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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Le 4087 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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 | Pane e amore,
tenerezza, gioia e cuore
era il cibo che mi donavi
in ogni istante e ad ogni ora
Mamma.
Se con te il cielo guardavo
le nuvole avevano mille colori,
il sole mi donava
i suoi raggi
più dolci e più belli,
con te la notte
era
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| Non li puoi lasciare
a te sono legati,
mille fili invisibili, fortissimi.
Mi scuoto, mi svincolo,
di sciogliermi cerco e di liberarmi da
questi invisibili e fortissimi fili.
L’essere mio e la mente di spazi ha bisogno,
nuovi orizzonti mi
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| Ogni volta che ti guardo
è come se vivessi l’istante di un riflesso dell’anima
tanto vedo in te quella parte nascosta di me
che grida alla luna ogni volta che si sgretola
quel pensiero ferito dal sopruso
a cui come te mal mi concedo...
Sei grande
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| Che cos’è una poestrocca?
Forse si capisce meglio
se vi racconto come nasce, una poestrocca.
C’era una volta un nonno,
che a causa dell’incantesimo
di una fata capricciosa e un po’ gelosa
aveva passato degli anni,
che a lui sembravano
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Nitidamente tra spiragli di pelle percepisco il tuo fiato,
complesso è il tempo che palpita quando ti sfioro...
Con la luce del desiderio,
illudiamo il buio che circonda il silenzio,
rincorrendo tutto quello di cui ci siamo sbarazzati...
Nello
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E io ti curerò seme di vita
contro ogni vento
contro ogni tempesta
con l’acqua mia più viva e cristallina
con la costanza avita
come si addice a un prode Tolomeo
eredità divina e sostenuta
tra queste mani vive mai perduta.
E io ti curerò pianta
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Il piatto lo mettevi
sulla sedia posta sul braciere
a riscaldare quel pasto domenicale
e noi intorno, invitati occasionali.
Tu zia lo eri per tutti,
ma solo per affetto.
Le forchette, a rotazione,
raccoglievano le orecchiette sugose,
profumate
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 | Seguo giorni
passi svelti dove orme cancellate
soffocano storie di vite
sguardi assenti, naufragate,
solo ansia nei cuori,
emozioni, profumi e colori dimenticati.
Ci si sente estranei tra la folla
dove occhi raccontano,
malinconici, inquieti
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| Lo senti...
senti quel peso su di te
ch’è amore e non fatica,
lo senti perché
è in te che esso vive
o ha vissuto
per buona parte del tempo,
lo percepisci seppure
adesso più non grava
sulle tue spalle
ma continua a vivere
in cuor tuo,
e per te
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| La note l’è ciara,
la luna l’è ‘npissà,
i montesèi i’è ‘n festa,
io to oci i slusa,
fra mi e tì ghè la luna,
no’ la sérco
par dirghe grassie,
ghe domando solo
se la ne fa da lèto?
Dopo, par i ninsoi,
ghe pensa ‘l vento
a robar petali dai
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| Tengo stretta questa musica
che viaggia controcorrente
a fior di pelle
mentre la pioggia graffia i vetri
e resto ad osservare il grigio informe.
Risuona ancora tra la pelle e il cuore
Il tempo che rincorre e scandisce
un domani di luce piegata.
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 | Mi sorprendo nel pensar di te,
dei tuoi occhi che sprizzavano gioia,
quel timbro della tua voce
che cristallina e musicale
allietava me e il mio intorno.
Sono ancora qui che poggio
nel mio camminare
un piede davanti all’altro
ad onorar la
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A volte alla sera
nei miei pensieri e in cuor mio
due anime prendono forma,
avvinghiandosi fra loro
ricreando quel legame
di cui anche io, un dì, ne facevo parte;
quell’amore scaturito da carne a carne
in un connubio che andava
oltre l’essere
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Vorrei parlare con la Luna
farmi raccontare quello che si dicevano,
lei e mio padre.
Vorrei chiederle se si ricorda di lui,
col bastone dietro al suo gregge, sulle colline,
pascolare al freddo e al gelo.
Come quelli che dal Bambino, fatto
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Un nuovo fiore è sbocciato
accresce il bouquet che già era splendido
una nuova emozione nel viaggio
di una vita ormai non più breve.
E’ come sentire una nuova essenza,
una nuova fragranza che m’inebria
e mi colma di positivo orgoglio.
