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Le 6650 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Un canto novo, sol per la mi' alma
cadea dai petali d'etterna rosa
e m'infondea nel cor una gran calma.
I'avea il viso sul fior che non posa
sí vidi un punto lucer come stella
era l'cor che con sua gentil favella
m'accese il buio di
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Mi sorprese alle spalle
all'improvviso
con impeto
veemente
mi costrinse a girarmi
fremente
sul bordo del terrazzo
si spargeva nel cielo
senza pietà
amoreggiava con le nuvole
sotto i miei occhi stupiti
s'invaghiva dei crinali
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 | Mi troveranno forse per caso
fra rovi marciti con l'ultima pioggia.
Lacerate le vesti, ma ancor più il cuore,
fermato da mani lubriche per sempre,
violata da infame atto brutale.
Scaveranno una fossa infangata,
vi verseranno ogni mio
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| Y estalló tormenta
mientras gemían sombras
tras los matorrales.
.
Alma doliente,
empuñó las rosas
al brotar violencia.
.
Y la vi penar
oculta entre mortajas
de su propia sangre.
.
¡Oh, mi Dios,
cuánto desvarío
moría en ido extravío
de aquel
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| Si beava d'amori immaginari!
Ne respirava gli aloni!
Ne faceva il pieno dagli occhi alle radici.
Non era matta!
Era l'anello di una catena emozionale
consacrata alla suggestione.
Alle sfumature.
A quelle passioni struggenti
alle quali è vietato
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Ogni volta che si fa scempio d'una donna
è un miracolo negato,
una carezza sprecata
un futuro spezzato,
un bimbo che non sorriderà.
Ogni volta che una mano lubrica si lorderà del suo sangue
sarò un
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Parole che affogano
nel riflesso di specchi infranti
tra baci e carezze calpestati
giunge alla resa
anche la vita sognata
dinnanzi a te
quell'uomo che dice di amarti
ma... ti colpisce ancora
t’affonda nel cuore
l’ultimo
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Sognava l’oceano e aveva vent’anni
aveva mani per costruire il domani
i fiori cuciti su jeans sbiaditi
il sole sul petto di una bianca maglietta
sopra la vita
già finita...
un urlo, uno squarcio
quella macchia sul bianco ha bestemmiato la
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Ricordavo
il flettere del grembo
La culla immota di liquido spazio
Tra bagliori d’epitelio
le lucide squame
Sapesse questa mia città
tutta la forza
del materno perdono
Della geriatrica follia
[fin tanto che basta]
allo strappo
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| EnzoL |
23/09/2013 18:48 | 3554 |
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 | vola un cuore impavido
a sollevar la schiena
e travolge il cielo
srotolato tra i fianchi
come rosario
il passato volgi all’indietro...
ogni seme trasfigura il chiodo
si foggia la scala
- risalita d’anima -
non c’è mistero
donna
nel
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| Si spiegava in una graffiante miscela
che sapeva di vita, polvere e desideri.
Nasceva ad ogni alba.
Seduta alla finestra
si stordiva di luce
nell'odore del cielo.
A tratti si dileguava nei mormorii
strappati agli invisibili spazi celesti
di
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Ti volti, mi guardi...
ma il tuo volto non vedo,
c’è un velo che l’oscura!
Che vuoi dirmi, allora?
Cosa c’è dietro quel drappo
per far sì, che ti devi nascondere a me?
Non ne capisco la ragione...
e penso alla prigione del
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Lo sparo
bussò sordo sul corpo di lei.
Adagio,
con dolcezza d'ali,
le sue ossa toccarono terra...
Nel giardino dei fiori brulicanti
un'altra anima giace
nauseando
il calvario dei passanti.
Urlano le parole
e si strozzano da
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Traspare in suadente talento da non
ostentare, in gocce d’istinto naturale.
Alchimia che veste come abito su
misura, fascino regalato da madre
natura.
