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Le 6863 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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 | Vorrei dire, fare e baciare.
Sentire, cantare e ballare.
Vorrei saltare, suonare, sognare...
...Amare ...
Sulla Luna lo vorrei fare.
"Oh Luna mia assopita e d'argento!
Oh Luna mia che doni vita ad esto silenzio,
parla nel core e desta
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| Era ieri sembra
che ci siamo lasciati
per correre
incontro alla vita
io
lasciando al tempo
posare sulle mie carte
la sua patina gialla
come un marchio.
Tu sei sempre la stessa
indomita cavalla
usa ai campi aperti
e sterminati
e per
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Tra una parola e l'altra
prateria di silenzio
guida a fiorita valletta
ove dà fonte mormorìo
d'amor che cuore piglia.
E' l'incantato sogno
che a primavera vicina
desidera il giardino
segreto della fantasia
del mondo fuggendo
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La donna del poeta č intrisa di sogno e carne
la figura snella lo affascina seduce
come una stella dagosto si spegne riluce
gli piange le sue lacrime trattenute e scarne
Egli la desidera quando sattarda
i pomeriggi grevi si gonfiano di vele
sui
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 | Il lavoro scarseggiava,
al mio amore pensavo,
due ore prima me ne andai,
una rosa rossa comprai.
La trovai abbracciata,
al mio amico adorato,
a lui dissi di andare,
a lei un ceffone mollai.
Scappò via di casa,
solo restai,
stordito e
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Quanto freddo
in quelle sere
d'amara solitudine
I cattivi pensieri,
malvagi dèmoni
della mente,
deponevano
le larve del dubbio
e dello scoramento
Come al vento
gemono le canne,
così l'anima mia
discioglieva
muti
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 | Lei e il suo manto
blu cobalto,
illuminavano ogni angolo
del castello.
Bella, sognante,
inafferrabile, elegante Lei.
Lei che danzava con armonia
sola nella sala
senza alcuna compagnia.
La musica accompagnava
lievemente i suoi leggeri
passi,
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 | vola e danza
il rapace dalle piume rosso fuoco
vola e danza
tramutando lo spazio in gelatina
in cui tutto varia e non è definito
lui ci porterà nel suo giardino
e pascerà le nostre anime curiose
nulla si conta
e nulla
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| EnzoL |
16/03/2011 15:45 | 2220 |
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 | Lucciole magiche, fatati lanternini volanti,
zigzagando a scatti senza soste,
illuminate il buio, a ritmi intermittenti,
delle caldi, afose, notti estive.
protagoniste di leggende contadine,
muto e lucente linguaggio codificato
narrate di luogo
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Scioglie il pensiero
candele di sego
il seme della paura
ha germogliato
e il freddo
ha mangiato
il cuore
della speranza
Una stanza,
vuota,
come un granaio
si colma
di attese
che prendon corpo
e latrano
siccome
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A lo largo de la trayectoria
elegida por el destino
ritorni ad impigliarmi l'anima
M'hai inventata tu
io sono la tua Musa
Tuo è il potere di farmi sentire
tutti i profumi dell'amore
Tu sei il sole che mi gira intorno
mi avvolgi di
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l'acqua scorreva
nella selva odorosa
tra le felci scorgevo l'aurora
il cielo un dipinto infinito
nei colori di un nuovo vestito
e la scala per il paradiso
c'erano ali d'un azzurro intenso
posate gentilmente su un fiore
e musica tra foglie e
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dopo la pioggia
cambiano le nuvole
ballano girotondi d'arcobaleni
di gonne di bianco raso
e camicie di celeste splendor vestite
dopo la pioggia
cambiano le nuvole
mano nella mano
sorridono
tra finestre d'orizzonti
profumano come petali
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Midesa |
14/03/2011 12:41 | 4991 |
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 | Lì seduto, con viso assente
e stanco respiro.
Poi d'improvviso l'incanto:
una chiave apre la porta
verso nuovi orizzonti,
un uccello si separa dal nido
e un uomo sorseggia un calice di vino
tra nebbie di pipe.
In mano stringe una
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paradiso inferno
dolce violento
nel culmine
volgo lo sguardo,
mai domo
quanto bene
quanta apatia
il grigio
il bianco
il nero
il celeste
il rosso
cosa sono
ma certo l'arcobaleno
quando non sono chino
nel mio dolore
faccio
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Una nuvola indifesa
Supplica il cielo
di non lasciarla crepare
Uno starnuto di vento
la trasporta lontano
Rotola sul tappeto nero
Fino a cascare nell'abisso
di un tempo pronto
a decollare sulla terra
Non è successo?
