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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 6864 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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 | Smesso hai gli occhiali
ai miei uguali
Palpito e fremito che
m'entra dalla bocca
senza tentenno di
passion fra baci idedentici
E' l'urlo del pronunciato
mio t'amo
in un soquatto
intrepito inciapo domando
che t'è
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| Senza incomodare le preghiere
m'arrampico sotto un cielo di speranza
Prima che le nuvole mi caccino via
spruzzandomi addosso il gas
della loro ira
E' l'unica via d'uscita
da questo tempo vuoto
di sale puro
Correre senza tagliare
mai nessun
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 | Nessun sasso è scalfitto
in eterno
ne marchio che tatuato
s'innesca al movimento
d'una mano gradita
è solo il vezzo
il rituale consueto
il manifesto voluto
d'un atto fatto e non detto
in un normale
vocabolo detto Amor
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 | Imprendibile sogno d'oltremare
costruito su castelli di sole,
che vola su pentagrammi dorati
nella strada del tempo
ora chiuso non sa più dove
andare
e le reliquie degli anni
sono finestre affacciate
come tende aperte
su immensi
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Fior di Loto
le squarciò il seno
e dove s'allargò la macchia
un crisantemo di luce
le tatuò il cuore
Mille cieli nuovi
dischiusero allora le braccia
cesellando argentei origami
germogli di bambù e panda
di carta
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 | Son stranito da chi butta
le sue strofe
Sembrano quasi una sorgente
che sgorga nella roccia
goccia dietro goccia
a me pure sai succede
son parole senza senso
che si ritrovano
casualmente sul foglio
sembrano pecore
si avviano una
appresso
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 | In gironi danteschi ho vagato
bruciando nel fuoco d'inferno
sudando ad espeller peccati
peregrinaggio dal profano sapore
ai piedi sacri del monte
per espiar le colpe in grotte oscure
vasche fumanti tra baglior di foglie
cime innevate trono di
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Disse la volpe
all'uva matura
mi lasci sui tralci
perduta
fra poco è San Martino
non c'è vino nel tino
anche il freddo dicembre
passerà
qualche chicco sulla ricca
mensa di Natale
poi gennaio
aspetto
TAV
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Sovraumana violenza del vento,
fischia, mugula, ruggisce investe...
svelle ogni solida certezza, ogni illusione,
l'incanto, la quiete e,
con rabbia crescente trascina con sè
cumuli di nubi sempre più fitte.
E il cielo
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 | nasce il giorno
cavalcando nubi d'inquietudine,
e tra le vette aspetta
quel dolce sussurrar
che;
nascosto dentro
il rullo dei tamburi
strilla.
e mentre,
la notte quieta s'avvicina,
affretta
il dolente passo
e salta il fosso.
non è
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 | Tra grigie case
e anonime vie
spolvera vento
foglie e pensieri.
Fermi i rintocchi
sussurri dispersi
di voci e mestieri.
Rigagnoli scuri
come piccole serpi
di odori e rifiuti,
sonnecchia ignaro
un cane annoiato.
...tic toc...
i miei
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| Ugbhwouevhjlsdvb
Jsdvv
Oaksdvnpivsdlv
Io sono morto
E te
Sarai più bravo di me?
Aspetta un attimo...
Mi sento una
Merda
Cosmica
Io sono morto
E te
Sarai più bravo di me?
Sono stato qui
un attimo
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Tromba d'argentei squilli
e rullar di tamburo
in estatica danza
Armonia di freddo diamante
e una lacrima scende
Dio che Musica!
Il lento andar delle note
t'avvolge
e più non sai
Metallo caldo
nel suono dei piatti
che si
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Bella Riga
Poggiata lontano
Sullo sfondo di Berlino
Muro di Mela
Orizzonte
In un pomeriggio di noia
Ecco la gioia
Ecco la gioia
Ecco la gioia
No!
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Attraversando il canale dei miei pensieri
m'affatico su una brusca virata
Barcollo ma non vado giù
Mi tiene la crosta dura dei miei anni
che hanno imparato i trucchi del mestiere
Poi la fatica del tragitto
scatena raffiche di vento
Batto la
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la danza delle fate era uno spettacolo unico
la luna si vestiva di grazia
le stelle le facevano compagnia
era la notte del secondo plenilunio
le nuvole ingrossavano nel buio
prima di colorarsi di viola e rosa
una musica di cetra risuonò
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Quell'ultimo sguardo assassino
gli si sciolse nel petto
come un pugnale di piombo appena fuso.
