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Le 32474 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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M’inoltro per mendìche vie
e conscio
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Leggo sempre il libro del silenzio.
Senza pause, soste, sospiri.
Regale si pone davanti a me il suo
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Cercando tranquillità
trovi rimedio nel lasciarti trasportare
in desideri alquanto infantili
che però riescono a far abbozzare un sorriso
quando inaspettatamente dolcezze in vetrina
attirano come calamita
.
seppure il pensiero fosse già in
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Temevo l’ombra
mi rubava la luce
avevo un pensiero
navigavo nel blu
la notte mi prese
era tutta gelosa
mi vidi cavaliere
figlio della storia
mi dissi
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Vita sciacalla d’uno stolto,
e d’uno squalo, s’espanse di dissennato nuoto
nel mar cattivo di reale abbandono...
Episodi senz’anima e senza volto
si riempiano di lacrime, senza trucco,
d’adesso e d’un milione di scuse.
Svogliati momenti, fino
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- . -
Stasera mi scopro
sono sempre lo stesso
e mi spiace vedere
ch’è tanto oramai
che nulla si rinnovi in me
fuorché il dolore
di vivere
come un randagio dell’amore
un mendico del successo
un fallimento d’uomo
che non riesce
a trovare se
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E’ grave sapere cosa sia successo
quando disponendo il giorno
ci areniamo su qualcosa d’incomprensibile
nocciolo da spulciare affinché
si possa mettere a fuoco il tutto
dovendo in qualche modo
rendere conto di quanto affligge
tanti i motivi che
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Alla fine
tutte le cose si somigliano
e il giorno sembra
un film già visto
che non piange più
per il dolore
o per le frasi rubate
all’oscurità che muore.
Alla fine
amare diventa difficile
e il cuore sogna
una sera senza parole
vicino al
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Pianto greve ad arrivar da lontano,
soffio di vento a posar sul cuore
voragine ad aprir insenature.
Piange il bimbo cerca la mamma
e missili a sfrecciar cadendo a terra,
macerie, detriti e case distrutte.
Il bimbo cerca la mamma!
Tanti cadaveri e
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Non credo proprio che andare in pensione
sia la cosa più bella che possa esistere
visto le sorprese che ci attendono
al primo rilassamento della vita
subentrando con forza acciacchi della più svariata natura
se non gravità alle quali mai avremmo
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All’orizzonte nasce il chiaror del giorno,
senso d’abbandono a crear riposo,
chiarezza e mitezza son anime giulive.
Ad aprir luce al mondo è vita, beltà infinita
Ove disperder ogni sentimento, il tacito momento,
la riflessione, ove incontro e scontro
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Pensai ad un pensier lontano!
Pensai ed un pensier venne a folgorar il cuore,
fu ombra che non muore, Paradiso di un viaggio antico,
visioni vissute e ricercate tra foto ingiallite!
Fu viaggio di memoria, colori estasiati a dipinger il quadro,
giorni
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Oggi il giorno nel quale
avresti dovuto riempire questa pagina
senti ascolta come piange
è stata una dimenticanza nell’aver avuto fretta
sei tu che dirigi il tutto
nessuno che abbia messo dei paletti
non si può certo dire che la colpa mori
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Immobile come il cielo ma sempre in divenire
le tasche piene di risposte
la domanda sono io
perché un mare nasce
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Forse il destino, un vento misterioso,
mi condusse fra ombre silenziose,
dove i sogni dei viandanti si eclissano,
oltre l’uscio aperto su mondi antichi.
Tra fremiti d’emozioni proseguivo,
mentre la luna svaniva nel buio,
giù per scale di marmo e
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Il piede segue il corpo ch’è ondeggiante
o invece avanti sposta perno ed anca.
In basso, in alto, o insieme a dritta e a manca:
non riesco a decifrar tal movimento.
Ma è "nave del deserto" e non disturba
solo un vaneggio induce, e cuor
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Al riposar m’accingo e
nel sentier vado ad incalzar a battito di piedi,
un scender repentino, ed ogni pensier traino,
bue a trainar aratro.
