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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 23573 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Annottano inconsapevoli
pensieri, indifesi
nell’immagine d’un vuoto
e la mia voce si perde in un grido
che lascia echi su sentieri
da una vita percorsi.
E tu resti là,
immobile,
in quella cornice d’ombre
dove solo il sogno
d’un’aurora sul
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I sogni non sono ancora finiti
e racconterai nuove storie
di viaggi sulle nuvole
mentre il vento soffia via la cenere
I giorni avranno ancora l’alba
e la sera i tramonti
per dipingere altri colori
quelli più scuri prima della notte
I tuoi
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Ehi,
ti ho vista, sai?
mentre a mani nude cancellavi i tuoi passi
dai gorghi della solitudine.
Eri un pupazzo senza più sorrisi,
ossigeno divelto dai polmoni,
occhi rinchiusi in uno scrigno di latta,
pianto sommesso...
intrappolato fra le
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 | Ecatombe trascurata...
Ma è allarme costante
ad aggredire la dignità.
Fremiti di umiltà morenti
di giovinette coi capelli grigi
chiedono appartenenza.
Arrancano fantasmi...
Relazioni scialbe
nell’incomunicabilità.
Ingannevoli killers
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| sogno di vedere mio figlio nel fuoco di una solitudine d’inverno
il mio cuore suda le pulsioni di una mamma breve
rollo l’ultima sigaretta mentre l’inferno è sceso nel silenzio
lui non ce l’ha fatta rimasto tra le sterili stanze dell’ospedale
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 | Scampoli di vita logora sciattata
da ricucire per poter riflettere,
imparare, lasciarsi andare tra spire
di apolide vento per ricominciare
Pupille vuote negli occhi della mente
pareti scoscese, tornare indietro
per poterle scalare,
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Cerchi sull’acqua:
un pescatore stanco
e la sua lenza.
Scuri cipressi
guardiani solitari
lungo la strada.
Arco di luce
è il sole al tramonto,
il tempo scorre.
Opache le nuvole.
mentre tutt’intorno
vince il silenzio.
Rimango solo
col mio
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Odo il fischio d’un merlo alla finestra
che si ripete alle prime ore del mattino
e di rimando un chiurlo vi si accorda
non so se di cardellino o capinera
L’aria stride al nero tocco delle cornacchie
penso al frastuono in certi tiepidi
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 | Punto
e di scelta rima dipinger quadro
di scosceso viottolo tra ulivi e rododendri
in discesa libera alla spiaggia dell’anima.
Punto
e di crisalide sentire il corpo in armonia
farfalla primaverile in fieri
a baciar fiori di mimose voluttuose
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Ricami di rami
intessuti di vivide emozioni
in ciascuno capto il cammino
gemme fiori frutti d’amore
formando una tela d’autore
la mia storia.
Corteccia di giorni vissuti con palpito
sostanza di sogni incandescenti
l’argenteo nei capelli mi
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Quando avevano imparato a misconoscerlo?
Appena nato scuro e inquietante
o quando si era azzoppato?
Forme di vita semplici provano ribellione
o solo paura?
Era arrivato al portico un giorno di maggio
salendo una fredda scala di ferro.
Aveva
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Questa strada
ha già dato tutto
e non ci sono luci
né ombre nel cielo
Questa città
è vuota per me
ed ogni stella
è già stata uccisa
Nessun nome
da dare alle stagioni
e qualche corvo
gira in attesa
Di un ultimo respiro
fra le
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Come per i numeri alla roulette...
Se dico noir è rouge
Spesso è così la sera
disillusa dal dì trascorso
Il pensiero seppur costante
rivela defaillance
L’anima è congelata
al tempo dell’innocenza
non è una spugna
è un velo
Vorrebbe lidi
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Il professore lo guardò stupìto ...,
gli aveva dato i compiti per casa,
tra cui un tema assai particolare:
“Narrate un’emozione suggestiva! ”
E lui l’aveva svolto descrivendo
l’allora disdicevole vicenda
di una bimba violentata in casa
dal nonno
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 | Quando nel tuo palazzo, principessa,
ho sentito il tuo spirito aleggiare,
nella mia mente sei rimasta impressa!
Ogni mio sguardo era una carezza
quasi m’è parso come vacillare
a quel ritratto di grande bellezza!
