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Le 6863 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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corro a inventare un diluvio
che mi veda all'altezza
ci metto un rinoceronte un caimano
i migliori capi branco - detentori delle sorti
accanto al melo: un superstite!
daccapo: il nemico
ha l'indice e l'abbecedario
risolvo la questione
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Finita la tenzone
il campione vide
la sua regina
non degnarlo manco
d'un complice sguardo.
Sfiduciato non parlò
e nemmeno volle
che lei mai sapesse
che nella notte ancor
parlava con la luna
divenendo grande
in quei momenti
di dolce
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Ambilibom urla un gatto nella strada
e Ambilibom sorride e strilla come matto
poi raccoglie cocci di vetro
e bottiglie piene di rum e coca cola.
Ambilibom è un uomo con il cappello storto
baffi neri
e ha una moglie grassa e gialla.
Tre
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La casa è una mensola
di riflessi poggiati sui gomiti per sentire l'aria,
e a sera,
di vertigini stanziali
perché al sorriso in ombra di un giorno
finito certo, sono alle spalle
non un gatto, un divano
ma penisole per morire
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il cielo pareva cascasse
sotto il peso di nuvole nere
le cicale cantavano al sole
prima che morisse in mare
l'erba profumava di grano
la sua veste un'azalea in fiore
i capelli un cestino d'oro
le sue labbra ciliegie mature
tu un sogno
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Fuori ci sono una notte di Natale
a caso
ed i tuoi capelli morbidi
macchiati del tuo sorriso
(perché ti vedo felice).
La casa al centro
delle tue braccia è calda
mentre il blu scivola
sotto la tua sciarpa rossa.
Però non
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Pensieri
attimi
connessioni
tu oggi sei felice
cicli
cerchi
sferico
sublime
definizioni del tuo sentire
pensieri
attimi
percorro la strada delle stelle
tu sei la vita
progetti
ritornano
più forti di prima
bambino
il tuo
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Ed eccomi alle prese col sonetto,
come Conte lo fu con la milonga,
con la speranza che la Musa ponga
nella mia prova stile ed un concetto.
Non è da me il sonetto prediletto:
è ben ch’ogni altro a questo s’anteponga;
prego perciò il lettor che lo
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 | Tra le stelle
questa notte
ho viaggiato
su di un tram
che all'altezza
delle nuvole
si è alzato.
Seguiva
delle scie luminose
nel buio nero
ed io vivevo
questo sogno
come fosse vero.
Forse, un giorno,
succederà e lo
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| Stridio d’ingranaggi ferrosi
violentano l’aria polverosa
di vuote strade e silenziosi
percorsi di memoria erosa
dal tempo d’una vita intera.
Scricchiolio d’antica ruggine
depositata in languidi rimorsi
coperti d’atavica fuliggine
s’ode lungo i
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| a caso da un punto
omaggio
magari sul tavolo la sera
un’ombra di melo
- babbucce -
ti siedi a dondolo, al pavimento
alle pareti - ovunque
con dita fragili
le arance rosse - le scorze per il soufflé
una camicia di giorni
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ne manca un pezzo!
un sortilegio d'immagine in riflessione
- sostiene la ricrescita
avanti tutta!
nervi in saldo tre per due...
poi si modifica
- ci vuole poco nell'apparire contenuta
guarda lontano
l'uomo che di spalle ride
si
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le dee distratte
che ingannano le notti
e le illusioni
Cose di luna fatata a pretendere cielo,
se è la notte ad accogliere lo spazio
di un bacio a trasalir di mille morti
o se sarà il giorno coi suoi veli accesi
Aliti d'elleboro
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Vorrei che osservassi per intero la mia vita,
guarda! Sono gelidi gli spazi lasciati vuoti,
marmorei golem immoti dagli occhi
scavati,
vorrei che guardassi quando puoi
la mia vita.
