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Le 6654 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Si smarrì
tra tessuti azzurri
e portali di ieri
lungo fiumi di bambini
e cani abituati al sole.
Qualcuno
senza
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Poi c’è quel vento freddo
che entra dentro
e prosciuga le viscere,
quel vento che
conduce voce di pianto,
lamento di madre
su zolle di terra rivoltate
arate concimate
da zampilli di lacrime
sottili e amare.
Non risplendono frutti
dai rami
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A cosa serve la primavera,
il profumo dei fiori a sera
quando il tramonto s’avvera,
a che serve la dolce fragranza,
dei vellutai petali la danza
quando un refolo avanza,
non certo a consolare il pianto
dei tuoi tristi occhi, tanto
nessuno
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Le sere di maggio
erano tanto belle,
le ragazze erano felici
e sempre vestite a nuovo,
il buio tardava
nella corte profumata
da gronde e gronde di rose,
tutti gli sguardi
rubavano agli uomini,
che ruvidi nel corpo
ma dolci negli occhi,
davano
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E quell’ombra di irrisolto sul tuo viso
difficile non riflettere e non dire nulla
nel provare affanno della nostalgia.
L’aria della sera odora di spesso
nel silenzio che squarcia lo spirito
con la malinconia insinuata in te
subdolamente
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Sai quanto ti ho pensata,
cercata nelle frame dei pensieri?
Mi mancano le tue gioie,
le amarezze nelle quali
ci ritrovavamo come ramo e linfa.
Sono andata ad occhi bassi,
lontana dalla follia nemica
che aveva graffiato ancora la mia pelle.
Avevo
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Si veste di buio una poesia
che nasce dalla sua malinconia
quando la sento sussurrare
"papà non riesco più a sognare!"
Nel cuor dell’adolescenza
percepisco oltre l’apparenza
ciò che inoltre mi vorrebbe dire
con empatica afflizione.
Ma pur in
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Ero solo un ritaglio di carne
fatto a pezzi sul pavimento...
un distacco lento tra anima e corpo
mentre d’inchiostro nero gli occhi
piangevano
ricordi a colori.
Non ti attraversa la vita...
quando la morte ti trapassa il cuore
ed il
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Un “grazie” a Dio Signore
che in dì poté creare,
per inventar l’amore,
un magico esemplare!
La donna è come un fiore,
grazioso e delicato,
è simbolo di amore,
è un fiore profumato.
La donna è calamita,
è l’alba più radiosa,
è il sogno
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Una barchetta di carta galleggia
su pozzanghera che riflette le nuvole.
In fondo al vicolo una bimba
con succinti abiti sgualciti e luce
che le sfiora i capelli illuminandoli.
Una colomba s’abbevera e gorgheggia
rubando la scena per pochi
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Pelle di serpente
ti lasciavi accarezzare
appena dopo il tramonto
quando il sole tremava
Lingua di serpente
mi ferivi con le parole
e mi baciavi
con il sangue delle sere
Passate ad aspettare
un gesto ed una pena
stracciata con le vesti
di
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Quello che trovo in un silenzio
sono i ricordi del passato
fermi davanti al precipizio
di un’avventura malandata
sei tu musa del mio desiderio
dove scivola la mia cordata
giorno è la notte non ho riposo
c’è un bivacco per ripararmi
di un amore
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Foglia
strappata dal vento,
caduta da un albero,
come paglia di grano,
che il vento poserà
sulla sabbia
l’ onda
potrà
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Lei cercò nello specchio
gli sguardi perduti
e si chiese, dove finisca la luce
quando non rimbalza
non ne ha il coraggio
quando anche a interrogarla
con i propri occhi,
sguardi su sguardi
inganni su inganni
essa tace, si inabissa
dietro
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Quelle nuvole
erano solo nostre
e quando spegnevo la luce
sapevo che tu c’eri
Nascosta al respiro
che rivelava segreti di cielo
appena sussurrati
dalle ultime tracce di buio
Quelle lacrime
erano solo graffi
gocce di mare mai cadute
davvero
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Quanti anni sono già passati
che non sei più qui mamma.