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Una pellicola
Foto e negativi
Violini e - auguri -.
- Ti amo - suggeriti
Dal tintinnio dei campanelli
appesi alle porte.
Silenzi dipinti sugli spigoli dei muri
Bambini fanno festa
I cani passano sotto i tavoli
Uva e canditi.
La mamma parla
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Soffio di vento e tacito momento,
un volo ad atterrar fra dire e fare,
un’ immensità di cielo,
ed un cuor veliero.
Arrivasti a mani vuote,
a ticchettio di cuore e vaganti ombre,
il sole di fronte ed arrivasti ad
illuminar il grigior dei
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Io vecchio ancora arranco sul cammino
della vita e tu da anni e son sessanta due
riposi in quel cimitero di campagna cara
sorella mia e oggi giorno del compleanno
tuo l’ultimo in vita avevi solo quindici anni
come nel tempo voglio farti i miei
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Famiglia mia famiglia
col verde per coperta
col sole alla scoperta
di quella luce immensa
che illumina la vita
e sposa ogni mattina
il fuoco con la brina.
Famiglia mia famiglia
legata ad un bramito
un caldo e fresco invito
a mettere a
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Oggi in un giardino ho intravisto
una bergenia il fior di San Giuseppe
ed i suoi rossi delicati occhi fisso
mi han guardato come a dir ricorda
quel tempo e quel passato e due figure
a me sì care ecco alla mente son tornate:
mia nonna Nina e
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È così...
nel ricordo
che solca il viso
ogni volta,
anche senza rigarlo.
Come un tarlo
che si
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Oggi è arrivato con aria birichina
per stare con la sua nonnina,
il piccolo Lele i suoi libri ha portato
per farseli leggere tutto d’un fiato.
Mentre gusta il suo piatto preferito
che la nonna saggiamente ha condito
tra un hum e uno gnam:
Queste
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Un anno in più
narra storie
che il pensiero non immaginava.
Un anno in più
conta i granelli
nella clessidra della vita
testardi e imprendibili.
Un anno in più
ha il profumo
della massa del pane
lievitata nella madia del tempo,
ha il rumore
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 | Il cuore insegue un pensiero
che corre
dove la notte raccoglie.
Indosso la tua sottoveste
quando vado a dormire,
perché mi fa stare bene
e ti sento a me vicina.
Forse le anime che annidano in cielo
vestono la notte di luce,
per rammentare
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A te che sei sospeso come un fiore
votato ad elargire il suo profumo
riservo questo canto che consumo
nel tempo compromesso dal vigore.
A te che schiudi colma la tua mano
raggiante più del sole settembrino
affido il mio banale verzellino
intento
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 | ¡Ay Dios mío qué voy hacer!
La fiesta es a las ocho y
todavía no he terminado
con los preparativos
Ciento cuatro son invitados
unos treinta la familia
otros veinte los pequeños
que piden con berrinche
las galletas de vainilla
Y yo, en este
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| Tra le varie cose care venute da lontano
che oggi fan di mio padre un ricordo in casa
vi è una secchia di rame da me fatta a suo tempo
lucidare, alla vista brilla il bel metallo lì
a metà della scala posto che scende giù in taverna
e che fa da porta
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| Tra i ricordi di mio padre portati da lontano
qua e là parsi alla rinfusa e come dimenticati
oggi ho rivisto un pesta bistecche, un batticarne,
di acciaio lì a terra in un angolo seminascosto
del garage uno degli attrezzi suoi da macellaio
in parte
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È tanto piccolina
e sta nel cuore
vi entro con il seme del languore.
Ci vive un frugoletto
e il suo valore
è vasto come il mare ammaliatore.
È la mia casa
della fanciullezza
minuscola ma colma di vaghezza.
Un bacio di nascosto
è la
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La mia mamma
E’ un sogno!
E’ un albero grande
Che mi abbraccia
E mi ricopre
Di profumi e
Di fiori!
La mia mamma
E’ l’intenso profumo
Del mare
E degli oleandri
In fiore
Dei fiordalisi
Azzurri
In campi sterminati
Di grano.
E’ quel
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Non dimenticherò
il nostro incontro.
Arrivasti al passo lento
della carrozzina
nel grande scialle azzurro.
Restammo avvolti
per l’ultima mezz’ora
sotto quel pezzetto di cielo.
Noi due, uno sguardo solo.
E che sorpresa,
quel pranzetto di baci,
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4087 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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