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Le 4079 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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Era un gelido mattino
che anestetizzava
un poco anche il cuore
quando ho lasciato
la mia terra per sempre
Mi son girata indietro
e non c’era nessuno
a rincorrermi
per abbracciarmi
Sola con la mia valigia
e un pugno di piccoli sassi
nella
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 | Che avrei potuto amarti tanto
al di là del muro della morte
non me lo avevi detto
quando coi fulmini degli occhi
muovevi i miei passi di bambina.
Io ti adoravo come un eroe
forte e invincibile
aspettando un gesto di consenso
per meritare
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| Le sensazioni forti
di bambino
quando ogni cosa
cela una scoperta
che sia un tramonto
un gioco all'aria aperta
o la cartina d'un cioccolatino.
La mente acuta
che per niente esperta
ride felice
per un burattino
mentre la gola
vibra sul
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| l’alba si vestirà di assenza
che non mi ama
e spoglia di senso il cuore
castelli di carta le mie certezze
l’anima va a piedi...
il bruco ha dato vita
a preziose ali di farfalla
è tempo di andare
- la vita dona
la vita
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Minha roseira preciosa
Já não quer a primavera
Das cores que outrora vestia
Resta a pálida nostalgia
Minha roseira preciosa
Tanto viço possuía
Tanto perfume exalava
No jardim que a abrigava
Minha roseira
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Guardami.
Chè nel tuo filial guardo
giorni ravvedo
perduti, dimenticati,
spesi in gesti ricolmi del nulla di ogni dì.
Guardami
E possa il tuo sguardo
congelare l’istante,
qual final attimo di intima unione.
Guardami
Con occhi che
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 | Il tempo
di mani lontane
il calore, l'affetto
lascia al vento
la vicinanza di ogni momento.
Sorrisi raggianti
riempiono l'anima
e curano
le ore solitarie
assenti di sole
parole di carta
muri di fantasia.
È la
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No olhar de uma criança
pode se ver o mar
de amor, paz e alegria,
Ou dor, solidão, nostalgia.
No olhar de uma criança
Pode ver a amargura
Quando perde a esperança
Diante das guinadas da vida
No abraço de uma
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Arriveranno parole nuove
e scriverò per te
i miei versi più belli
Avranno il colore
dell'oro più prezioso
la purezza...
degli occhi dei bambini
il profumo dei fiori a primavera
ed un turchese più intenso del
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Porgere alla luna l’umile sorriso
cogli occhi leggere albori tra le ciglia,
elargire forza, luce, di brillii intriso ...
nelle albe raggiunte tra le pagine in sfoglio.
Nulla potrà il tempo proferire,
in quel prostrarsi nei ventagli di
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Un suono di fisarmonica
si leva dal basso verso la finestra mia.
Sale dal mare
il soffio amabile primaverile.
Non so dir il perché
del tremor al viso,
di quel lacrimar improvviso.
Poggio la testa sul palmo della mano
e, penso a Te padre
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Appeso alla parete
sta quel ritratto ad olio
ch'io feci di mia madre
allor che ancor viveva.
Ridente come quando
guardò l'ultima volta
chi allor le stava attorno
mentre era agonizzante.
Partì senza una lacrima
né emise
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Il gatto nero si lava con cura
Il corpo di velluto,
trasferendo il suo calore
alla coperta, soffice
di piume e profumata di fresca lavanda.
Lei affonda il volto
Abbracciando il guanciale,
plasmando i pensieri di una vita
al ticchettio del
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Valori, titoli quotati nelle bolgie capitalistiche
succhianti e draganti il sangue del mondo
Valore assoluto è la Merce, misura d'ogni valore:
sodomizzata dal media e luogo di mostrazioni
quante lavatrici corrispondono alla famiglia?
quante
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 | Staccarsi
dal bulbo, si perde la
forza; dai più cari si trova
la speranza, per non cadere
nell’indigenza; da lunghi
giorni, la tua parola è
spenta.
Non c’è
ostilità ne blandizia,
perché fugace? Il
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I fiori di cristallo
che cadono dal cielo plumbeo
pugnalano la mia tristezza.
