomento 'Uomini' Poesie sugli uomini |
 | Parole scritte
su tovaglioli di carta...
poca luce e tanto fumo
ispiravano gesti d'amore.
Fatiscenti bistrot
ove etilici deliri
si esaurivano nella notte.
Odor di vino rappreso
sui fondi di bicchieri
indorava liriche
intessute di
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| Vagava per il borgo
saettando verità
assolute
imperscrutate
segno acuto di virtù
Masticava il suo rosario
di triti dogmi e profezie
saccheggiando
mani nude
il suo torrente d'anatemi
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| Vivo nel buio più assoluto
dall'oscurità torna alla luce
quel che è dentro implode
l'energia si
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| Dove circola la linfa
nel chiaro segno della nervatura
Nell'infinito dove si accheta il vento
In quel silenzio
Ascolto
L'ora battere nel petto i suoi rintocchi
e tengo stretta a me ogni nota
Odo dentro i rami le stagioni
e sulle foglie il
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| Veitla |
17/10/2010 08:05 | 4439 |
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| Non chiamatemi eroe,
non c'è patria per cui morire
tra queste sabbie antiche,
c'è solo la mia casa da costruire
in un paese che è il vero deserto,
sto cercando il futuro
tra volti bruciati dal Sole d'oriente,
ed ho
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 | Avevi i graffi
non ancora diluiti
dalla pelle
Emanuel
mentre imprimevi
i tuoi occhi su saponi
e biscotti da decifrare
Tra i cumuli
di rami secchi
del London Park
e le mignotte
le tue parole
aspiravano
l'odore grasso
delle cucine di
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 | la freccia colpisce al cuore
e come a partire la vedi arrivare
s'incunea nel tuo roccioso equilibrio
e alla lunga cadi
e il cadere
accresce la tua elevazione
e in un colpo solo
atterri in un prato di gesti affettuosi
e qui comincia la tua
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| Si trascina lentamente,
gli anni e il vino bianco dentro gli occhi
parlano di fatica
e forse rassegnazione
così la barba lunga,
incolta come erba in collina
dice che ne ha viste passare
e la bilancia pende dalla parte del dolore
ma la
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| Osservo il tuo volto,
dalle nebbie del passato
sfocato ormai, e
quello accanto al tuo
deposto ieri,
e quell'altro oltre
di chissà quando.
Tanto diversi
nel loro insieme
pur tanto uguale,
tanto uguali nel loro tender
pietà per
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| In mezzo all'oceano
incontro la paura
Mi conforta spesso un
pescecane che
non mangia
gli uomini in pena
Credo ancora in
te che stupisci
con parole fresche
di quand'ero bambino
dette da uomini
che avevano fame
ma soffrivano
la fame
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 | domani mi lancerò contro
una base militare
varcherò il fiume e andrò di là
portandomi dietro
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| Questa è la storia di Cirano
Ercole Savino, di Bergerac il conte
Che in vita fu tutto e lo fu invano
E di Rossana, che del suo amor ne fu la fonte
Nato difetto in volto il naso
Fu per lui maledizione peggiore
Che l'impedì di viver
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Immemore
non chiedi
di loto
ancor satollo
Hai occhi
che travalicano
orizzonti di nebbia
mano salda
sul timone
che arde
e la meta
è lontana
S'arrendon
le vele
alla bonaccia
e la prora
ristà
Delle sirene
il
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Convinciti che la tua cattiveria
si suiciderà
Il sangue a cascata che fa
rovinare a terra è diventato
per le sue spalle
macigno troppo grande
da sollevare tutti i giorni
Convinciti che la tua prepotenza
si vestirà di
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l'ombra furtiva
addossata al muro di calce bianca
nel silenzio di un pomeriggio senza vento
faceva dimenticare
la calura opprimente di un agosto infuocato
in quel velo nero stonato
che copriva il corpo emaciato
si disegnava la morte
la signora
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 | Sarà guizzo di movimento
a divincolarmi
Nel ricciolo d'un gesto composto
Piccola fenditura a scavalcar pietre
nel mio castello arrocato
Lì distesi lagunari scenari
da tempo lasciati soli
in angoli dimenticati
E ritorno ad
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 | Ero piccola allora,
l'aria sottile della vetta
e lungo il sentiero
aspre, le cicatrici della guerra,
trincee nella
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| Sul far della sera
quando si corica
la tiepida lucerna
viscida
cerea e magra
striscia sottopelle
scardina i luchetti
del sacro connubio
Ulula famelico
il suo grembo
ultimo asilo
profanato
dal tuo passo
incerto
succhia
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 | Notte si dilunga
sul deserto di Acatama
oscuro ventre gravido
di esitanti vite.