Come alla sindrome che colpì
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Non pensavo sarebbe arrivato
quel tramonto di collina,
l’inattesa telefonata,
le tue parole a metà, sottovoce,
per non farmi preoccupare;
la mia ansia che già ti contava
le ferite non confessate.
Forse hai sbagliato, figlio,
a non temere quel
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Le piccole ferite
sono state rimarginate
ma c’è ancora
un segno sulla pelle
È un tramonto
inflitto al cuore
ed un fuoco in pieno petto
è una nuvola nel cielo
Le labbra aperte
si sono richiuse
ma c’è ancora
una parola sussurrata
È un
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Capovolta, su un foglio bianco
non si raddrizza più, incapace.
Torce zampette sempre più deboli,
invano antenne sottili si muovono
cercando equilibrio.
È il silenzioso affanno
d’una formica lontana
estranea dal gruppo ordinato
in fila sulle
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Quando più non agiscono del sesso
i potenti richiami, tenerezza
sa prendere il suo posto, ed il possesso
sostituito è con la dolcezza.
A caccia non si va, come un ossesso,
di qualche rara, mitica bellezza,
e soltanto da quello che si ha
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 | Se è notte
oppure è giorno
sempre mi trovo
a mulinar pensieri
che tornano
a mordere la polvere
nei giorni senza te,
nel tuo tacere.
E nei ricordi io navigo,
m’immergo...
cerco la luce
che non si spegnerà
nei tuoi silenzi.
Cerco dolcezza
e
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| in extrema ratio
ti aggrappi a curve di sguardi
per poterti ancora stupire
conoscenza è dall’alba dell’uomo
il primo
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| Dura poco l’assedio,
presto le voci rientrano
e resta il peso del vuoto,
la parola girata nel tombino del sonno
dove crescono i topi.
Lì scola l’inverno
e tu puoi bere
un’acqua che ti stona,
filare l’ombra dell’ultimo pensiero
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| È notte, nel buio più profondo
sfidi ogni ostacolo e all’avventura
corri attratto da una luce sullo sfondo
ove appare distinta la tua figura,
visibile è persino l’essere ansimante,
cuore che batte a mille, forte,
presto per consegnare il
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| Noi siamo l’unico prestigio
d’un deserto che dà solo miraggi
ed abitudini.
Stanchezza!
Sete!
Solo effetti virtuali,
immagini di sogni,
una misura in più
per conoscere la solitudine
raccattata nei cunicoli dell’anima.
Quanti corridoi
in
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Nelle spirali turbinose del vento
vacilla la mente,
le tenebre imbrigliano
immagini spaventose,
orrore lamento destano.
Follia,
misteriosa malattia
nei dedali dell’inconscio vivi,
fra le macerie della vita
cerchi disperatamente
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Sgorga il suo zampillo
in movimento costante,
insopportabile e scuro
tra le tempie fino al cuore.
S’è fatta pece col grido crudele;
niente più quiete o pace.
Tutt’intorno tentacoli di fango
a contare girasoli inghiottiti
dalla terribile
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a perforare il bianco silenzio
l’ eco d’ un gemito lungo
corridoi e alle volte
di camere d’ albergo dei suicidi
v’ è un qualcosa d’ ancestrale che torna
per condurti dove sei già stato
nel tuo profondo il pendolo oscilla
dì una vita trasversale
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Vivere nel buio profondo
raggi di sole sul viso,
calore raggiante
occhi velati di grigio,
ciechi.
Ricordare con la mente
il colore del cielo al mattino,
i verdi campi in fiore
la spuma bianca dell’onda del mare.
Sentire l’alito dolce del
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Ed è un riflesso
quello che colpisce.
Oltraggio
o forse solo un pensiero.
Ricordo
o forse solo nostalgico autunno.
Il calore di baci
è solo un gioco di luci.
Discesa abissale
in un uccidermi con un sorriso.
Cascate di ricci
in
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Mi ritrovo da sola, dispersa,
come fossi in un deserto
con dune altissime
che non riesco a scavalcare.
L’arsura si fa pesante, la gola brucia
e non vedo l’ombra di un’oasi
che possa dissetarmi.
E’ terribile sentirsi così
impotente e fragile
e
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Ricordo la stanza fredda
e la luce ambrata
che si rifletteva sulle guance
ancora bagnate da spille di sale
Qualche passo lento
e un bacio scambiato per dispetto
quando la porta si chiudeva
fra noi e i miei sogni
Qualche stella spenta
dai
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23573 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2641 al n° 2670.
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