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Le 23577 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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A pelo d’acqua l’aria scivola
per approdare su bianchi lidi:
un solitario gabbiano vola
su gusci di conchiglie. Lividi
di ferite e graffi sui piedi
che nudi lasciano tenui orme.
Basta il soffiar di lieve brezza
e ritorna vergine la rena.
Corro
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Giro in tondo nel Centro commerciale,
di una giovane donna in compagnia:
ad ogni giro sempre appare uguale
contemplazione d’arida idiozia.
E si fa qualche acquisto assai banale;
non c’è nessuno nella libreria:
se tutto ha un prezzo, se tutt’è
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Sono avvezze ad amori paralleli
le sere di maggio lastricate pensose
di buone intenzioni e piccoli soli
nelle verande liberty addobbate di rose
Intrecciano sguardi ammiccanti d’edera
bollicine frizzanti lungo crinali di schiene
estasi in viaggio
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Riempirsi gl’occhi di uno sguardo
che ha il folle tatto delle distanze
e il trepido abbraccio di un’attesa
Gettarsi in un intreccio d’iridi
che imbriglia e disarciona
E sentir come le palpebre
mungon stille d’autoerotismo,
per celare il
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Guardano gli orizzonti.
Oltre invisibili ponti.
Guardano le nuvole e sognano,
sognano di spiccare il volo.
Nascondono le fragilità dietro maschere di gesso.
Esplodono come vulcani le passioni ed i desideri.
Ascoltano le onde del mare ed il
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Occhi trasparenti
come il sole risaltano
allo scoccar del pennello
impregnato di vita
Erge colore dell’anima
variopinto come il cuore
ammalia la tela
luccica la luna
tra acque limpide e sapori.
stregata mano d’amore
affascina il
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 | Ora la mia vita,
come fossi aquilone
a un filo è legata,
ad ogni sbalzo
a te mi riporta
m’allontana e m’avvicina
ad ogni alito di vento.
Spesso la testa gira,
sembro tentennare
ma forte mi trattiene
quel filo ... non mi lascia.
A volte
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Napoli il tempo perso e ritrovato
l’affaccio sulla vita e i suoi perché
nel senso d’ogni cosa schiavo e re
un viso cristallino deturpato.
Napoli il pianto del suo figlio odiato
che canta nella notte senza i se
nel ventre ribollente di caffè
con
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 | La macchina corre sull’asfalto
il piede preme sull’acceleratore
lo stereo suona
e la musica più dolce mi rapisce.
Le mani al volante e gli occhi lì
in fondo alla strada
verso la montagna di fronte;
nuvole nere in cielo,
presagio di pioggia.
Ad un
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| Tu che dormivi attaccato ad una sorda macchina di silenzi
piccolo angelo rappreso di una malattia sconosciuta alle stelle
giorno dopo giorno i tuoi occhi si consumarono di una stanchezza accennata di morte
brandello di una vita che volevano spegnere di
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| Una fugace musica artistica
è il sonetto, dolce vibrazione,
nella sua corporatura più tipica
tanto da mostrarsi come canzone.
In endecasillabi è la metrica
quattordici versi, la spartizione
una carezza morbida e mistica
per spumeggiare
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| In polvere e resine
i nostri pensieri si sciolgono.
Ho cancellato sogni
perché al sorgere
come fiocchi
sarebbero svaniti.
Cadenze che come febbri
ricorrenti vanno
e canti che s’intonano ad un cielo
grigio e di segni privo.
Ed io
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 | Simmetrico ondeggiare di trottole
dai colori sgargianti piroettano
sogni e fantasie d’Innocenti ragazzi
su selciato sconnesso.
S’alternano, si scambiano
si scontrano.
Sinuose movenze
nella velocità della giostra
e ancora ...
Immagini
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| Inevitabilmente perde la sua trasparenza
il mondo.
Precipita nel vuoto assordato dal tacito silenzio
che si leva dentro se stesso.
Ombre inquiete d’inseparabili amanti
inseguono la traccia d’un magico istante
d’un amore fatato.
Solamente la
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| guardai le ombre odorose del crepuscolo
respirando nella brezza che leggera si riposò
sulla pelle bianca graffiata dal pulviscolo
delle nuvole cariche di pioggia
affrettai il passo nel vedermi accanto a te
recondite visioni stellari
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Luna fedele,
tu col tuo raggio
ed io col mio canto
facciamo un bell’incanto.