Trentatrè irrequiete ragioni
chiedono d'esser date alla luce,
ostico è l'utero della terra
che di lor trattien respiro.
Sorrisi come
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| All'estremità del suo villaggio
seduto sui suoi ricordi
un vecchio
le sue notti brave sogna,
mentre una sottana sventola
scheletriche grazie ormai in disuso.
Perisce tra i suoni delle case
quella fragile umanità
lacera e
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 | Tre diamanti e smeraldi
Ad arabescar le mani
Come orate parole
Esibite immacolate
Centri di luce
Che han annusato giorni e lacrime
Nel mese di rose e fiori
Terra dove si squarciano i confini
Per città nuove a scandagliare
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| Uomini: argonauti temerari,
naufraghi nel tempo e nello spazio,
nocchieri nelle tempeste della vita,
d'ogni futuro ignari, d'ogni destino.
Un'intemperie ci affidò
nel giorno in cui nascemmo
al periglioso nostro, meraviglioso,
incerto
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 | Grotta invasa da ali di gelo
urlo d'inermi anime si leva
rigori di note d'una notte stonata
morti pensieri su letto di corvi.
Rapaci d'infame cupidigia
sale disciolto in rosso rubino
spilli in gemme gridan tormento
inghiottendo spugne
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| Era il suo cordone ombelicale
quel sole inebetito
già stanco al sorgere,
il suo pane quotidiano
sulle pietraie di Rosmarino
dove l'acqua era solo fumo
e nella tarda sera
grilli al canto.
Giungeva dal serro di Cerci
il profumo degli
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| E tutti scendono da quel sentiero,
siedono sull'ultimo gradino
e gracidano come rane
la loro malinconia,
scandendo con gli occhi
le volute dell'acqua
nel suo eterno andare
contorto e tenace.
Tolgono le catene al destino
inventandolo eroe
e
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| Chi dice che Fabrizio sempre è stato
un assoluto genio, da che è nato,
forse non ha mai letto né ascoltato
niente di ciò che Georges gli ha regalato.
Vivere non si può senza maestri,
incanalare le impressioni e gli estri
senza una guida solida e
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| E' sera
la chitarra
suona nella mezzanotte di luna.
Un uomo pensa ma il suo sorriso è bieco
assente, insolente, pronto per la partenza
Corre su binari del treno.
Ogni donna ha conosciuto un vero uomo
magari nell 'intimo del suo
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 | Immobile suoi tuoi passi
viaggi a mirar la vita
che silenziosa
sceglie la tua via.
E ascolti
parole confuse del cuore
con la paura di un bambino
nell'assenza del coraggio
che non c'è.
Restano lì
effluvi di fraseggi
tra ombre
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Sulla veranda
trema metallica la pioggia
digrigna, isterica
ogni goccia
rimbalza
secca mitraglia
esiliata, dal suo cielo nero
- altrove -
il vento
non ha niente da dire
nè scaccia l'ombra - e il sole
- altrove -
indignato e quasi
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un'eco a perdersi nel vento,
entro infiniti cieli,
ogni vocio umano.
Arriveran sin là, non oltre,
tanto il sussurro quanto il grido,
là ove il tempo prenderà a piegare,
curvando poi oltre la visuale,
oltre il pensiero, oltre
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3526 poesie pubblicate sull'argomento Uomini.
In questa pagina dal n° 2911 al n° 2940.
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