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Le 6650 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Ho seguito i tuoi passi
nelle notti di luna
quando scendevi in valle
per raccogliere l'argento
che la rugiada posava
lungo i filari delle viti.
Mi sono a te accostato
nei giorni di sole
mentre nell'oro intingevi
i tuoi pennelli.
Appena
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 | Dammi il tormento
Non lasciarmi sognare
Non darmi pace
Non essere tenerezza né carezza
Scalpellami come una sedia antica
Fammi dannare!
Urla!
Scagliami il mondo addosso
Rompimi le ossa
Io ti chiedo l’incisione fino al cuore
Il
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| Jibi |
28/06/2014 09:55 | 3378 |
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Che sia più forte l'uomo
fa oggi meno fede,
sempre la donna domina
e l'uomo sempre cede,
domina con astuzia,
domina con furbizia,
domina
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 | È partito in orario perfetto,
il convoglio degl’indifferenti:
allo scoccare dell’ora piena
le pupille opalescenti ordinate
nel senso di marcia
volgevano le spalle
agli alpeggi odorosi di malga
per naufragare lo sguardo
nel verde cangiante degli
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 | Come giglio, dal bianco divelto
sbiancava il tuo volto, lucente
nel grigiore del tempo.
Tu, fiore tra i fiori
grondante di rugiada
giacevi petalo in fondo al campo
sfiorando la terra del malvagio seme
che ne fece il tuo sepolcro.
E ora,
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 | In quel
fulmine serale, forse
la colpì ... quella festa; la
scuote quel pensiero, è
sicuro, di selce la sua
testa.
Il domani le
manca sempre, non
c’è di fare ... la maestra;
sull’abbaglio ... non
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Ero di media scuola e bello
e mi regalò un fil di capello
per costruir igrometro,
e nulla ebbi d’altro
avara lei e timido io.
E arrivam lesti al secondo liceo
e pur di classe era lei scientifica
di un anno prima vidi una bella tipa
che
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L’aria non è più la stessa
manca,
come il sole al cielo
l’acqua al ruscello
il pennello alla tela,
senti un brivido,
ti volti
sei tu, che non sei più
più la stessa,
manchi
in laghi di porpora
piangi
sulle ragioni arranchi,
le mani
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 | Bacio d’amore di un primo vagito
nidificando il domani
una distesa di mare
onde la vita
la scoperta
l’amore
paesaggio immenso
dove anche il dolore fu conchiglia ideale
- condensa raccolta -
di acqua filtrata
Clessidra impazzita
nell’ore
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Il vento
freddo ad agosto
dolore marcito
tra spine di rose bianche
nascosti
su drapeggi di scherni
abbracci di
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Era la stagione secca,
quella del vento e della polvere,
della calce bianca
cotta nelle fornaci,
delle labbra riarse dal sole, che
cercano sollievo
nell’umido languore di un bacio.
Non potevano trovare riposo
le ginocchia scoperte,
i polpacci
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 | Esci!
Al suono d’una filastrocca arcaica,
che t’accompagna nel ricordo
dei passi che s’avvicinano,
tenendo per mano la gioia.
Canta!
Con l’eco di un’ombra sfrangiata,
inseguita dal faro impietoso
che indovina il ritmo segreto
dei tuoi piedi sul
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 | Riavrò giorni senza lacrime
senza gabbie, né catene
nodi slegati ai polsi
e gambe nude all’ombra
della Luna
Non più candore violentato
né cosce spalancate a forza
graffiate, fino a farle sanguinare
In una mano
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| Jibi |
13/06/2014 18:39 | 3191 |
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| Se Rimango ferma
È perché
A ogni movenza
Costringi il mio
Spazio.
Indosso una maschera
Per il tuo piacere.
Eppure - oltre lo sguardo
E al di là di marosi d’organza
Covo
La tempesta.
Rimane libero
Nel sangue
Il mio
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Volerò con ali d'oro nella profonda notte,
quando nel silenzio delle ombre
s' ode soltanto il mio respiro -lento-
che s'accompagna al sonno
dei vecchi contadini.
L'unicorno bianco sarà il mio destriero
e per spade avrò i
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Schiarita la voce
su vetri scuri,
petali caduti.
Dipinti ombrosi
che parlano ancora
calpestando
un raggio di sole,
tagli
freschi di spine
sulle braccia bambine
tatuate di "no".
