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Le 6863 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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luce che dorme
e luce che abbaglia
come stelle che nascono
emozioni che vivono
verità
senza capo né
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Midesa |
28/12/2013 19:14| 3582|  |
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Usciva dalla tabaccheria del nonno
un timido poeta
magro e alto
come uno stecchino.
Il vento nella notte
muoveva i lampioni
piatti di metallo
pieni di calabroni.
Popoli erano vicoli senza luce
gradini che salivano
strade parallele
fiumi
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 | Eccedo nel rimirar il cielo...
fasci di luci che m'incagliano l'iride
in un fluttuare di colori
Giocano co'l mio sguardo
e varcano l'impossibile
per la vista umana...
ma quella dell'anima
trapassa l'ignoto
senza paura di
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 | Risplende nella ricca mia vetrina
il rosso che degrada verso il blu
e il fiore che brillava in mezzo al seno
si è spento e ridestarsi non sa più.
E guizza nel mio cielo ancora un lampo
che stanco si riduce a far cucù
e il
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 | E luce fu
e luce lui creò
dall’ultimo orizzonte di Giunone
al fianco inesplorato di Afrodite
dalla più ardente nana consumata
alla tremenda Vega mai domata.
E luce venne
e luce lui mostrò
dalla mutante occhiuta
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| Soffio di sogni
su buia quiete.
Ondivaghi anelli
cingono i sospiri.
Son cerchi di luce
gli occhi dell'armonia.
Dai fori del sipario
i lumi s'han di vivezza.
E non c'è gravità,
senza terra, senza cielo.
Nei limiti assopiti
a
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 | Dentro cerchi di luce fluorescente
mentre intorno
cupo e tetro appare il mondo,
solo te vedo netto nella mente.
Sogno amore
in un chiaro arcobaleno
forte slancio
l’abbraccio in un baleno
ed il cuore non vuole più destarsi:
resta inerte
a
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| affiorano talvolta collimanti alle iridi
quando si tenta d'esprimere
ciò che si ha dentro
somigliano alle aureole dei santi
se si persegue la bontà,
paiono le astrazioni geometriche
dei matematici
e gli esseri perfetti dei
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 | Corrono i rami
del nostro tempo infelice
scorrono come perni
i nostri giorni di vernice
schiacciati tra le voci dell'ozio
dai tubetti in
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 | Notti fluorescenti
di tiepidi abbandoni
rosse di luci al neon
e geometrie scomposte
Bioluminescenze
sui volti e sulla pelle
antrace o antracite
è pece appiccicosa
Bar semideserti
scie elettrochimiche
è un umido Natale
di fosfori e
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Il sale bianco che brucia la pelle
lampeggia sulla mia bocca
il pungente odore di salmastro
che sale dalle narici
spande fumi profumati
dentro la mente...
il sapore del mare
si tuffa nel cielo dell'anima
sorseggiando sospiri
che suonano tra
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e tu camminami piano
stammi negli occhi intagliami nella parola
camminami la notte in pigiama entrami scalzo sulla lingua
raccontami la formula dei rami
tu legno tu percepibile fuoco
indossami un suono che moltiplichi e sottragga oltrepassami
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Sole irriverente, luna compiacente, stelle puntigliose cieli perturbati
colori pastellati e suoni penetranti, foreste forti come tempeste,
praterie verdi come sogni mai infranti, lacrime verticali
che cadono su passioni orizzontali e fantasia per
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Guglie rocciose
sull’abisso inginocchiate
scolpiscono cieli
dall’orizzonte inchiodati.
Sorride il sole
sotto baffi di piuma,
scivolando tetti
e muri
da merlare.