Non ho mai retto sulle spalle né colonne né
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Stanno i soldatini in fila
tre giubbe rosse
un soldato dell'unione
tre indiani a cavallo e uno a piedi
un cowboy senza cappello
uno con la frusta
tutti in fila
in attesa di una storia
mentre libero il mondo
balla
balla su un oceano di
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colpisci
non ti coricare sulle spine
all’addome - di punta
di sassi lisci e ingranaggi
l’arenile ha una bottiglia di rame
- messaggi
li vide il fucile e si fece da parte
l’imprevedibile tossì
nevicò a Maggio
fece il punto alla
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identità scivolano allontanandosi
non piace la formalità - piuttosto
trascorrerei il mio tempo laggiù
dove un sogno di spazi appare
cogliere gli effetti - cielo mare...
mentre ti parlo reclini il capo
quasi a voler
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sto nel silenzio!
non avrei altro da dire:
è nato un vitello
uno sciame d'api
un particolare del quadro
s'immette sull'arteria principale
chiedo una scimitarra
imparo tutto a memoria
seduto
sulla mia vita a dondolo
disteso
sul
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ecco: noi siamo in un tempo liquido:
un prisma di soglie marine
un tumulto informe:
siamo il colore dell'acqua
l'eco riposta nel vetro
abbiamo nuvole nella testa
e abbiamo mani che fanno piovere:
veniamo da nord da sud da niente
siamo
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onde di mare
disegnate da un vento
senza perdono
Eros non trovava pace e le sirene cantavano
quasi il mare avesse paura di tradire il cielo
e rendere memoria alle ultime cose d'amore.
Il tempo dell'estate è già finito fra i
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Volavano bassi
i pellicani ciechi
e le fregate rubavano il pesce
agli ultimi ubriachi del Caribe.
Solo una donna
ebbe pietà di Pedro
il gabbiano dal becco spezzato
cieco e molto malato.
La ragazza dal vestiro rosso
lo
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Danzano immemori
estasiando la luna
In turbini di coagulati sciami di tenebra,
nel cupo bosco devastanti, si levano nenie,
tamburi e flauti s'uniscono ai cerchi oscuri e,
fluttuano i corpi vacillanti, i capelli disciolti
prendon vita su spalle,
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Erano chinate le foglie in quei versi di primo autunno
in odore di mosto e castagne filtravano l'ultimo
Lei ebria ancora del dorato calore estivo
brindava a quel permissivo d'amore
ora giunto alla fine.
Chissà se,
ancora di gioiosa vita
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 | Custodi dei tempi...
in mani palmate
Scrigni di conchiglie
in gemme delicate...
Code di pesce
squame perlate
chiome disciolte
lungo schiene
tatuate...
Fate del mare
voi che sapete...
cosa racchiudono
le vostre stanze
segrete?
Forse
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| Un residuo di nuvola
nel cielo s’è persa
pare un’idea frivola
nella mente dispersa
del vento è in balìa
qua e là la sospinge
traccia una tenue scia
che la volta dipinge
e l’azzurro si colora
con delicati segni
il
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| Invece, sai
cammino sotto le parole
le intendo a gradini
a specchi
le tocco con le unghie
ne faccio cerchi
echi
le colmo in riflessi
le
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| ic ho bevuto
maldestro
grido silenzio
mele aranci
il contadino
fa vino
ic la mia femmina
dolori
sogni
pasta e salame
meglio cipolle bollite
streghe
biancaneve
e la mela avvelenata di Turing
un sasso
meglio l'amore
un palo da evitare
ic
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 | Tra impedimenti
che arrestano la libertà,
ripesco arcani pensieri,
misteriosi e sperduti,
dalle rive del fiume
dov'erano approdati,
per condurli
al primo livello
ancora privo di confini
del mio orizzonte.
Mutano crosta,
cambiano
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| Arduo, lambito da lingue di fuoco roventi,
da sguardi che son più di mille firmamenti,
dai profumi che riconosco al buio della nostra cantina,
così intensi e femminei
che mi inebriano senza stappare il vino vecchio e
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entra
stupenda
invadente
educata
canone e contrappunto
antico e moderno
linguaggio dei segni
sulla scrivania
fogli
progetti abbozzati
speranze
il cielo celeste
galassie e ordine
messaggi codificati
infinità di timbri
ritmo e
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Sapere quanto dolce è la tua
voce. Immagina
se le gemme
potessero
cantare.
Ecco.
Comprendere quanto ristora la luce dello sguardo
tuo, immagina:
un campo di gerani, un canestro e noi distesi
vicini a un ruscello di chiara
calma. Che
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6863 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3151 al n° 3180.
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