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Le 4087 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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 | in un mare di nuvole ti vedo immobile a un molo
chissà a cosa pensi papà
chissà se mi pensi fermo lì tutto solo
vedo la tua barba grigia e nera folta ormai quasi incolta
vedo i tuoi occhi del color delle valli ridenti
ti passa vicino una nave
ha il
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Midesa |
14/10/2009 09:47 | 9899 |
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 | Eri il mio sole
e le braccia tue
riscaldavan le mie membra
non come un sole d'agosto
il tuo era un calore delicato
come quello che cercan le primule
nella primavera che par essere
alle porte
e invece tarda ad arrivare.
Tu eri il mio
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 | S'avverte forte il sapore della vita
laddove l'uomo vede scivolare gli eventi
ma c'è bisogno di coraggio.
Le cose terrene non sono il fulcro
ma guardare senza vedere, è filosofia di luce
ed il mondo s'appropria d'umani
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Colorerò per te
il cielo d'azzurro
disegnerò i tuoi sogni
d'oro
parlerò alle stelle
che custodiscono il tesoro
ti solleverò
facendo ali
con mille sorrisi
ti coprirò
come dolce coperta
fatta di carezze
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Mi manca il tuo abbraccio delicato
come il soffio di un petalo
che lentamente accarezza
lo stelo sul quale
leggero si adagia.
Lo sento come il vento fresco
di una serata d'agosto
che va cantando
la sua melodia
fra i rami fruttati del
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 | Non puoi vedere mamma
neanche senti
ai piedi dell'altare benedetto,
freddo nell'aria intorno
e nella mente.
Tutto l'amore
che mai t'ho mostrato
ti parla con le lacrime e un sorriso,
con mille baci sulla liscia pelle
per darti al mondo
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 | Ho disegnato sulla mia pelle
quello che in un afoso giorno
ho annusato con l'orecchio del cuore
nel tuo respiro...
accecante la tua presenza
è fiaccola che non consuma mai luce
silente la irradia sempre più
su me che con
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| Quando loro
sono arrivati, si sono
aperte le porte del cuore;
i figli prediletti, il frutto
dell’amore.
Quel giorno
fui felice, qualcuno non
l’ha capito; non si sbarcava
il lunario, delusa di un
amore finito.
Lui entrò
nel
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| Non mettere nel cesto il vino d’oggi
Mistura dal sapore che c’inganna
Né pane cotto con strumenti strani
O frutta fatta crescere in un giorno
E conservata bene sotto azoto
Anche il verme li guarderà schifato
Pensando a come il mondo
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 | Mano nella mano, uno spazio infinito
nei tuoi occhi il nido
che sento e amo, dentro ai singhiozzi
è lì che ti vorrei abbracciare
spezzando gli spilli, spalancandoti al sole
Simbiotico dolore nei sogni bambini
in quella tenerezza di gracile
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| Tu aspettavi il ritorno dall’Africa
di quell’uomo montato a cavallo
con l’intento di darti una gioia
se così tu l’avessi veduto.
Ne conservo geloso la foto
che ti dava tre numeri al lotto
da giocare per tutte le ruote.
E
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 | Riposerai, certo cullata da altre
rose,
scordandoti a poco,
di chi per amore il cuore ti
propose.
Lascerai questo tempo indietro,
ma senza dubbio qualche volta
inconsciamente ritornerai,
tra i levigati pensieri.
Bambina cresciuta, che
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 | Sei una
stella
nel cielo,
una
madre che
spasimo... nel
ricordo.
È luce
al mio
pensare,
quando il tuo
guardare
dalla
finestra;
era... il mio
arrivare.
In me
l’angoscia, il
ricordo dei
tuoi
affanni; la
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Vivrò per te
nelle passioni del tempo
sgualcite dalla noia
ti racconterò di me
e di come il sole sorge ogni mattina
a scaldare il mondo.
Ti racconterò del mare
che mi cammina a fianco
e mi respira dentro.
