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Le 6649 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Tu origine di vita
che al mondo gioia hai donato
e la speranza del domani
lacrime di stelle scorrono
sul
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 | Essere donna per mutare sesso
essere un maschio duro e mai dimesso
cercando in me la voglia di lottare
con tutto un mondo avverso da sfidare.
Essere donna mi è costato tanto
mi ha vomitato addosso il disincanto
e ho ritenuto rancido e
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| Cosa ci fa quel tuo sorriso
in preda alla bufera
Cosa non dice la tua preghiera
Senza averne colpa
Ti sei dipinta di un cuore nuovo
colorato da animi maldestri
a misurare lacrime scese al disuso
In solchi di rughe
affittate al consumo
di
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Tace silenzio bruto sentimento,
violenza feconda piccola donna,
cresce nel grembo frutto del peccato,
aberrante insinuazione, sfregia
amor delicato.
Condanna la vita,
che s’affaccia al sole,
non ha colpe figlio del dolore,
conteso... ora
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Senza alcuna colpa
sul letto si è trovata,
legata come una pazza:
era stata violentata.
Hanno sentenziato:
"La colpa è tutta sua"
perché a loro
stava bene così.
Le sue altissime urla
nelle notti si
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Nativa come il papavero
nel frumento, ma soggiogata
dal sanguinoso smarrimento,
un dì si piegò sul suo stelo
e candida linfa lambì
la pagina di un libro amaro...
Ecco ciò che nascondeva una donna
taciturna, con quel
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Il cammino d’ una lunga vita... cattura
la mente, allo scorrere si veste di ricordi,
il pensiero travagliato fluisce tra i suoi fiordi
e attende foriero al vibrar di voce, la sua figura.
Gocce di memoria i canti accarezzano
nelle ore
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 | Inchiostro che sbiadisce
all'imbrunire di faville di memorie
e poi sarò
profumo asperso dai colori rubati dal tempo
sui petali morenti
avrò scintille e sinfonie,
arcobaleni
in coriandoli di pioggia intirizzita sulle
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E' un relitto nell'acque agitate
quella mente che blanda
e oltraggiata
scarroccia allo sbando...
è deriva, è castigo dei sensi
quella benda calata sugli occhi
che sublima d'azzurro
un cavalier senza pecca,
in realtà niente
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| Vivì |
14/11/2015 12:44| 3821|  |
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 | La nebbia copre ogni cosa
stamane sul mondo muto.
Sospesa nel suo mistero
distende il suo fitto velo
e all'occhio anche attento cela
la luna che prima c'era.
Chissà se riappare ancora
innanzi che spunti l'alba,
per dare conforto al
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Col cuore arreso
all’orrido avvenire
sei dietro a dubbia storia
ad imbastire
con gli occhi ricuciti
e ormai svuotati
i nodi dei bisogni
incancellati.
Fedele per la vita
al tuo calvario
nascosta da un insolito
sudario
tu mi sorridi
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Nel grande volo ardito il re pilota
prosegue il vecchio adagio del soldato
che coglie senza avere mai sparato
porgendo alla progenie la carota.
In faccia alle sirene ancora ignota
distesa al sole di chi ha profanato
hai fatto nel silenzio da
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E forse sono io la condannata
reclusa in questa scatola di vetro
con la mia coda guasta avanti e indietro
domestica passione da parata.
E forse sarò sempre sconfessata
dal tuo barcamenare come pietro
ma sappi che io lotto e non arretro
di
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Le done da sempre
aspettano
con gli occhi velati,
in balia di ogni vento
col cuore,
scrigno d'amore,
il volto
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stupro d'un fiore stracciato d'insulti
livido d'un ramoscello sbattuto di strade
carponi ti sputa in faccia donna
bacio spaccato d'un sole d'agosto
tu che denudi i tuoi silenzi in faccia agli schiaffi della notte
flebili occhi assopiti di
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Profumata
come una rosa in mezzo alla neve,
la bocca
dalle note malinconiche e briose
trepide,
arte tra il sensuale e divino
danza lieve di forme e ombre
su piedi leggeri sensuali.
Dentro un kimono
come una prigione
si cela la vera
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Cambia la vita, come il corpo,
al germogliare del seme dell’amore.
