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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 23568 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Ciò che ti segna apre una voragine,
scava in te ogni giorno, ti consuma.
Non è solo un fatto di pelle, di carne che si logora.
È il respiro spezzato, il tormento che assilla,
ti agita fortemente.
È uno sconquasso di ossa, a poco a poco, si
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Aiutare chi ha paura
avendone altrettanta,
scoprire la fragilità delle persone
riconoscendosi persona, altrettanto fragile.
Camminare su strade tortuose,
senza un orizzonte sicuro,
e avanzare in ogni caso
fino alla fine.
Consapevoli
di
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Dio non esiste
l’ho visto negli occhi
dei bambini lasciati
a morire nel mare
Dio non c’è più
l’ho capito quando
è morto mio padre
abbandonato in una stanza
E non ditemi dell’amore
e delle sacre scritture
sono solo bugie scritte
da un cielo
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È distratto questo sole
che inoltrata primavera non scalda.
L’esempio di tanta latitanza
sa di vaghezze diluite
nell’onerosa lotta del quotidiano
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Tu mi aspetti al crepuscolo
ma io non ho ali
ho solo due occhi e tre tarli
per assecondare i colori del suono.
Tu mi dici di ascoltare
la melodia delle nuvole
ed io accovacciato alla luna
sento soltanto il rimbombo di Dio.
Tu che mi colpisci
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In questo solenne silenzio
gracidano le rane
le rondini si rincorrono
scendendo in picchiata
sul dorato grano.
Alberi immobili e solenni
nell’incantesimo
di una natura ferma e solitaria
di un arido luglio.
E mi perdo in un sentiero
dove sola
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Seducente come l’incavo
fra due parole non dette.
Allora scarto l’indice
avviluppato al fondo
dell’ordinato e
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Con martirio e sofferenza...
con furore e con violenza...
disgraziata penitenza
sottomessa alla degenza
d’un supplizio scellerato...
nel castigo e nel tormento
sventurato e sciagurato...
travagliato patimento
zeppo d’una dannazione
d’abominio
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 | Cosi
fini con il mettere le ultime carte dentro la borsa.
Aveva compreso le rime alla libertà.
Pochi impensabili gesti
di chi cammina oltre il sentiero.
Felice di darsi un colore
dopo.
E’ poi che vedi il ricamo.
Vide.
Era la strada dei
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Traccio orditi
sul telaio della sera
per tentare
di ricamare la notte,
che non mi porti tristezza.
Tesso i fili
in ordine sparso
come sogni
che svaniranno presto
al primo soffio di brezza.
Trame di raso
per ingannare il vuoto
con voli di
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 | Mi piaceva quella donna... ma poi vidi:
straccio ai lembi, e su passanti inermi,
poi, non paga, sguardo intorno,
e lesta con la scopa sterpi e foglie!...
Ovunque è prassi terre e scrosci:
“Così fan tutte” il detto,
con musica che coglie chiunque
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| Come delusi saltellano
in cerca di pastura lì
nel giardino i passerotti
e di loro il più audace
alla finestra si avvvicina
e dirmi pare un poco muovendo
quel capino suo: di rondini
gazze merli tortorelle
e pettirosi tu in versi più
volte ne hai
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| Ancor s’attarda oggi a partire
il pettirosso a volar lontano
verso altri lidi ignoti lo guardo
mentre saltella gioioso su un ramo
del nespolo innevato e mi domando
perché questo indugiare suo strano
forse questo mutar del tempo dal freddo
al
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| Che tristezza passare per quella porta
e non trovare la solita accoglienza
in un giorno che risplende d’amore
seppur in un periodo da brividi
vuoto che ferisce
dopo anni di vizi
vera randellata
assenza che colpisce
in uno scrigno
dove
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l mare.
cosa nasconde?
Ciascuno lo osserva
in modo diverso,
c’è chi ha il privilegio
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Quanta festa per le strade
tra stelle filanti, coriandoli, suoni di trombette
una miriade di persone ad ammirare le maschere sfilar.
Allegria aleggiava intorno da mattina a sera
in cucina le mamme ai fornelli a preparar castagnole e frittelle per i
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Mentre smorza a oriente l’oscuro
si allontana il notturno a morire,
lentamente si espande un chiarore
con la rosea promessa di aurora.
