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Le 6638 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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 | Morir d’amore fuori e dentro il cuore
senza di te la vita è giusto il nulla
e piango quel mio essere fanciulla
bruciato dai tuoi baci e dall’ardore.
Senza di te il vuoto è il mio dolore
insieme a te lui gode e si trastulla
di fronte al rio destino
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| Rise... e lento si allontanò dalla casa dei sogni
con l’arroganza dell’uomo vissuto senza regole
con la supponenza di chi non possiede sentimenti
con la cattiveria di chi vive solo per se stesso.
Pianse... cantando una nenia al far del
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Accovacciata
oltre il profilo del sole
la dove muore e nasce la luna
annego in tempeste di stelle
in notti profonde
in acqua di mare salato da lacrime d’occhi consumati
persi
Stampo un sorriso su sabbia rovente
che le labbra
mute
bruciate al
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L’ ultima nota si spegne sulle labbra
di Colei che nella gola ha un’ orchestra
correva l’ anno millenovecentosettantotto
e si spengeva il dì di Agosto il ventitre
turbata arretrando si nascose dietro il palco
e là in quel della Bussola disse mai
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Ti agiti,
Giove in scorpione,
tenue sorriso Bordeaux,
nella parentesi d’un taglio Gavroche
con shatush rosso vin brulé;
piccolina,
nel tuo verde maglione
oversize.
T’ho incontrata,
al Wisteria tunnel,
in Kitakyushu,
nelle anse d’un discorso
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Certe madri lo sanno
cosa vuol dire svegliarsi
fra i sudori a tarda notte
per aver sognato il cielo
ed aver temuto il destino
di due bave di luna
tragica quando solo il buio
segna il calar del giorno
Certe donne lo sanno
e se il figlio
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e, scrivo,
non so perche`,ma ti scrivo,
per dirti che mi manchi,
per dirti che ti sogno,
per dirti che senza di te non vivo, e
ti sogno,
in una tenera notte di luna piena,
in tenebrose nottate di temporali,
in serate dove il tempo non passa
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Silente subisce
tace la rabbia
dell’affronto
la carne usata
mentre il cuore
scoppia in un urlo...
Ora
giace inerme,
un
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Sentiva, poggiando la sua testa
sul suo corpo nudo,
tutta la sua poesia.
Come un caldo fiume di parole
un bicchiere di vino buono
offerto dalle sue delicate forme.
E lui scrisse, senza posa
scrisse quello che sentiva
scrisse sotto le
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 | Guardo lassù il cielo
e trasparente mi appare
il viso di una donna amata.
Mi sembra che le nubi
bianche e leggere come piume
in una danza incantata
mi mostrino il sembiante suo.
Madre per sempre sognata
dammi la tua mano
affinché io possa
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| Se un angelo si facesse carezza
e nel suo divino vagabondare
gli occhi tuoi dovesse mai incontrare
appena avvertita la morbidezza
cadrebbe solo, corrotto e dannato
nell’ oscura tentazione, nel disio
di possederli e avvicinarsi a Dio.
Dall’
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| Cammini verso il mattino
col passo dipinto nel cielo
sorrido ti sento vicino
come rosa al suo stelo
purpurea luce che risorge
della notte copre il velo
nel nuovo giorno che emerge
dal mare dai monti l’aurora
con il tuo viso si immerge
e
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| Pezzetti d’anima sparsi ovunque,
quando ti perdi nella sottigliezza del male che si propaga silenzioso.
Avanza indiscreto,
rubandoti la voglia di esistere,
accanto a una figura di donna spezzata,
che ha la pelle segnata,
sciolti i capelli
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| come dune al vento
appaiono e scompaiono
tra onde di seta di bermuda svolazzanti
Esili bottoni di camicie, inermi,
a fronte di seni prorompenti... baldanzosamente arroganti
goccia furtiva di sudore
accorcia nel solco naticale
fin giù... alla
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| Passeggio, con affanno,
nel fondo
della tua ingenua frivolezza.
Musica new age
per coccolare i recessi
del cervello rettiliano,
e due gocce d’assenzio,
alla ricerca
d’un filo logico
nel tuo caos esistenziale.
Biascichi la tua vita
nel
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Riflessi d’immenso
e perle di cristallo
sugli occhi e sulla pelle
rivoli d’argento tra i capelli
traboccar di sentimenti
nel tuo candido sorriso
Donna!...