E se ci riuscirai,
perla ti chiamerò
dell’universo intero,
regina delle stelle,
astro fatale e luce
degli angeli del cielo.
Dirò che sei preziosa,
che incanti il vento
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Si... e c’è ancora il Cielo
gravido d’Ombre
-nefaste e oscure-
Nidificano Neri stormi
tra le rughe invase dal vento
e soffia tempesta d’odio e tormento.
Cade la pioggia d’aghi roventi
e a sangue trafigge
ogni angolo unto
d’umana pelle e umida
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sei nelle mie corde e metti ali
a sorvolare questo male oscuro
d’un mondo fatto a pezzi
tu regina della notte
poesia che ti sveli
al lume d’una
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Sola
rannicchiata nel tuo angolo
soffocato d’ombre nere
avvolta
in una coperta di solitudine
guardi
con occhi che han perduto anche il colore
i passi frettolosi della gente
che ti sfiora
schiaffeggiandoti
con profumi che strazian la
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E non ti accorgi
che ti circonda l’ipocrisia,
abbaglia gli occhi l’adulazione
la falsità chiara lampante
in un mondo caotico,
fatto di chiacchiere
apparenze, mordi e fuggi.
Non ti accorgi
e prendi a calci la sincerità,
spesso impulsiva,
ma vera
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Sempre la cerchi, ma scivolosa sfugge.
Non ti dolere, è sempre lì, bella e irraggiungibile.
Come amante la sfiori, la accarezzi nell’ossessione
del possesso, poi sfuma nell’orizzonte infinito.
Chissà se al termine di questo mio viaggio
la sete della
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Parole per la luna
per chi consuma l’ombra
notte dopo notte
finché il buio non si arrende
E chiude le sue ali
nel silenzio
di un cielo che ama la luce
quando muoiono le stelle
Pensieri per le nuvole
portate via dal vento
e verso sera
ancora
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Il fiore, il canto, l’inutile parola
e ci affanniamo.
Dov’è il Paradiso padre
in quale imbroglio, nuvola o amore?
La strada, l’eremita, il labirinto
e ci perdiamo.
Dov’è la felicità madre
in quale istinto, giglio o santità?
L’albero, il mare,
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 | Tu sei il fiume
che placido scorre
prima delle rapide
che attraversa città
e campagne
per poi buttarsi nel mare
e con se mi vuole portare
senza capire
io non so nuotare.
Anche se le tue acque
nel lago fermassi
non potrei seguire
quel continuo
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Silenzi indecifrabili
s’arroccano alle mura:
inespugnabili torri
ove dimorano anime
delicate e rare
scosse dall’irrealtà
del presente.
Riponiamo in esse
bauli di parole
sconvenienti:
intense emozioni...
indesiderati doni
mai offerti per
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Potenza
potenza di Dio
potenza elettrica
potenza fisica
potenza della tempesta
potenza del vento
potenza angelica
potenza di calcolo
potenza del terremoto
potenza del vulcano
potenza sonora
potenza delle maree
potenza esplosiva
potenza
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 | Rammento quella stanza vuota
un’estate fa, carica di ricordi:
c’erano odori, colori e suoni
nella riposante siesta pomeridiana
dall’aria fortemente salmastra.
Oscurandosi il cielo nei prati
colmi di fiorellini multicolori;
piegati dall’impetuoso
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| Ondeggiano gli ulivi
al lieve soffio e
canta la vecchia cincia
d’acqua ristoratrice in cerca
in quell’orizzonte grigio.
Dritti i filari e solchi appena aperti
nell’immensa distesa verde
e tra le fronde giochi di luce ormai proni
ad echi di voci
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Violacei visi rivolti ad occidente
in attesa dei rosei tramonti
stavano immobili
mentre l’universo pulsava
battiti ancestrali d’astri lucenti
la luce si spense e rimasero sospesi ...
neri occhi dalle pupille vitree
imbalsamati con unguenti e
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 | Un pezzo del mio cuore è rimasto indietro,
in quel tempo dei sapori e degli odori,
dove i granelli di sabbia, scivolavano
tra le dita e dove il mare odorava di mare.
Dove il sole riusciva a riscaldare
e dare vita alle cose fin sopra alla
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| Delle città ci sono, in cui poesia
non ha consolidata tradizione,
perché seguono spesso quella via
tracciata da lucrosa occupazione.
Città ci sono in cui, come a Milano
o a Londra, la ricchezza detta legge,
in cui non si sta mai con mani in
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23577 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3361 al n° 3390.
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