Ti racconterò
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Malandata e ferita
silenziosamente soffri
le ferite grondano rabbia
le mie braccia ti cullano
patria mia
la bellezza, unica dote ancora viva
Per lavoro o per diletto
volti sconosciuti al mio cospetto
uno sguardo perso
rimbalza su finestrini
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 | È nel presentarti ambiziosa alla vita
che sconfiggi la sorte
nel riprenderti quel pezzo di sogno
che avevi avuto in dote
per le nozze del tuo giorno natio
è nel tuo andar via
da ogni luogo spento
dalle parole fatte vento
è
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Turan |
31/01/2013 17:14 | 464 |
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| Rimani nel parafrasare in quinta
che non stona
e suona diabolica il nostro amore fatto di melodie controverse
Le pause insopportabili
ora si aprono nel finale a piacere
nell'immagine di te:
un'icona profonda prende luce nei pochi sorrisi
e
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Così spontanea,
delicata nell'incedere
luminoso strascico candido di cometa,
due stelle nella stella gli occhi belli,
leggeri sono i passi nel venirti incontro
le mani ti porgo, e TU,
in punta di piedi, nel cuore mi entri,
e ti ringrazio
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 | Guardo la sua foto
riflessa nello specchio
e vedo sul suo viso
quella dolce convinzione.
L'immagine è perfetta
decisa e rassegnata.
Riflette quel vetro, un'anima
gentile che cerca di parare
senza farsi aiutare.
Rivedo i gesti e i
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| Un fremito
per chi lo cresce, esile
è la sua realtà, l’amore...
lo sostiene, quando cresce
capirà.
Un dovuto
per la sua vita, non
solo da chi gli sta vicino; la
colpa, perché non cresce
il bambino?
Con
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 | Se non puoi darmi ciò che non vuoi
prendi di me tutto ciò che è buono
nel suono di un violino donai
cuore e musica eterna per voi
L’abbassarsi delle valli
nel passare delle stagioni
lasciano segni e i nostri anelli
a chi
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| Nel lento amplesso
si discioglie un nodo
solo
al contatto
d’ improvvisi spazi.
Nuovi rincontri
aleggiano i gabbiani:
- Verrò!... -
Ritornerò
dove i pini s’inchinano in piazza
e di mille giovani passeri
un coro
mi
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Gli occhi guardano fuori
il silenzio accompagna i minuti
mentre la neve accarezza i vetri
e il freddo riposa sui monti
Si perde impotente la vita
schivando i sogni
stringendo tra le dita
ferite rimaste tra le rughe
coperte di polvere e
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L’inverno imbiancava
la cima al Vesuvio.
Nel largo, alla fontana,
cresceva la legna
da ardere
al grande falò di gennaio.
Al meriggio
si andava alla questua
per comprarne fascine
nelle terre a Trecase
ed a greve carretta
si
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 | Il ricordo più bello era
quello di me bambino,
abbracciato alla veste di mamma,
che ora sento vicino;
ma d'un tratto il vento più
forte cominciò a soffiare,
all'orizzonte il Sol si lasciva
sopraffare,
da nubi più nere
leggi

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| Passi felpati per non disturbare
s’incamminano a quel letto ove
lunga vita ancora esprime il suo essere
luce negli occhi
per l’inattesa visita
baci abbracci si confondono
cavalcando in breve
storia di un’esistenza
ormai alle spalle
emozione
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 | Non ha misura il tempo
e quando suoni il flauto
resterò lì con te,
seppure,
come mio padre,
io dovrò andarmene
bambino mio.
E se mi leggi,
forse,
già sono andato
bambino mio.
E non sapranno mai
davvero
che timbro aveva
la tua voce
nel
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 | Ora, che il capo ha perso il suo colore
odo l’eco dei balconi a mezzogiorno
mi sorregge un pensiero di fanciullo
rivolto al mondo solo e al ricordo
Tempo del sangue ormai andato
e il distacco cresce spensierato
tra le ringhiere più alte di
leggi

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 | Forte
come una roccia
silenzioso
come la notte
vero
come nessuno mai.
La nebbia offusca
la tua immagine
il tempo
ne evidenzia
le rughe
le spalle si fanno curve
la voce
non più
autoritaria
ma tenera
diventa all'ascolto
delle tue
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| A un anno dicevi
ba - ba - ba.
A due anni dicevi
pa - pa - pà.
A tre anni dicevi
pa - pà.
A quattro anni dicevi
papà.
A cinque anni dicevi
papi.
A otto anni dicevi
ma, papà!...
A dieci anni dicevi
uffa
leggi
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Trenini montavo
su ferrovie mai salde
e i giochi di bambina
abbandonati a un angolo.
Cow boy e indiani noi
combattevamo in casa
coperchi come scudi
pistole di cartone
Bambole di pezza
odiate ed evitate
appese e senza anima
come trofei mai
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4087 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2191 al n° 2220.
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