Nello sciabordio dell’acqua
lavi ed abbandoni le tue scorie
liberi spazi immensi nella
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Tristo sorriso rosso pompeiano,
spazza via indizi di dolcezza,
e consuma contegni di facciata
mentre scalda orizzonti
al parcheggio di afflitti e senzatetto.
La vedi crocifissa a convenzioni
sotto un piumino fucsia,
che racconta,
per
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Ascolta sua figlia la madre
ascolta impietrita
il suo mondo è il suo mondo
Ascolta sua figlia la madre
il mondo dove vive è finito
le sue cose
la sua casa
la sua libertà.
Non puoi più vivere da sola
non puoi
o prendi qualcuno
o vieni da
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Del sangue di Medusa
indosso monili
aurea mitica
materia fatata
corallo rosso
caldo, sfrontato
fiore o animale
natura vaga.
Pavoneggiando
affronto il vento
d’ovatta la zattera
scossa dai marosi
sciolgono lacrime
sorelle di
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La guardi negli occhi
e ti perdi
in una nuvola di poesia ...
Lei, donna
sa come entrare
nel tuo cuore.
Ti scioglie ogni pensiero
in un cielo di promesse
quando la sua mano
la tua sfiora.
E se ti innamori
lei già ti ama
ed il cuore ti
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 | Come sarai domani
e il mese che verrà
come sarà il tuo sorriso
quel viso e le mani
nel giorno che se ne va...
Restano i tuoi sguardi
rimane il colore degli occhi
un attimo ancora
o forse per sempre.
Mi sfiora la tua mano
sulla vita
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Vortice infinito
del tutto
del niente
Attesa infiltrante
amore latente
gioie dolori
sorrisi pronti al celar degli affanni
Pianti fortuiti
vita donata
Corpo preteso sfruttato
sin all’estremo pugnalato
smembrato
E quando al fine
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Donne colorate di nero,
come rivoli di sporca sofferenza,
come terra arida e senza frutti,
strette in lisi scialli.
Donne colorate di bianco,
come candide lenzuola,
pallide ed immobili
in anonimi letti di ospedale.
Donne colorate di rosso,
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Je suis ta lune dans cet enfer
oppure se lo vuoi il mondo intero
sporade del mattino col suo incenso
e se il tuo cielo può donargli un senso
fallo brillare ancora un’altra volta
all’ora che la furia viene sciolta.
Va dove vuoi e dove vuoi
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Abbracciami
prima che diventi polvere di stelle
poco tempo ci rimane.
Ci sono state date braccia
corpi e mani
per sperimentare la tenerezza.
Prenditi cura
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Mentre fuori nevica,
dal vetro frantumato
della finestra ad est,
il vento lascia entrare
fiocchi ribelli.
Parole come coltelli
Intinti nel nero veleno,
graffiano allegri pensieri.
Amore giurato,
per tutta la vita,
si era detto!
Mentre fuori
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Nessuno più taccia
del calvario di una donna
che ogni giorno traccia!
Sentire le urla del mare
minacciare burrasca
e, poi, nel cuore paura d’amare.
Non versar lagrime donna
per quel tunnel di violenza,
abbi fede in te donna,
vissuta e per
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Basta
sempre a lei basta
nulla chiede nulla cerca
lei solo dá
lesta al sonar del primo rintocco di vecchia campana
li
quando tutto ancor dorme e neppur il gallo ha cantato
corre alla prima messa
corre
indaffarata torna
pulisce scalda
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Tienimi la mano,
mentre le lacrime
solcano il viso.
Sei specchio del mio cuore
sorrisi nel mio dolore.
Tienimi la mano,
come da bambine,
quando sole
costruivamo il nostro mondo.
Se guardo oltre i miei confini,
se un piede cade in fallo,
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Profondi occhi ambra
di gufo della Virginia
mi sfiorano
negli attimi
d’un pensiero impertinente.
Acchiappo,
suggestioni di cioccolata
dei tuoi diciotto anni,
dalle labbra
tentazione di crumble di mele.
Quiete del meriggio
ti rileggo
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Conosciamo le parole per dipingere il momento
con un battito di ciglia che tramonta sulla neve
e indossiamo sempre i guanti per accarezzare il vento
così fragile e immortale sulle rime più longeve.
Non abbiamo alcun timore di un riflesso bianco e
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6638 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 781 al n° 810.
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