Imbiancano i miei capelli
con la delicatezza di un pavone
che fa la ruota per mostrare
la sua bellezza
ma trafiggono la mia anima
che soffre davanti al
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Stesa sagoma di madre che giace
nel solito lettuccio organizzato,
invadenti segni artificiali a invader il corpo
ormai diventati amici di viaggio.
Il cuor duole ogni mattina
quando la sveglia invita all'adunata
e varco quella porta
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Il fratello di mio Nonno
mi ricordo da bambino
faceva il postino
ed anche Nonno lo chiamavo
così la sua posta ogni giorno odoravo.
Profumi di stampa di cartoline
mi dava sempre quelle più vicine,
girava dopo per i vicoli del
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Accoglimi nei tuoi silenzi
che ho sempre amato
prometto che mi stringerò
in un abbraccio muto.
Entrerò scalza in punta di piedi
supplicherò i ricordi
di non far rumore.
Come un fachiro camminerò
sui miei peccati
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Mai più struggente pensiero
Oltre quel vetro
Tu
Infinitamente mia
Battito che scuote l’animo
Magia d’un nuovo respiro
Sangue delle
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 | Son venuto alla tua ultima, vestito d’infanzia,
pei troppi Natali promessi e disattesi.
Con l’infinito negli occhi,
l’immancabile rivolo, lasciava alle spalle,
l’innocenza ch’il tempo gli ascrisse.
Così ogn’anno, silente, quel solco
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 | Ho chiesto alla polvere
la pace
nel riposo del tempo,
una posa di trame
sul divano fiorito
e garze pietose
su ferite mai chiuse.
Se mi volto
il ricordo è di sale
e la tela non scende
a coprire il proscenio.
Sono polvere di vento
le mie
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Son cadute le pareti
del mio mondo
ma mi sento al sicuro
perché
questa voce soave
che mi culla
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...E nel mentre
"lievitava" il domani,
lei nei pensieri,
già stringeva le piccole mani.
T'aspettò lui da padre
ma,
arrivò la nera signora
a strapparti dal ventre di madre.
Fiore stanco e appassito
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Nel tepore della casa
sono i virgulti seduti sul divano,
discutono del loro rifiorire
e della neve che imbianca le strade,
ascoltano le sinfonie della radio
e si deliziano dei programmi televisivi.
Stanno in attesa del giorno e del sole
che li
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E ti vedo lì seduta
persa nell’incedere lento
delle tue stagioni,
le mani intrecciate ai grani del rosario
in lunghe tue meditazioni.
Vorrei entrare nel tuo infinito,
prenderti per mano
e sul viso ormai sfiorito,
ridisegnare
la curva
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 | A te che sei stato parte di me nel silenzio
consegno ali libere dipinte amaranto,
scarpe di legno per raccogliere la polvere
e mani forti di seta e nuvole per accarezzare
stagioni e lidi a lungo sognati nel cuore.
Aquiloni sciolti di volo e
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I suoi raggruppati capelli sono a raccontare una vita,
l’osservo di longevi miraggi, coi pensieri mirati,
anni hanno distinto stanche palpebre respirate,
in solitaria traportati tra i ricordi di gioventù svanita.
Pareti di stanza a riflettere
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Ogni oggetto di quella carne
scambiò per fame la sete
e la bocca ne sapeva parlare,
quando la semola fu dispersa tra le mani
l’osso pregava il pugno di arrestarsi
prima che fosse nei tendini, la notte
o dopo la sera, il rombo di uno
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 | Illusioni
sempre, un lamento
smarrito; si consuma e si
risveglia sempre gridato,
una gioventù torbida
svelata.
Quando
si è spendo l’ultimo
strazio, si è finito il da
fare; felice? Ha vissuto
poco, era lui solo
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 | Cerulea aria pungente
si annida nelle ossa
negli abissi dell’anima
il ricordo arenato alla deriva
nel labirinto contorto
tagliente del tempo
in cui sono stata
radice estirpata di sogni
nessun volto impresso
nello specchio della
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4079 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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