Orlati
fuochi di paglia
su lacrime di sangue.
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 | accoglimi nel greve silenzio
l'ancella traboccante di grata luce
affinché possa risorgere
al plenilunio di san lorenzo
ove i desideri si fan carne
e le spose incontrano gli amanti
nei letti adornati di rose argentate
per adempiere alla
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| Le mamme!
Mi domando se dormono le mamme
o quando dormono
se stanno sempre un passo avanti
ai loro pargoli
ad imprimere l’orme sul cammino.
Le mamme sono come la pioggia
che goccia a goccia scava anche la roccia
per dolcemente scorrerla
-
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| E’ nell’orgoglio di essere Donna
che intingo il pennello
ogni volta che la verità viene a cercarmi
perché qualcuno l’ha smarrita
il numinoso distende invisibili braccia
radunando particelle di coscienza
che si riconoscono
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Sensuale una danza
avvolge l'incedere lento
mentre sguardi furtivi,
nell'aria frizzanti,
soffian tracotanza a passi di Donna.
Sull'Olimpo del tuo tacco 12
giochi a dominar gli uomini
col fascino di chi afferra il mondo
nelle proprie
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 | eri una piccola creatura indifesa
tutta nel palmo delle mani entravi
e nel cuore gridai
di non volare via da me
come crisalide in fiore scappasti
dalle mie braccia ancora insanguinate
la magnolia in fiore
ha già dato i suoi frutti
e le
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Un bel dì, riflettendo
ho scoperto cosa strana
stavo pian piano assumendo
la forma di una brasiliana:
sedere sodo, curve strette
seno in su, pelle stirata
mangiando dolci a fette
anche con panna montata.
Ora son una balena
c' ho la panza
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 | Parlerà di te
e sarà un nuovo giorno d’estate
avrà il tuo nome
e gli occhi blu dei fiordalisi .
Lo sguardo puro
d’un peccato mai commesso
l’irruenza, la dolcezza
la sensualità e l’orgoglio .
Donna
un tocco
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| La donna è il tuo porto sicuro, un'oasi nel deserto
il probabile che diventa certo
l'emozione dentro un silenzio fatto di sorrisi
gioie e dolori sempre condivisi
una notte stellata, un raggio di sole nella tempesta
un ricordo indelebile che
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| Da sempre avversate
violate
vestono piaghe nel seno.
E non brucia, non infiamma
il piacere negato
quanto la dignità di un’anima
e un cuore ignorato.
Grida profonde
segrete
non vincono sterili zolle,
non districa il soffio
il nodo del
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 | Se a nulla può il tempo
cosa mai potrà il distacco?
Passero implume ti flettesti
al flusso che ti lambiva
con flessuose mosse, danza rituale,
in vertigine di voli.
A nulla potè sonorità d'onda
ne solfeggio di
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Appesa alla rupe
come la notte appesa alla luna
Tu voce di donna antica
eppur sì vicina all'ardore mio.
Tu divina e immortale
che cantasti l’amore
come nessuna
e regalasti al mondo
frammenti indelebili
d'altrove!
Tu che vivesti, e
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petardi e stelle!
- Frecce agli archi!
colpetto di tosse
più forte dei gong
petardi e stelle!
- sollevato da terra
lo schianto spampana -
polvere di Giove!
ciliegie
rosse rosse una a una - innumerevoli
voci innumerevoli - pesci
baci
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Ricrivi in punta di matita,
con un tratto frusciante e leggero
anche una sola parola, vergata
sfiorando appena il foglio stropicciato
dei miei pensieri.
È pagina bianca che attende
soltanto di riaffacciarsi
allo sguardo del mondo,
cancellando
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 | E volevo dirti
se i colori sono sguardi
attese da dipingere
paure da sopire
in un giorno, morire.
Guardo l'ora
minuscolo il tempo
resta eterno
persi i giorni
contano i ricordi
e volevo il sale
per chiudere ogni male
e lasciare solo il
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 | dai famelici morsi del destino
non mi sono mai difesa
né mai, ho rinnegato il mio dolore
colpita dalla scure della sorte
la mia carne ha sanguinato vita
oltre questo spazio d’ira e lacrime
sovrasta solo il terrore delle ombre
eppure
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| Jibi |
21/05/2014 16:22 | 6151 |
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6650 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2761 al n° 2790.
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