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♦ Andrea Sargenti | |
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Agosto 2025 |
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Le 6632 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Solo spine sono rimaste
di quell’amore sbocciato
tra rose rosse
e fuoco di passione.
Ombre nere sfilacciate da lacrime
volteggiano sulla cenere d’un sogno,
lo sguardo è spento,
la bocca un fiore appassito.
Non c’è alba a donare
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Dal soffitto di vetro
della stazione centrale
si scorgevano i lampi
d’un temporale,
confusa tra gente
che arriva e che parte
un’esile donna
attendeva in disparte
Occhi smarriti
brillavano tristi
provati da eventi
che non eran
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Respira
la notte sul cuscino
dove attende
il dire silenzioso
nei richiami sconosciuti d' allodole
si fa chiaro
tra ombre di foglie
che richiamano mille volte ancora
come eco di un niente
guarda
oltre l'io
la presenza che mai
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 | Con le loro sporche mani
hanno scavato nel tuo seno,
insanguinato il tuo corpo
in un prato buio e senza verde.
Adesso la tua carne è lacera
con granella di lacrime e di sangue.
Orrore ferisce e trafigge la tua anima.
Ti sei lavata l’onta
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| Folate di vento
m'agitano l'anima
disordine
nei capelli nel corpo
nel clima
nell'umore
solo due cose hanno il giusto posto
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Il coraggio di parlare
è soffocato
dalla vergogna.
...Lacrime intrappolate
nel cuore
sogni di fanciulla
infranti
per sempre
...Quelle carezze
divenute spade
ferite sanguinanti
sulla pelle
lividi invisibili
sguardi
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Pelle a brandelli
sotto le unghie i segni
e rigoli di sangue caldo
condiscono il dolore,
ch’io possa risalir la china
defibrillando
lapide violacea e marmorea
di un’anima presa a graffi.
Lungo il sentiero caduco
foglie accasciate al
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Silenziosa
in preghiera assorta
sta la donna
dell'ultima fila
della chiesa
dell'apostolo Tommaso.
Un velo bianco
sui capelli
un vestito verde
corto sopra al ginocchio
e un rosario di conchiglie
tra le mani
bianche e sottili.
Ogni tanto
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Livida appari
nelle iridi stremate di pianto
così consumate d'infelicità
cangiano in rosso sangue
l'azzurro sguardo
che tinse il cielo.
Flebile ricordo
le carezze sulle dolci scie del tempo
abili dita giuravano sogni
per tacere
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 | Nobile gentil sesso colmo di segreti
oltre quei brandelli velati,
le tue grazie e le bellezze del tuo corpo
sono carezze della natura;
Connubio di senso e pazzia,
la tua passionalità è melodia arpeggiata
con amore sulle corde di un
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 | Trapassava la bocca serrata
l'unghia uncinata
sotto ruvida mano
Senza capacità di volare,
dilaniata, promontori doppiai
Stupivo ad andare avanti
sui fili sbilanciati
trovai conti rovesciati.
Adesso un singhiozzo
compare ogni
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Gli occhi dell’anima guardan le stelle cercando
conforto tra le più belle, sussurrano ad un cielo scarlatto
il loro tormento, nel cercare un ultimo conforto .
Ruga di dolore, nembo grigio solca il viso, a ricoprire
lenti scure che non
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Stralci d’anima
nei sinuosi borghi del cuore
mentre affoghi tra le piaghe
di un silenzio assassino
non nutri vendetta
ma provi vergogna per quelle
ferite aperte sul mondo
difficili da guarire.
Importanti come tenerezze
senza
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Il buio era senza nome
un'oscurità quasi annunciata
da Ecate e dal suo rito
tessuto da un cielo di veleno
L'alba era già spenta
quando te ne sei andata
e qualche nuvola pronunciava stelle
nel tuo respiro di rovina
Nessuno
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Non era un gioco
Ombre la rincorrono
maledettamente veloci,
si copriva tutta
la devastava la paura.
"Spiegami, mamma
la favola dell’orrore"
No, non era un gioco.
