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Le 6652 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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*
Premo sul petto
il fiore del dolore.
Remo contro corrente
nell’abisso del tuo mare.
*
Disegno una rosa rossa
sulle tue labbra, madre,
ogni notte.
*
Aspetto nelle periferie
del giorno
di rivivere come sipario
il tuo sorriso.
*
La mente
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Cade la rosa
e impatta sulla pelle
entrando con le spine
nella carne.
Son versi imbavagliati
che sgorgan come sangue
e nel sangue
soppressi sono stati.
Cade la perla
e impatta contro gli occhi
spaccando come tuorli
le pupille.
Qualcuno
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 | La rosa delicata e soave
appare al cuor come un profumo
verginella la portava
nelle mani la teneva
colta l'aveva nel giardino dell'amore!
Silenziosa la piccina la teneva
colta nell'attimo più soave
colma di rugiada fresca e
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Ancora tu, ancora io
è linfa nelle mie vene.
Per te adesso prego Dio,
vicino alle mie pene.
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Contempo sale la speranza
nel farti dono, madre mia,
di ogni bene in questa danza
nei bei ricordi, oh donna e pia.
*
Lasciasti il sonno in
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Sui gelidi sentieri dell'indifferenza
il tuo incedere lieve è come nuvola
che par da tiepida brezza sospinta.
Sulle impervie pendici dell'ingratitudine
rocce ruvide, taglienti, il tuo passo rallentano,
ma l'avanzar leggero, in punta di
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Donna che parli soltanto col cuore
tu inebri tutti con la tua dolcezza
e infondi nell'uom calore ed amore
anche se l'animo è pien di tristezza.
Bocciolo di rosa del mio giardino
che apri i tuoi petali ai raggi del sole
fa' ch'io ammiri
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Le femmine hanno mantelle spesse
Come le loro idee per il domani
Riflesse nello specchio
Una pagina non intende
Il contorno d'argento
Le dita arruffate
Sul volto
A tingere di rosso le gote
E bocche rosa
Segnando di nero
Occhi verde foglia
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e, azzurro il mare, splendido il cielo
come vorrei fosse la mia esistenza
senza arsure, vuoti paragoni, accecanti bagliori
fra me e te che ci guardiamo adesso dentro, e
ci incontrammo per gioco una sera
non ricordo come, fu solo per un
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 | Grande come il mare,
bella più del sole.
Inafferrabile come nuvola
come gazzella leggiadra.
Più astuta che volpe.
Più mimetica di serpe.
Forte quale roccia;
delicata come un fiore.
Più mutevole del cielo.
Attraente
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| e, ricordi quando fanciulli,
seduti guardando il mare
ci sfiorava il vento dell'amore,
e incuranti dell'altrui persone
ci accarezzavamo pensando altrove, e
agli anni a venire a ciò che sarebbe stato,
a cosa andavamo incontro ed avuto,
a
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 | Di un bimbo
trovai parole,
scritte
sulle tue porte
chiuse...
E il cielo
più non piovve,
oltre
quel muro,
oltre i silenzi...
Cuore di donna,
mai,
io ti compresi,
quanti
i germogli,
nelle tante, tue primavere
e ora,
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 | maledetto amore
hai polverizzato il cuore
d'una bambina che cresceva
nutrendoti con i suoi sogni
vita che scorre sotto i piedi scalpitanti
costretti in centro panchina
mai il momento di giocare in prima
passa solo il tempo
fuggono veloci gli
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| Lory |
30/04/2012 23:25 | 1776 |
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| In un rifugio di indignazione
custodiamo la solidità
Di segni che danno protezione
E all’uopo usiamoli
Per donarli all’altra metà del cielo
usurpata dalla forza dell’animale
che schiavo della sua malattia
vuole dominare la
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una goccia rossa
rubata alla notte
ed alla terra
Vestivi una rosa nera
ed un tramonto a sera per te era una lacrima
che lenta accarezzava gote e luci ambrate
sul ciglio di un'attesa.
Speravi in un ritorno
ma le ombre non sono melodie da
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Come I fiori colorano
la vita ed
accarezzano
gli occhi,
così tu
riempi
le mie giornate.
Da lontano appaghi
il desiderio
con messaggi
intriganti:
forse da amanti.
