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♦ Mario Bugli | |
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Le 6633 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Ormai il per sempre finito è per sempre: vedi
quelle ergonomiche nuvole d'accoglienza
erano simpatetiche morbidezze al tuo soltanto nomi
- in accordo, sì, al tuo flatus vocis - così straripanti
d'attimi di vuoti come scrosci
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Lia |
10/05/2016 21:17 | 2978 |
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Hai viaggiato la vita
passeggiando per ore
su carrozze d’amore
incrociando le dita
ora cos’è che freme!
una passione ardente
striscia tra cuore e mente
e non puoi farci niente
diventa sì cocente
credevi d’essere esperta
ad
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- Paglia, occhi, cielo. -
E ti ho stretto, per un attimo,
io bambina, tra le lacrime
le tue braccia, fragili
ed inermi.
Le ricordo bianche
le guance, e il pallido
degli occhi lungo il corso
dei corvi fermi come gendarmi.
- Piume, odori,
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Incenerita dal camino
nel grigio inverno
colorava con me
i quaderni della scuola
nella stanza che profumava
di mandarino alla luce
fioca della sera
Il fumo dagli occhi
le rapiva una lacrima
o forse il pensiero l’affliggeva
di non poterci
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Posa qui le tue richieste
affidale a mani chiuse, strette
piangi nell’angolo di doccia
sotto l’acqua silenziosa
lava via ogni stanchezza:
zitta zitta, nessuno ascolta.
Insapona il tuo dolore nella pioggia
dentro al vento scivoloso della
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Solitaria padronanza
di un pulsare forse aritmico
che non divelte
il razionale deflusso
della convinzione.
Tinteggiare verde,
o rosa shocking lo
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Bocche fameliche
sfamerai col tuo corpo
si prenderanno di te
tutto quello che hai
senza chiederti il permesso,
svaniranno le ebbrezze
diradando nella bruma dell’alba
Squarci di vuoto nel ventre
sentirai ogni volta, di notte
tu li avvolgerai col
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quando scende la notte
il silenzio raccoglie i peccati
e tra labbra indurite
tu parli d'amore
ti vendi per la pace del giorno
intanto covi nel petto
il rifiuto la menzogna il coraggio
di sognare il mare al tramonto
la lama che lucidi
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Era molto devota
figlia di gente di buona religione
dai nobili natali
e illustri antenati.
Il sesso era roba da poco
la messa era la giusta promessa
lei era una brava ragazza
solo che non sapeva amare.
Le avevano insegnato
che il sesso era
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Giravano... come piedi su di una giostra,
e un carillon scarico su di un chiostro,
e un riso –grigio- come il muro e il muto dei filmini.
Si impigliavano... come piccole foglie secche,
e una pace sospirata dai flauti che provengono
dalle classi e
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Quanti gironi ha quest'infermo che mi consuma
e che tu chiami amore
dove sottomessa a rozze urgenze perdo me stessa.
Non v'è grido o pianto che mi salvi
e m'arrendo alla sorte che mi volle donna
perdendo fra viziose voglie vita e
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Cacciata con dispetto
di ferro e fuoco fu sconfitta
dolcezza il viso suo
schernita umiliata
sotto quel velo di zanzariera nero
quasi i suoi occhi tremassero
dalle offese lei recate
Sguardi gesti
un vago ardire
la sua figura esile ne
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Sempre un po’ troppo piccola, sempre un po’ brutta,
sempre un po’ inopportuna, sempre un po’ meno .
Mentre la vita fugge, mentre slittano i giorni,
mentre scivolano gli eventi,
nel mentre la mente elabora.
Diventa un po’ più grande, diventa un po’
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Pelle vellutata al petalo di rosa
due braccia morbide stringono
il petto
fascino coglie sorriso ammaliante
serba nel cuore coccole d'amore.
Sprazzi felici accendono le stelle
seducente pensiero
nell'acqua si specchia
fantasia libra nel
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 | Battevano i panni le comari
lungo il greto industrioso,
placida l'acqua a togliere
residui di sporcizia e di sudore.