Lascivo odor di fiato
come torrente in
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e, al fine tu chi eri? essere
che mi giravi intorno prendendomi l'anima,
fanciulla- bambina con il corpo di donna,
flessuoso, invitante, meravigliosamente eccitante,
che nella mia tarda fanciullezza mi venisti incontro
come pasto famelico incoraggia
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Dormiva la primavera
nel profumato cesto di viole
la salutò un colibrì suonando
con la sua cetra un inno alla gloria
danzò sulle scorze d’arancio e limoni
le facevan festa la ghirlandella
di oleandri gelsomini e lavanda
e lei ne fu ancor più
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Inseguo un fiore
un amorevole fiore
e non riesco a prenderlo.
Qualcuno lo ha calpestato
deriso
defraudato del suo essere Donna!
Ma io... lo inseguo ancora
lo voglio
lo desidero e non lo trovo.
E' racchiuso nel pianto... intimidito
e fragile
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 | Raggio di sole
contempla l’azzurro infinito,
arcobaleno di sogni inonda la vita,
canta la luna voce soave,
sfiora i piedi l’acqua del mare.
Ignora l’orrenda violenza...
branco famelico afferra la preda,
sfregia il volto lama sottile,
del
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Non calpestare i fiori
Non farlo
Lascia che il vento li accarezzi
che il primo sole
li baci e li riscaldi
che la brina
gli dia freschezza
Non toccarli
Le tue mani impure
sbiadiscono il loro colore
il tuo alito annoso
sfuma il
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Forse non sai,
che dietro l’aurora
di un sogno smarrito
c’è il fremito freddo
di un respiro sgualcito,
che la speranza
invano accende amorevoli raggi
sui lividi del cuore
Forse non sai che le stelle
Struggenti brillano
nello
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Nudo
accompagnerà i tuoi sogni
poggiando il collo
su spalle di memoria ferita,
senza parole
troverà il giaciglio
e morirà
danzando,
donando oblio
a labbra di luna
che lenta
respirando
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Il vento soffiava parole lacere,
quel giorno all’imbrunire,
mentre il vuoto ingoiava pezzi d’anima,
nel buio depistato
di una coltre nera.
Ed eri tu, ombra nella notte,
tessuto pungente tra le dita
sulla pelle madida,
ambrata di stelle.
Le
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 | Da bambina mi piaceva sognare
lo facevo guardando le nuvole
fatte di panna appoggiate sul mare
e tutto intorno un profumo di viole.
Poi d’un tratto ho finito di crescere
si dovrebbe farlo per sempre
ma la vita ha bisogno di correre
non c’è
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Avrei voluto dirgli
sempre, "amore".
Avrei voluto fermare
il tempo e la grazia
dell'alba.
Ora sopravvivo alla
notte, ed ogni giorno
ritrovo il mio posto
tra quelli che si
muovono tra i vivi
come fantocci, mentre
la loro mente,
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 | No, non cancella l’osceno
il senso vuoto delle mie parole;
stracciale in tanti pezzi e spargile
lettera dopo lettera
a coprire i tuoi segni;
prendi la mia vergogna d’ uomo
e fanne un manto per la tua tristezza;
cuci di mille aghi la mia
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| Tu, vile mortale, ch'ognor t'aggiri
col corpo tuo di bruto in torbide onde
in cerca sempre d'una nuova preda
non sei degno d'esser nomato Uomo.
Il corpo senza vita d'una donna
giace riverso e ignudo sulla sabbia
ove soltanto l'onda pia del
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 | Voce che suona sorda
in questo tempo di follia,
dove il sentimento più bello
spesso viene gettato via.
Ti vedo donna arrancare
sempre più su sull'irto crinale,
con la zavorra che ti spreme
in generosità non hai
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Fiumi d'acqua viva
solcano il viso,
mentre dentro la solitudine
ti senti soffocare.
Asfissia
è la paura che accompagna ogni gesto
di mani che non sanno accarezzare,
e mentre è in tumulto
l'anima,
vane diventano le
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Quanti giorni
ho pianto
al buio ubriacato in orge,
cancellare
i versi del dolore
mentre
un canto di quercia
mi accarezzava
per respirare sulla speranza,
come un’onda
sul suo corso del tempo,
si allunga il sole
nel meandro del
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Quale archetipica beltà
celi sotto l’elegante raffinatezza
e la preziosità dei tuoi lineamenti
di madre, di sorella, d’Artemide?
Cosa nasconde quello sguardo
che annega lieve e sottilissimo,
che penetra le sfumature
del mistero da te
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6632 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2521 al n° 2550.
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