Tra le mie braccia sei spirata,
mai un attimo si è spenta la fiamma
del bene che sempre ci ha unite
seppur senza tante dimostrazioni
è prevalso il tuo carattere mite,
riluttante alle maschere
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Ora è l’inizio per Te
d’una missione
che non immagini
dover affrontare
nella tua esistenza
velata di sogni
da realizzare.
Tu non mollare!
Prima eri nell’altare
in una Chiesa
e adesso sull’altare
indefinito della vita!
Solo per Amore
non sarà
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Ho visto le tue labbra vibrare,
anelare vita:
come il secchio che si cala nel pozzo
per assaporare la freschezza di un sorso di pioggia;
il grano arso che si china al cielo
sotto il peso del chicco maturo... bramando l’inverno.
Sei il peccato più
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Apri la tua scatola
e libera le promesse nere
i desideri inconfessati
e le nuvole bagnate
Dalla pioggia che cade
piano fino a toccare la terra
che lentamente sboccia
in una stagione d’amore
Apri lo scrigno dei sogni
la corda stringerà la
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Apprendo dagli istanti ascoltando i battiti
mi scompongo nel vento che respiro.
Nel consenso della tua inquisizione
sei pronto tu ad accogliere l’ora più fragile della mia tempesta?
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Siamo qui
a vendere l’incanto dove brucia il sole
pubblicare
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Non ti avrei mai trovata
se non avessi
rivolto lo sguardo alle nuvole
e non avessi
spento il cielo per la luce
Tu eri un’ombra sfocata
più scura
quando il mattino brillava
e più lieve
nel buio denso della notte
Non ti avrei mai
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 | Occhi cullano il tempo
mentre sospiri assenti feriscono
i pensieri ...che delicatamente
si appoggiano sul cuore condividendo
una speranza d’amore .
Immagini sbiadite all’improvviso,
cuore palpita impaurito...
tante domande per poche risposte
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Nulla mai potrà eguagliare
una Donna e il suo Amore
prorompente come un sole
per un uomo senza lume.
Sarà pace e appannaggio
protetto da un abbraccio
che infonderà coraggio
e mai un miraggio.
Gli occhi cristalli di cielo
in un viso
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E’ più facile
passeggiare sulle nuvole
e scoprire come gli angeli
si divertono per vivere.
Ma la cosa più difficile
resta il mondo delle femmine ...,
non si sa mai come prenderle,
ma son sempre più incantevoli!
E’ più semplice
poter scendere
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Non piangere più
e se la notte vorrà le lacrime
io spegnerò la luna
fra queste lenzuola di marmo
Nella terra fredda
che attende un nuovo seme
già spezzato dagli anni
che scorrono via come lame
Non sussurrare le ombre
perché il giorno sta per
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Carezze rifiutate
mi sentii dire
verme
non mi toccare
con quelle
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V’è buio nel grembo universale
ove è presto guardar nascer il sole
ma tardi veder stelle e sognar
per la Donna già sveglia a lavorar.
E pur se or il freddo non è intenso,
d’un trascorso inverno denso,
nell’anima ha tuttora spessor
dopo notti di
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Sorridi
dal bordo d’una foto
un meriggio di sole malato
ghibli che ti sfiora
narici e fiori
e il tuo grembo promesso
attorniata
di muschio di Camargue
e sandalo di Saigon.
Danzano quei pensieri
sull’oro dei capelli
e le mani
che accarezzano
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Il silenzio,
stupito da un respiro dimenticato
dentro la parola t’amo,
cercò il vento...
Parlando dipinsero nel cielo
che sa di mare,
nuvole di pensieri aggrovigliati.
Istanti passarono,
trasformando in ricordi i miei
occhi
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Quella è l’ora della femmina, la luce lasciata accesa
il volto dimenticato nello specchio.
Se c’è un tempo di nuvole è quello,
il gesto di svelare un fondo alto segreto,
perdere una mimetica.
Salire il senso, per dolci maniere per fragili
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“Signora, le ripeto, lei è incinta!”
Mi disse il ginecologo, seccato,
un attimo di strano smarrimento
e il cuore fu pervaso dalla gioia.
Il primo figlio! Mille sensazioni
correvano veloci nella mente.
Un brivido, un sussulto, quasi un
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6654 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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