Ancor frizza quell’aria di gelo
e imbianca strinando con velo
e il pulsar di quell’algide stelle
emana
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| Vivì |
11/02/2021 10:19 | 858 |
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 | Ci sono entrato apposta, in quell’ufficio;
poi ci tenevo e l’ho raccomandata.
Serrato l’uscio e fatto un passo
quella, seduta lì:
sembrava mi attendesse.
A lei proprio, il mio plico
allungo e il foglio annesso:
ma prima lecco ancor ...
resto
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| Credo proprio che oggi niente resiste
a quel nocciolo che spesso si fa intraprendente
onde emergere in contesti non sempre graditi
speranza di vittoria si contrappone
senza ponderare situazioni a volte d’intralcio
lungi dall’essere invadente se non
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Regala
un po’ del tuo tempo,
non sai
quanto sia lieve
la mano,
dove la neve
accarezza i pensieri,
fermati un attimo
dille
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Sudicio sporco che insozza ed imbratta
con ignominia e con un obbrobrio...
un’ indecenza che umilia e maltratta
un raccapriccio tutt’altro che sobrio...
lurida infamia che imbrodola e inquina,
nausea e disgusto di puro ribrezzo...
disfacimento che
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 | Spirito d’appartenenza
seguiva l’ombra come fosse luce,
ignara e fiduciosa stendeva la mano.
Nel buio, crudele come pantera
veloce, imprevisto,
colpiva al cuore, nascondeva la mano.
Ferite aperte lasciava sanguinare
con sadica
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 | Gioventù, stagione di speranza
che va all’inganno unita
ché le illusioni mantiene in vita.
Balla ora con eleganza
il ballo della dea speranza,
ché da vecchio i passi li scordi
e ti rimangon solo i ricordi.
Oh, quanto son belli
di beata
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 | Evanescenze antiche, in memorie
sopite in un tempo irreale.
Mi ritrovo a brancolar nel buio a
ritrovar passati che stridono in
attimi andati.
Evanescenza, inafferrabile leggerezza
che racchiude ricordi lontani, che
volteggiano come spinti da un
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| Poi percorse senz’altro un’altra strada
quella ragazza di cui l’avvenenza
più d’altri noi notammo, nell’età
in cui si cerca il primo e grande amore.
Qualche difetto nostro, una mancanza
non permise il deciso avanzamento
di quell’amore tanto
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| Le linee scure della vita
hanno riflessi d’oro
quelle chiare
odorano di zolfo e di marciume.
Di notte ultimamente
tra un sogno e il dormiveglia
mi sfiorano ricordi dell’infanzia
quasi un dialogo silente nelle ombre
tra me, la morte e la
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 | Prosa poetica:
Ombra di nuvola
Nuvola che nasconde il vento che la sposta, quando è leggero e mite, e lei bianca attraversa il cielo, colpita da trame dorate.
Se è violento e selvaggio, le farà bufera, la scurirà mentre la trascinerà sullo sfondo
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| Si perde nel vuoto il pensiero
quando preoccupazioni fanno tremare
un insieme di situazioni
ogni volta lasciano la loro traccia
senza tanti complimenti
essendo il permesso secondario
non sempre rimediare è fattibile
creando un senso di
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| Le sentii da due labbra tese
gonfie di dolore
lucide di quell’orizzonte
dove gli occhi si stringono
per lasciarli da soli.
Le parole più belle
le vidi correre al sole
lungo i sentieri aspri e duri,
tra i crinali dove i sogni
li trovo ancora
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| Piccolo grande mondo
gira attorno senza niente tralasciare
spulciando delirando
incomprensibili mosse
si adattano nel voler eccellere
in situazioni non sempre consone
friabilità di momenti inaspettati
si disintegrano riuscendo a
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| Saper di più s’impone in certi casi,
ma in confezione
scarso e lacunoso il bugiardino.
Tappo serrato in vetta, ed io sfinito,
con quella scritta poi:
che da tener ben chiuso!...
E attesi, attesi ...
a più riprese l’occhio
studiò ma non
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23568 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1441 al n° 1470.
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