Potrebbe
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E nel silenzio di parole mai dette
ho finito di contare le stelle.
disteso nel giardino della mia vita
con gli occhi rivolti al cielo
non c'è traccia più di me.
Spengo la luce
di questa buia notte
e troverò la stella
dentro
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Strano fantasma
in veste di focoso cavallo
per sentieri inesplorati
mi trasporti
ma che l'anima anela.
Di delusione in delusione
trascini il mio essere
verso mete impossibili.
Prono il mio corpo
sul tuo collo fremente
che sotto il mio
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 | L'ascensore per mia scelta,
si fermò al primo piano,
dove fui accolto,
beato dai dannati.
Che caldo,
troppo per i miei gusti,
chiesi aria condizionata,
arrivarono solo fruste.
Qualcosa per il sudore,
acqua per favore,
richieste per
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Un bagliore nella notte.
Un guizzo di Luce
che disperde le Ombre,
più nulla
Solo un attimo.
Taci
Ascolta
Respira
Lucifero è passato
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 | Errabondo soliloquio
diluito
dal nero della notte
forgia il sogno;
la scia farsesca
dei lampioni
abbaglia i preconcetti,
li sostituisce.
E non è certo
quale realtà
abbia davanti.
Notturno
è lì,
senza
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 | Quando il gelo
sarà lontano
il ghiaccio disciolto
del quindicesimo anno
sarà già riandare
di nottate stese con gli occhi chini
i capelli sparsi nel pettine
per una piega
che non trova il suo posto
il fumo di una
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| Albeggia sulla montagna
alta fino a toccare il cielo
la cima
assillo sulla mia casa
quando
eruttando coriandoli di fuoco
s'adorna i fianchi.
Mi sporgo
dalla balaustra del tempo
a guardare
con un sospiro di sollievo
e sorrido
al nuovo giorno
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In questo dì
scottato da raggi
obliqui di sole
anche il fiato
si fa lieve per vivere
ed io non vivo sopravvivo
Sono il mezzo d'una foto
uno scacco impresso
su pellicola anni prima
Sono il quarto sgualcito che
si colora della
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Sporgendosi dal muretto alla via
delle violette m'è parso parlare
in loro lingua chiedendo poesia.
Belline com'erano potevo negare?
Così ho promesso che a prima notte
per le gentili pensato avrei rima
però profumo
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Mi allontano
mentre la Sera
stende il suo manto
silenziosa
dispensatrice di quiete
e forse anche di oblio
Ma non ci sarà riposo
per me
nè oblio ristoratore
Ho seguito
quel torpedone grigio
che si allontanava
e ti portava
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a volte
passo tra i tuoi pensieri
ricordo
ancora ciò che ieri
mi dissi tentennando
ancor quando
proprio non potevi più
evitarlo
un barlume nella notte
un raggio
nel mio cuore d'inverno
eri vicino a me
sentivo il tuo
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Tu, farfalla nella notte,
entri dentro di me
a rovistarmi il cuore...
Volteggi... volteggi...
e svegli prepotente
il mio digiuno.
Perché mai non ti posi?
Placa, per favore, il tuo tormento
e lascia riposare il mio riposo.
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| Luima |
08/03/2011 06:46| 795 |
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Hanno piogge di fuoco, gli amanti, fra i capelli
e spirali aguzze di veleni tra le dita
che si passano sulle labbra per trapassarsi lenti
imparandone il piacere senza morte.
Hanno palati bruciati dal bisogno,
gli amanti degli amanti, che
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Amara |
07/03/2011 17:50 | 3533 |
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Gentili signore e signori!
A questo ciarlatano prestate attenzione
voglio togliervi malumori
e raccontarvi un'allucinazione.
Nel mio modesto paesotto
a causa di nomi e professioni
si è creato un quarantotto
ed è nata una gran
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Lasciami abbeverare
alla Sorgente tua
Il Vento
mi brucia gli occhi
e il passo
s'è fatto pesante
Gli ultimi Rovi
ancora mordono
la mia carne.
Ho voglia
della Bocca tua.
Amara.
Sarà dolce
spargere
in te
il Seme
della
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6863 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4471 al n° 4500.
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