Ripiegate su se stesse
quasi raggomitolate
gomito a gomito nello struscio,
mentre il fiume placido
lambiva loro i
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| Oggi parafrasando
questo frutto d'amor,
che cotanto cor
nello scriver ha dettato,
di Omero mi sovvien
il gran poema,
ma non sarò qui certo
a cantar le gesta
del prode Ettore,
né di Elena
che per grazie e fattezze
solo Venere
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| Fiume di poesia cuor esondava,
pensier critico nell'aria volava,
tempo antico
spregiudicato e blasfemo
gentil sesso intossicava di fango
e veleno.
Lama sottile d’occhi maligni
feriva psiche di donna infelice,
quando calamaio unto di
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Oh dolce Ophelia
ora che giaci
nel gelido marmo
il tuo infelice amore
mai più sarà baciato
dagli ardenti raggi del sole.
Le viole
ti saranno amiche ancora
ogni fiore avrà per te musica nuova
nel dominio del Nulla.
Ogni
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Sei molte donne in una, e nessuna ti assomiglia.
Anche il mare fa cosi, nei giorni di burrasca.
Cambia spesso volto e dimensione. Si manifesta.
E nessuno lo ascolta.
Sei molte donne in una.
E nessuna ti appartiene.
Sei molte donne, sei.
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Figurina in sottofondo
malgrado abito a fiorellini
e ciabatte rosa shocking.
Smalto rosso implora attenzioni.
A cosa starà pensando
mentre raddrizza il bucato?
Il sole d'aprile le arrossa una guancia,
si arresta a guardare
al
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All’alba del giorno di festa
vado cogliendo sillabe d’amore
che il contagocce elemosina
in soluzione concentrata negli occhi
dei cacciatori di desideri impossibili.
Ora che il tempo volge al termine
non è peccato appropriarsi dell’altrui dono
per
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Lenta scivola su una linea retta
dalle labbra va giù scorrendo
su un seducente ruscello silenzioso
sulla venere maliarda
intrappola quel volto che non ha
ma denti stretti e ben aderenti
si muove leggiadra
va su e giù
in quel vicolo
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Avevi guardato
tante volte il cielo
nell'attesa delle luci
ma le ore inutili
non correvano veloci
Perché le attese
abbracciavano il confine
e ogni silenzioso tocco
lasciava poco spazio
alla curva del sorriso
Così
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Danza leggiadra la ballerina
negli odori di fuoco a sbriciolare l’aria
al suono di tamburello la sua eleganza
col foulard che svolazza nella notte, tra la brina.
Sciolti capelli si bagnano di perlaceo sudore,
sollevate a ritmo sono le braccia verso
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Devo pensarci in fretta
risale i gradini coi suoi piedi alati
i suoi occhi mi penetrano
l'animo ed il costato - nel cuore
non avrei scelto che lei
continuavo a rivolgerle inchini
e mai decisi di ricambiare lo sguardo
il calore che emanava
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Dagli spigoli della mente
lemmi prismatici scivolano
nitidamente emergono
da un Io cosciente.
Oscure e scintillanti atmosfere
s'alternano
in me vivono in simbiosi
amati fantasmi
fobie dominanti
nevrosi martellanti
chimere
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Torbide acque di vita,
scintilla una stella
che nubi già spengono,
nascondiglio coperto da vagito.
Sola col dolore fra le dita,
come in
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Il ricciolo toccavasi
in rotazione di mano
in fluttuante armonia
E lo rimirava
con l’occhi vispi
in contemplazione d’esso
S’arrotolava fra flebili dita
in cerchiante ellittica
d’un tormento infinito
Poi sfuggiva al tocco
di tanto in
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C'è un punto nello spazio
un punto dove l'ombra è più fitta
le stelle sono più rade
una stella ha un pianeta verde.
Una donna dal colore dell'ambra
con le labbra rosse e le guance tonde
tesse le parole su una
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Fu. Nel castèl fatàl dei Cavalièr
del Tempio geme, ella, la prigioniera,
pàllida in volto, e co’ i biondi capelli
che si fanno più falbi, e senza più
le parrucche, e le ciprie e i finti nei,
ella attendendo
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Se poi tu non hai capito
dove si era nascosto
il nome del tuo sogno
ancorato nell’abisso
del più profondo mare
Volgendo lo sguardo
altrove, lontano dal buio
per non vedere il nulla
e non sentire dolore
nel rosso di una
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6633 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1561 al n° 1590.
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