Pensier volatile ad attraversar il viale
e scender al mare,
ove onde a sciaquio d’acqua
interferiscono con
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Incantato silenzio, tappeto di verde muschio.
Fermo il respiro.
Sconosciuto bosco dove il vento tace,
quasi di me rispettoso.
Magica terra, dimora di sfuggenti,
impaurite creature.
Aria brumosa sospesa nel vuoto,
in alto fiocchi luminosi
accendono
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Annoiato indispettito
con me stesso per il tempo
lasciato scorrere nel nulla
mi affaccio alla finestra,
qui guardo alto in cielo:
una scia di aereo che svanisce
qui poi una nuvola stranamente
solitaria e di forma strana
e di un bianco
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 | Dalla mia terrazza forse è caduto
un piccolo seme sul selciato
in una crepa il vento l’ha infilato
e il gelo dell’inverno lì ha passato
solo, disperato.
Ma al primo caldo ha germinato
ed a maggio un esile e bianco fiore
di petunia è sbocciato
con
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Pensier crescente
a tratteggiar la vita,
ondulazioni in pensier crescente,
sfuman dolce nenie ed ibridi canti,
fessure a sbrirciar finestre, or chiuse or aperte,
angoli ove riposar sereni.
Pensier bambini a correr come treno,
adolescenziali a volar
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Siamo tutti siepi.
Chiari di luna.
Viviamo in mezzo le spine
cercando il piano di farfalle.
Non possiamo nasconderci
tutto ci scopre.
Non possiamo tacere.
Abbiamo voce anche se non parliamo.
Siamo chicchi della stessa spiga.
Ondeggiamo allo
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Se’l cor va in frantumi
e cauta via non v’è,
che par perdere i lumi,
allor si disperde il sé
E’l giogo duro sovrasta
e in terra preme
nel tempo che s’annaspa
e l’animo freme
Lungi siano tal miserie
che in Amor si duole
e’l navigar è mesto in
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Aspetto
qualche goccia di buio
perché la sera
sembri meno greve
e tutta questa cenere
che vuole andare via
soffiata dal vento
e dal respiro degli anni.
Attendo
qualche fiato di Venere
e inutilmente
imparo ad amare
anche le mie
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La lontananza mi somiglia
il distacco
il perdersi
lo smarrirsi
il frantumarsi in stille d’essere
il piegarsi.
Lo riemergere in mano che si protende.
Goccia che cerca il suo mare.
Sole incorniciato nel giorno in tele di sogni
che si sfilacciano al
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Incertezza capace di annullare ogni pensiero
che possa nuocere al giorno
si trastulla con incredibile violenza
nel voler dare un senso
a quanto sino ad oggi si è avverato
seppur in bilico costretta a tacere
modello di vita alquanto
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Ormai parlo con poche persone.
Di poche persone mi fido.
Di poche persone ho bisogno.
Veramente di nessuno.
Ma ho bisogno di dare un tetto ai miei pensieri;
d’ illudermi che ho casa.
Preferirei l’ombra di una siepe, avvampata di luce al
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Laggiù l’orizzonte bacia
il cielo
ove solingo viaggia
il pensiero
e vola tra gli umori dei venti
la’ ove si formano gli eventi
Ritorna poi dopo aver pescato
qualche semplice idea dall’ignoto
che mente in ombra non ha pensato
colmando questo
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Elevar vita è beltà infinita,
spazio colmo di beatitudine,
spiritual in placido sentore.
Il fiume mormora e ranocchi a gracidare,
fragor di fiori a contornar sponde,
anima giuliva e veritiera,
placido sentir a sguardo intenso e
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saltello nei ricordi spezzati
incatenati a sogni
divenuti polvere
ne assaporo l’assenza
nel mio essere oggi
nell’ora del crepuscolo
tace l’irrequietezza
disperdendosi in quelle
pennellate di colore
muore l’illusione di essere saggi
nessuno lo
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 | Sei caduta nelle tenebre più buie
spesso abitate da anime solitarie,
di nessuna hai mai saputo il nome
e talvolta le hai incontrate
persa com’eri nel tentativo
di restare in piedi.
Tu le hai viste le ombre
dietro i muri e dietro le case
anche di
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32474 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 241 al n° 270.
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