Si guardo' dentro
ma non vi trovo' altro che scarti
...una raccolta indifferenziata.
Nulla era rimasto al suo posto.
Poi si abbottono'
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Se io fossi una lacrima
sarei multicolore
e frangerei la luce,
gocciola di dolore,
facendo arcobaleni;
renderei più pieni
i vuoti di candore,
il tetro istinto truce,
i sentimenti acri.
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 | vittima del destino,
in perenne equilibrio instabile
avvolta dall'oblio,
in preda alle belve
che le tenebre ospitano,
con fauci assetate
del sangue di quella vittima sacrificale
con aura splendente
dapprima...
spenta dal gelido freddo
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 | Il Paguro Bernardo
mi ha sempre incuriosito
questo nome forbito
degno almeno di un bardo
Vive in una conchiglia
trovata lì per caso
e da gran ficcanaso
se ne fa una mantiglia
Lo chiamano eremita
ma questo non è vero
in
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| Oggi non ho bisogno di truccarmi
- sgrovigliami i capelli con le dita –
né di lavarmi, quasi, e di vestire.
Starò per tutto il tempo a macerarmi
- che bello rimanere inebetita –
con te che questa sera non vuoi uscire.
Ma, bello
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 | Mentre invasata
(capelli di serpi)
danzo frenetica
il mio maleficio
riluce e brilla
ai lampi del fuoco
il mio occhio purpureo
greve e maligno.
I miei talloni
come tamburi
risuonano cupi
qui sul terreno
segnando un cantico
denso di
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 | Sogni sospinti
mormorati sospiri,
un giro di valzer
intorno alle stelle;
fragili voli
nelle notti d'amore
fruscio di ali
sulle guance arrossate.
Come foglie sfiorate
da piume di silenzio,
dita morbide e soffio
d'un bastoncino
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Interminabili giorni
ho vissuto
e notti senza luna
Il nulla
ho cercato
e ne ho reciso
le radici
Sulla soglia
dell'Inferno
l'Iguana
ha divorato
il gomitolo
del mio destino.
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 | angelo o demone
sarà la festa dell'affermarsi
lì nel buio della notte
aggiungerai i tuoi pensieri
con un mantello di paura addosso
ritirerai le tue noie
a circoscrivere la tua libertà
uscirai dal guscio e attingerai
nelle
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Tace il fuoco
e l'incorporeo danza nel frastuono
del cerchio che miscela luci ed ombre,
poi l'oscurità stende il mantello
sulla collina ingorda di rituali;
funamboli tra i vivi,
serpeggiano gli spiriti imbronciati
e bussano alle porte
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Sto pensando al tempo
...Che sfugge... vola via.
Al mio tempo contromano,
come se non mi appartenesse
e fosse di qualcun'altro...
Lo ignoro volutamente
E' ora, è l'adesso...
implacabile, attento, regolare,
passa e non aspetta
il
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Nell'oscurità del tempo
rullavano tamburi
un tam tam rispondeva
a squilli di trombe,
mille falò si libravano
nel respiro del cielo
tremori nelle vene,
sfuggenti immagini
pascolavano in anime perse;
veloci nubi di pece
oscurarono
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Attento viandante che ti inoltri
in questa notte magica
per i sentieri oscuri
di questo bosco senza tempo
non fermarti a guardare
la luna impigliata
tra le fronde ed i rami
di quella quercia antica come il mondo
non ascoltare quel canto
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 | Non sono strega
non sono fata
sono soltanto
una zucca scavata.
E brillo al buio
con una candela
tremolando
per tutta la sera.
Fuggono i bimbi
tutti impauriti
bussando alle porte
con i loro sorrisi.
Mi vesto per gioco
come
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| Non voglio amare una zucca di latta
anche se ha gambe lunghe e affusolate
anche se ha un seno grazioso
e che puzza di zucca
e di latte.
Non voglio sposare una zucca
del nord
che zuccosa e zuccolosa mi appare
quando si mette la verde foglia
sul
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6864 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4771 al n° 4800.
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