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Le 6649 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Sbagliato amore, s’insinua
nella profondità dell’anima,
azzanna il corpo morsa nauseante,
lo sbatte nelle viscere del male.
Sprofonda nelle laceranti ferite
dilaniano la vita.
Inutile grida di dolore
davanti all’anima invernale.
Bruto
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Del giorno
finita è la luce
velato di sangue il sole
Son gocce
stille di dolore forbite dal pianto
Ascendo gradini
scalo montagne
raccolgo spine scavo fosse
Scavo letti di terra
per loro ch'eran madri compagne
eran donne
Or sepolte da
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C’era un fiore innamorato
di una mano assai gentile
lo nutriva di sospiri
l’innaffiava di carezze,
quando c’era un temporale
lo copriva con amore
per non farlo danneggiare
difendendolo dal sole.
Come un sogno, una favola
quell’incontro di due
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Il candore d'un velo
calpestato,
il calore di un camino
che spento ha ormai ogni fiamma
soffocata dalla sofferenza
mentre scavano gli occhi
fiumi di sale.
Libera le tue parole
dalla paura
e che siano la voce
di quelle carezze a te
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Cammino ancora, dove l'anima mia giace
mi piace farle compagnia
intanto che l'alba prende il color mio
e si prepara nell'orizzonte
a far da luce alla mia passata esistenza
Ora che navigo da sola
lungo percorsi che credevo nostri,
mentre tu
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Occhi soffocati,
lacerati, strappati e sommessi.
Mi sono voltata spesso,
ho pensato chissà chi c’era seduta qui
al mio fianco? un’altra come me
una donna magari,
massacrata di botte, stuprata
ed ora non c’è più
ad
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Lacrima e ingoia
sul tempo che vola
e lenta mese su mese
la vita s'invola.
E gli occhi trucco viola
e zigomi color terreno
mostrano al mondo il meglio,
del carnefice e del suo veleno.
Lacrima e ingoia
sangue e dolore
perduta vita di
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Avvolta
In sanguigno sudario,
rabberciato qual ultimo velo,
fiera, non ti nascondi:
muto grido strozzato, in gola
con tutta te stessa, parli
con tutte te stessa, denunci.
Non china, non carponi, non vinta:
l’orco esiste ed è mal
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 | Donna fiore della vita
sbocciata
con gioa infinita
amata
vezzeggiata
presa a botte
sofferente il dolore
se violentata
dovrebbe invece
essere amata
protetta
non maltrattata
da uomini duri
senza affetto
che la trattano
come un oggetto.
Il
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Un soffio di vento, un alito,
su increspate onde scivola uno stanco volto,
tremanti dita hanno invano atteso nelle ore
quel refolo di brezza a liberare fragile corpo
col pensiero nei silenzi a rimuovere il rivolto
posto sui binari d’una immobile
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 | Il tempo opportuno per vivere
il tempo di grazia per sorridere
ora si manifesta nella vita che fu!
Donna che sei...
Donna lo eri?
Ora senti la vita che ti sfiora
ora credi in un mondo che non sapevi
ricordi come onde maestose ti portano a
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 | Poco più di un’ombra
la traccia d’un rossetto
nella scia rossa della fuga
uno specchietto rotto
una
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 | E quando pensavo alle conchiglie sull’albero,
la luna che d’argento accoglieva i rami,
perché i corvi mangiavano le voci.
E quando pensavo alle gazze ladre senza ali
spose dei falchi, promesse di prati gialli,
di girasoli bruciati.
E
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 | Lo rendeva
sempre felice il suo dire,
questo non è strano in amore;
scoraggia il sentito dire, quando
spesso usa il tono del suo tanto
volere, fa pensare e palpitare
il cuore.
Ritrovarsi con
il pensiero sempre perché
questo
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| Quanta pacatezza
e quanta timida dolcezza
mista ad intimo pudore
ed ineffabile candore
talvolta si nasconde
nei silenzi d’una donna
Sono leggeri come il vento
e profondi come il mare
quando in seno trattenuti
da impalpabile mistero
e coronati
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| Le stagioni del tuo vivere
ti hanno consumata
e come una fiamma che scalda
lentamente ti sei spenta.