Gioisce l’anima
mentre dentro, come calde carezze,
afone voci, arrivano al cuore.
Mille pensieri affollano la mente,
come petali in volo
in un pudico ventre, si posano,
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Mi trova in vetrina
con lingerie rossa
al trentuno di rue
Edgar- Quinet.
Tre etti a notte
chieda al bancone,
lasci alla macina
i resti e le ossa.
Ne prenda un boccone,
tasti la carne:
trasuda grasso
svogliata passione.
A fine pasto
si
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 | E brilla lo splendore nei tuoi occhi
quando ti vedi bimba coi balocchi
e illumini tuttora il tuo presente
col magico passato sorridente.
E canti la trascorsa gioventù
quando all’amore arresa davi il tu
nel tempo delle ali da imbastire
col
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Non è seta che si adagia sotto l’oriente dell’oggetto
ma intatti blocchi d’aria inginocchiati sulla vita
oh si, orli polverosi che cozzano con le stelle nei cieli delle tempie
deformati in sassi e unghie, legati alla vergogna di esser nate all’altra
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Lenta mi trasformo
costringo il cuore a cercar un'altra pena
nel chieder ciò che ora mi manca,
ragno è la luce
che tesse la sua tela sull'anima
nella metamorfosi dell'esistenza
suoni, lacrime grida
narrati tra due mani
sul libro
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Donna presa a bastonate e a botte
tremante davanti a chi amavi all'infinito,
petali di una rosa maltrattata troppe volte
finché rimase, solo lo stelo aggrinzito.
Di te vive il tuo martirio,
lancette d'un orologio che non segna più
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nere le rose
al compianto sentore acido
alla tempesta, ai muscoli
l'odore sudato e la fretta ingorda
la cremisi assonnata
la giovane sconosciuta
emerge dal suono
e divora la musica
rimpiange un amore
che non l'ha mai lasciata.
e fa buio
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Sei un volto mutevole,
un movimento di azzurre note
dici cose spaventevoli, sublimi,
e in te, è ricco, fin da sempre
il seme della vita, del silenzio.
Un alveo d'oro è nella tua voce,
un fiume calmo che porta al mare.
Sei
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mi affranta essere nuda sui petai di rose
mi vide la prima volta mia madre
alle soglie del crepuscolo suadente
le sorrisi nei giorni di primavera
quando le acque cristalline dello stagno
cantavano liriche suadenti
e dimoravo insieme ai suoi
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rischiari i miei sorrisi gioiosi
innanzi al crepuscolo tenue della sera
che nasce davanti ai tuoi occhi fulgidi
di spendore divino
brillano le stelle
sulle ali stregate di meraviglia
riponendo nelle tue mani
innocenti visioni
di noi assopiti
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 | L’allupato brama prede d’istinto
come utente anonimizzato,
s’acquatta in un buco d’appartamento
e, con occhi famelici, attende.
Ghermita con cibernetici artigli,
la vittima dorme sonni tranquilli:
confida nel male che non ferisce.
Abbindola, il
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Entrasti in me come ossigeno,
espressione d’autunno
come l’accorciarsi delle giornate,
un viaggio in territori sconosciuti.
Flebile battito nel mio esile corpo,
mi meravigliavo di me stessa
trasfigurata in cane da tartufo
mentre ti nutrivi di
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Ilari a tutto
anche ai giorni tragici
nella brillantezza di un sorriso non dovuto
del loro stesso chiocciare si esaltano,
mai paghe di attenzioni e complimenti
dispensano sghignazzi e vezzi
come se piovesse.
Dei selfie ben truccate son
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Siamo naufraghi d 'amore
tra le stelle adorate nel cielo lassù
sorvolando gli oceani di sofferenza
planando sulla linea di confine
ancora a noi sconosciuti
Lasciati legare alle fragranze
di corpi sospesi su un isola deserta
dove il tempo
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Tace il passo
nulla s’ode per i viali della vita
solo una solitaria tromba echeggia
nel pianto d’una antica musica
coll’animo che nel fragore sconquassa
e nel cuore oramai stanco... alloggia.
Nel silenzio della violenza
è lì che
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6649 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1861 al n° 1890.
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