Arma misteriosa ti avvolge, ti
pervade con garbo, maestria, non
sposa bellezza, si nutre
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La Poesia abitava nei tuoi occhi
e in quella sigaretta a metà,
in quel nastro di fumo
che annodava l'aria ai tuoi pensieri
sulle labbra socchiuse
pronte a partorire tesori
celati in ricami d'inchiostro
che si snodavano in danze
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e, voglio, vorrei incontrarti di nuovo là
nell'altra vita, nell'altra nostra era,
dove forse ritroveremo le pagine perse
di un libro da noi mai finito di scrivere, e
insieme seduti sullo stige eterno, grande fiume
commenteremo quelle cose
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Ecco ora appare il suo volto dipinto
intenso e adorato sguardo
nel suo dolce sorriso
lieve e schivo su flebili labbra,
poi scende informe il corpo
che mai si espone in avanti
ma attrae introversa la vista,
fino allo spuntar dal liscio mantello
una
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il ticchettìo sul selciato
un graffio nel buio
poi l'ombra si allunga
il silenzio è un rantolo nelle
pieghe della notte
quel fiato sul collo
odora di vino
quelle mani dure
non le conosco
il grido si confonde
nell'aria...
avevo
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e, era settembre di tanti anni fa,
quanti non ricordo mi sembra un secolo,
l'estate abbandonava la sua nave soleggiata,
le prime foglie gialle incominciavano a venir giù,
tuoni, lampi e nuvole nere si intravedevano all'orizzonte,
mi dicesti
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Le decisioni importanti
le ho sempre prese in un solo istante.
Fu così che io mi proclamai
l'equilibrista del mio arco vitale.
Non sarei rimasta l'illegittimo clown
orfano dello stupore!
Allora mi sfregiai il viso.
Ingoiai il fiore.
Mi
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Aveva frantumato
quell'urgenza di scappare
tra le ciglia taglienti
e l'incessante errare.
Aveva capito quasi fin da subito
che non sempre uccide
tutto quello che fa rumore.
Era arruolata nella guerra con se stessa!
Si feriva!
Nello scontro irruente con
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L'Africa
ha sete
ha fame
ha bisogno di noi
l'amore non ha colore
l'amore rende migliori
mille mani sull'Africa
mille mani sul cuore
che parla
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 | Per strada tutto il giorno senza meta,
a tutti nota e per nessuno conti;
t’ignora l’uomo in casa e non ti stima
e spesso sta lontan con altre donne.
Ingombro già da bimba e malvoluta,
e tante grazie all’uom che che poi ti prese,
ti
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 | Nacqui da falda pura
e così crebbi fintanto
la mano dell'uomo non temprò
l'anima mia frenando sentimenti.
Le mani che m'imbrigliarono
s'avvalsero di decise dita
concedendomi bellezza per limitati scopi,
rintuzzando l'anima.
Ma
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| Ancora parole
non trovan voce,
sdraiata
fra bianche lenzuola,
ormai reclusa
in sofferta apatia
da giorni e settimane:
questa è la tua croce.
Vorrei poter alleviare
quel tuo dolore,
vorrei poterti aiutare
nelle tue pene,
questo mio
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| Dai setosi veli della tua pelle
traspare acceso, un cuore fiorito,
s'esalta nelle narici
il profumo dell'armonia.
M'appoggio alle soffici tue parole
mi copro di sereno
e lieto d'esser fanciullo
placo le agitate correnti dei dubbi.
M'avvio
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Femminili sguardi traversi,
muschiati occhi gelidi
scannerizzano l'altra
in un battito di ciglia,
fessure taglienti
fisse nel confronto
ghignano beffarde
al minimo difetto,
e il viso si contrae
in smorfia paralitica
travestita da
sorriso
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L’abbraccio le strinse:
guancia su guancia,
bianco su nero,
nero su bianco,
lacrima su lacrima,
perché il cuore
non ha colore.
L’iride ne ha molti.
Come l’arcobaleno
che attraversa il mare
e giunge sull’isola
azzurra turchese
e rossa
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pura emozione sciolta
di fronte alla morbidezza
di un petalo di rosa
la commozione gocciola
dagli occhi al cuore
guardando un film d’amore
a volte per nulla fragili
altre stanche di essere forti
si cerca comprensione
quando dentro il
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Male ormai letale, quarto stadio.
La vita è una pensò Federica,
dammi una mano mondo per favore
tanto vinco io contro il tumore.
E da quel giorno c'hai coinvolti tutti
una battuta, un gioco un complimento
tutto fa brodo e lui
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Ondeggiano nel vento
e Maura li guarda.
Ondeggia con loro la sua mente...
apre finestre,
scavalca recinzioni,
corre libera tra i campi.
Ondeggiano i papaveri
nel tramonto tiepido,
brillanti ancora nel loro
sangue stropicciato.
E Maura li
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6650 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3061 al n° 3090.
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