I fratelli, il marito e i tuoi figli
sono cresciti alla tua luce,
i loro corpi, le loro menti
avanzavano nella tua sicurezza.
Avevi una fede,
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 | Harem, fatti di occhi neri,
mesti,
truccati da star
fragranze di incenso e di particolari
essenze che ammaliano.
danza del ventre
per onorare il padrone.
Harem dalle gabbie dorate o spietate
bambine strette al cuore
piccole
belle, brutte,
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| Sei innocente rosa
che veste piano
il desiderio di miele.
Sei sorriso fugace
di sinfonia marina,
delizia
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 | Spilli sul viso.
No,
non sono fiocchi di neve.
I fiocchi di neve sono gentili,
fresche carezze di nuvola.
Oggi
il cielo di Mosca è furibondo,
sferra dardi di ghiaccio, che
feriscono le guance.
Marina cammina.
Bavero della giacca
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 | È del suo viso
la ruga silente, ferma nel tempo
a segnare i giorni
voce del vento
in un tremito il sentire.
E come la foglia
lascia al ramo la vita
un pensiero
attonito persevera la mente
si perde al dire dei passi
parole
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E così ha fine ogni tuo sogno, cuore,
oh tu, di giovinetta. E vien la tosse,
e il sangue al labbro; e sarà il cimitero
a cullarti nel sonno della Notte.
Eri bella, eri tu, tra le gavotte,
nobile senso; e co’ un ventaglio
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Non puoi essere tu la colpa
del mio peregrinare verso l'insano vuoto
che si estende dopo questo triste viale,
no non può dipendere da te
il mio duttile umore con cui ogni giorno
con ferocia sfregio ogni angolo del tuo cuore
Tu sei solo
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Come può il tempo
cancellare il male
quando, ferito il cuore, si veste di dolore.
Candidi vestiti
ricoprono, come foglie la terra scura,
i lividi, d’un corpo martoriato, di un’anima prigioniera,
che senza colpa, subisce, tace e non si
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Portavi addosso
la luce della giovinezza
e nel cuore
il colore ardente
dell'amore
emanavi
il profumo benefico
della vita
con l'ampia visione
dell'avvenire
snodavi i tuoi passi
su cieli stellari
per spaziare come la luna
sulla
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| Julie |
15/11/2015 22:20 | 3928|  |
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Non ti ho mai detto
che la sera rubava il cuore
con le parole e con le ombre
ed ogni passo era una ferita
Astrid tu mi guardavi
con la goccia delle lunghe notti
che stride fino al mattino
per diventare nera rugiada
E noi eravamo
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Senza averne colpa
ti nascondono il vero.
Timidi cenni
di assicurata presenza
di piacevole essenza.
Lasciando nulla al caso
lasciando la follia
crescere in un umido vaso.
Parlando per ascoltare
sentendo per commentare.
Credendo in
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 | Avevo un sogno,
che si è consumato
all'alba del tempo.
Avevo un ricordo,
che è andato alla deriva
insieme alla mia vita.
Avevo un amore,
che si è spento
nel freddo della morte.
Ora non ho altro
a cui aggrapparmi
se
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La bella età sfiorita
Dolce creatura
di pudico candore
condannata al silenzio
dentro notti
senza fine
orfana d'amore
e dolci canti
d'età ormai sfiorita
come la breve estate
che vola via
l'anima consumi
nell'ideale
leggi

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Il cuore tuo pagava
la colpa ed il peccato
coi passi consumati del passato
nei giorni che la vita ti gravava.
E muta alla ragione si piagava
ogni ferita e il petto già squarciato
fungeva da pilato
e spoglio si mondava.
Tu fosti e sei
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Le donne senza colpe sono tante
tremilacinquecento sacrosante.
Io ne ho incontrata una un giorno fa
il trentadue novembre in via Nonda’
all’ombra di una notte malcelata
diceva di non essere mai stata
nel letto per pregare con fra Tazio
di non aver
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Tu origine di vita
che al mondo gioia hai donato
e la speranza del domani
lacrime di stelle scorrono
sul
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6649 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1831 al n° 1860.
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