Giochiamo a volerci bene,
e mi manca il tuo profumo
vento
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 | corre
capelli al vento
pelle di sole
cuore in gola
col fremito addosso corre Lisa
sulla decappottabile che vola
che canta e ride con lei
corre e tutt'intorno
il mondo è colorato
rosso azzurro verde smeraldo
un arcobaleno senza
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| e, non so se provare odio o amore,
o semplicente capitolare al dolore,
guardandoti in silenzio andare via,
con le tue cose, le tue gioie, le tue viltà, e
non sei mai diventata grande,
sei rimasta quel pulcino spaurito,
quella lumaca che ha
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E quel vento del mare le accarezza i vestiti
il tiepido sole
si posa sulle gote e sul collo nudo,
leggero tocco di un sogno
si fissa in una foto.
...E quel vento
oh si!! Quel vento di primavera
avvolge quel corpo sinuoso di sirena
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Eccole,
le dame bianche e le dame nere
appesantite dal fiato grosso di uomini puzzolenti e accomodati.
Gente per bene, gente da bene
gente da bere.
Un sorso di vita, poi dimenticare.
Le donne del si, dell’abito bianco,
del bella di mamma
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 | Nella capanna di lenzuola
abbracciavo le ginocchia ossute
tremando di paura.
I singhiozzi un gomitolo ruvido
dipanavano in battito furioso
contro le costole.
Paura del buio...
Dei mostri che la notte celava
oltre le ante dell'armadio.
Del
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zampillano lacrime le fontane
polverizzando l'aria
in minuscole goccioline
sfiorando basilico e gerani
incontrano le luci dei lampioni...
-giocolieri in equilibrio
ombre e suoni
schiamazzi: tuoni!
scavando nel vissuto a primavera
la
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 | la tua forza
impermeabile ed osannata,
era testimonanzia in pietra
d'un basalto adamantino
- tre baci tre -
in un sorriso a fior di crepe
ed ancora strugge
piangendo d'eco
il suo crepitio.
Ed ora
che cedi i veli,
della mesta
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| EnzoL |
23/04/2012 21:04 | 4011 |
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 | Quante ombre smarrite
negli occhi solo luci scolorite
e vagano nel mistero
cancellando traccia d’ogni pensiero
Uomini senza ideali
parlano dietro apparenze banali
a spasso con l’auto da cento cavalli
alla ricerca di qualcosa che sballi
E
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Riccia la chioma
balenante d'oro
il viso adorna
col marino guardo
la pelle nivea
di ciliegia il labbro.
Fa il collo curva
somigliante a cigno
e le spalle collega
da cui il seno colmo
gli occhi abbacina
fissi se da empio.
Parola or
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 | Le donne emiliane
Hanno labbra carnose
A specchiarsi nel Po
E fianchi larghi
E fonschiena a colli verdi
Le donne d'emilia
Hanno spighe e papaveri
Tra i capelli
E i capelletti in un tondo intero
Cantano
Sur padrun
E bandiera rossa
Su seni
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Ricordo tutto e non ho più nuvole
Né petali da sciogliere in queste distanze.
Ho solo stanze amare e se tu hai un’ombra
sul petto a notte fonda te ne potrai andare
Rinnego tutto e non ho più tessuti
tutte le tele le ho usate per tossire notti
e
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Neanche lui li vede
gli occhi di Nina
sbiaditi come una parete
senza cornice,
senza luce.
Portati al mare,
su una spiaggia assolata
ad annerire la pelle
senza chiederle
di un posto migliore.
Si spegneranno
in una galera tinteggiata di
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Tremule sono andate le foglie
imbastendo percorsi di cielo
ricami
di vecchie mani esperte di sogni
su tele d'azzurro
Tremuli come i pensieri del folle
che lascia andare la sua vita nel vento
goccia a goccia evaporando
Tremula è
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| Veitla |
20/04/2012 17:24 | 3085 |
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*
Tutto scorre
davanti ai miei occhi
diapositive beffeggiano il silenzio
quell'omertà
che io tanto attendo
La rivedo compagna Luna
sbircia tra le pieghe delle tende
m'incolla addosso
la sua pupilla d'ammaliante splendore
Non
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Volli amar,
per mio futur rimpianto,
colei che del cor mio
fece si’ vanto.
Folle d’amor,
mio solo nutrimento,
che’l desio del corpo suo
m’era tormento.
Mera illusion
fù d’amor eterno
pe’ l’anima tua
figlia dell’inferno.
Squarciato
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Vestiti dei vostri occhi
i cieli esultano;
Nell’ultimo tocco dell’antica campana,
Sui sommi campanili edificanti...
Il vento sale sopra i troni del ventaglio.
Le porte di ogni ancella sorgono elette.
— Così vi vedo!
Intrisa al
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6652 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3961 al n° 3990.
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