Beccheggiano
in bilico
onde ripiegate,
graffiano
il rigato nero d’un
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Ci sono le nuvole rosse
E il sole danza con esse
Le stelle poi si spengono
e s’accendono a loro piacimento
La luna? Ride a squarciagola
e pensa ai tempi passati
quando si godeva lo spettacolo
del mondo che se la spassava
Certo è che in
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Linee che avanzano parallele
su un rigo musicale
senza fine
e spazi che scarni stridono
nel vuoto abissale
con brama di suono che trabocchi e sazi...
del nulla ridonda
quell'eco in attesa
con l'accordo d'ottoni, violini
e d'arpe in
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| Vivì |
23/12/2013 19:41| 2779 |
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E’ il tramonto,
nell’ora violetta di un giorno
che si dissolve nel mare
i colori vividi e intensi
sembrano spalmati sugli occhi
e sulle dita: dipinto
è il mare e lontano
un veleggiante gabbiano
grida sua solitudine al cielo
mentre
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mi recito abbastanza
nel corpo di una lettera che dice
d'avermi visto un giorno
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Muto
più gradevole
il fatto stesso
di non essere
pensiero
ritmo logopedico
si
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 | Voglio riposarmi in te
piccola stella
che abiti l'alba
dei miei sogni
voglio brillare
alla tua luce sincera
solcare le beatitudini del cielo
sulla tua scia splendente di pace
voglio costruire in te la mia casa
senza le ombre della notte
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| ci sono i ricordi che vanno giù piovosi e innaffiano le mani
quelli sottocoperta gli intrighi a proteggersi dalle parole
che vengono -se vengono- le meretrici, a succhiarteli
coi loro fuochi pneumatici
questi goccioni ignari del tempo
un po'
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Vorrei trascendere
nell'ombra patinata
del mio specchio
e carpire,
dallo sdoppiamento,
la duplicità delle cose.
Potrei trasecolare,
stupita negli occhi,
alla pagina bianca,
intonsa e mai scritta
del libro dei pensieri
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vorrei essere una nuvola
e correre sfidando il vento
su prati di cielo
vorrei essere una stella
per conoscere i segreti della notte
e come luce dell'anima brillare sempre
vorrei essere il mare
quando piange su se stesso
senza essere
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Midesa |
20/12/2013 19:02 | 3586 |
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Sulla sbrecciata via
con suole bucate
a inseguir l'armonia
nel villaggio delle fate.
Bianche pietre appuntite
seminano dolore,
le gioie son ferite
ansima il vigore.
Sulla vetta appare
bella e luminosa
una fata d'arrivare,
fà tinto il
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 | Baci persi,
di soffi d' amore immortale.
Nel silenzio,
tratti di tramonto consapevole,
infilzano bagliori
dall'immancabile rosso,
battono nel respiro profondo,
nel calpestio d'ombre,
in lame nel cuore.
Dondola nel buio
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scende la neve
lieve lieve
li fuori c'è un gattino tutto bianco e piccolino
seduto nel praticello
ma poverino non ha l'ombrello
di lui
si vedevan gli occhi e il nasino
che di colore rallegravan il giardino
Ecco arriva un bambino
che
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Tratti di vita nei gesti svelati al cuore.
I segni lasciati addormentare a valle
erano germogli ricamati nel silenzio
fatti per dare luce a quei giorni scuri
quando il tempo tremava di diverbio
Il confine esitava una promessa
e le tante
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ad ogni giro di carte
sbeffeggia
saltella schiaffeggia
deride
sgambetta
t'aspetta
t'osserva distratta
sorride, schiamazza
fischietta
nasconde le orme
ti spruzza veleno
ti placca da dietro
tortura i pensieri
offusca la mente
ti lascia
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adoro guardarti bollire
caffellatte mattutino
- tazza a contenere dovere di tazza -
poco che sembri - pretendi
bocca mano - entrambe tutt'al più -
facendoti strada a goccia sul bordo, orbiti in giù
- qui signori
potrei
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Fuori tacevano le navi
sembravano di carta e sparivano
c'è un piccolo rifugio
nel cuore degli oceani
dove si parla piano
e le bocche si
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L’onda smise
di puntare
la riva
per frangersi
sugli scogli,
le nuvole
precipitarono
a terra
stanche di librarsi
nel cielo,
il sole
si fermò a levante
dimentico
della corsa
a ponente.
Così,
vorrei la vita,
quella che
ad
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6863 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2461 al n° 2490.
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