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Le 32571 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Perché mai dovresti tirarti indietro
hai fatto tanto per arrivare a questo punto
di qualsiasi natura problemi hai scavalcato
gettandoti persino tra le pagine del sussidiario
navigando con interesse su ciascuna pagina
che ad un tuo cenno apriva sé
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Sfuman ibride foschie,
e ciel a sprazzi di sereno,
potreste camminar su prati verdi,
ove l’erba cresce a dismisura,
andar per boschi e raccoglier bacche da mangiare.
Potreste tender un filo tra nazioni e divenir tutt’uno.
Potremmo raccontar storie
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Fu il dì di San Francesco,
te ne andasti,
come sibilo al vento,
d’improvviso, senza tormento
Da te passai
e l’azzurri tuoi occhi
ti chiusi, lancinato dal dolore
e sconforto del tuo consorte
Non riuscì il pianto mio,
che tal parea tutto
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 | Punti di partenza senza una destinazione
corsi ricorsi strani percorsi
col tempo nel tempo
tra alberi fitti si è smarrito
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| Un calmo ticchettio
sovrasta la siesta
danza di uno spazio libero
nella sfilata
d’ore pomeridiane
sul perpetuo sciacquio
che bacia lo scoglio
pentagrammi
di musica naturale
espandono i sentimenti
nella tavolozza
colorita dal tempo
mi
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| Stasera quel freddo
raggrinza il tuo viso
ch’è stanco e cadente,
una dura corazza
costruita col tempo.
Nei passi veloci,
la mente si perde
solcando la gente,
distratta.
Il rigore dell’aria
riporta, di strano,
lontana,
e smarrita una
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Ho intrecciato la mia gioventù smarrita
come rosa che teme l’inverno,
la porto al petto, ancora fiorita,
perché non svanisca nell’eterno.
La tengo chiusa in un libro di vento,
tra pagine vive di mare e di sera,
la sfoglio piano, con lento
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Nel ventre del cuore si annida il silenzio,
che urla più forte del vento che taglia,
un lago di specchi riflette l’assenza,
ma l’alba lo accende di nuova battaglia.
Le lacrime scendono come comete,
tracciando sentieri che il tempo non sa,
e dentro
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Splendor armonico e lietezza
d’un’ attimo sublime,
ad incarnar vita ed intraveder futuro,
ombre a specchiar contorni,
e anima serena a vibrar d’amore.
Alba fluorescente a fioritura d’emozioni,
lungimiranti sogni a galleggiar su cresta
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Il silenzio si rivela raccapricciante
portando alla luce
immagini ormai andate nel loro sgabuzzino
respirando con fatica situazioni sempre vive
che mai vorresti abbandonare
seppure portatrici di dolore
ognuna con il proprio DNA
capace di
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Nel vento della guerra mi riscopro
ferito — non dal ferro, ma da ciò
che l’uomo ha coltivato:
superbia, avarizia, odio.
Tre mostri che divorano nel buio
la stanza più segreta del mio petto.
Vi entro
e trovo l’antica lacerazione,
un taglio che
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Ti ho incontrata tra le palpebre
quando chiudo la luce mi appari
occhi azzurri di fata tra tenebre
e mi prendi la mano
in quel mondo bambino
nel silenzio mi esilio
e trovo il tuo ausilio
nel cercare parole
rifugiate nell’ombra
per
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Vorrei che il mondo tacesse
quando piove.
Ascolterei la danza del tempo che muore.
- Riga la terra il pianto del Signore -
Spalancherei la porta del cuore.
Starei zitta senza respirare,
la luna a onorare.
Si specchian fiori sparsi fra i
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Anche se qualcosa potrebbe far pensare al peggio
se dentro di te è talmente forte
niente può essere d’intralcio
in quanto speranza non demorde
che siano parole o situazioni momentanee
la vita va avanti allontanando sgambetti
che potrebbero avere
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 | Dopo l’estate c’è l’autunno vero,
cadono le foglie anche dal pero.
Il cielo spesso è nuvoloso,
il tempo è grigio e anche piovoso.
Le foglie non stanno sui loro rami
come le esche fanno con gli ami.
Il corpo è malfermo sulle gambe,
s’inventa
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| Non volgo lo sguardo al cielo
stavolta non m’ ammalia
l’azzurro celestiale
con occhi velati
mi scruto dentro
scopro radici
cresciute nascoste
dando vita
ad un tenace fusto
mi domando
quante primavere
di gemme e carminio abbia perduto
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| Quando si dice vivere soddisfatti
è qualcosa di “tremendo”
che ti fa sentire al settimo cielo
seppure le scale non ti si addicono
volontà non si nasconde
vuole uscire a tutti costi
pigrizia non è nel DNA
darsi una mossa è più che
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| Nella parte impenetrabile
ha dimora la solitudine
luogo dove ognuno
negli spazi del rigo
può creare il suono migliore
nel rispetto dei propri tempi
in accordo col ritmo dell’infinito.
Armonia che non si può spiegare
perché da
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Non ci sono catene più grandi
dell’amore disperato.
E’ un attaccamento
che ti ammanetta
fino allo stremo delle forze terrene.
Manette che ti stringono fino alle ossa
e che ti schiacciano al muro
nella più euforica follia
della passione
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Scrivendo di acqua e di vino
nelle parole cosparse di pioggia
son passate le luci
di quel treno mai fermato.
Si arrotola il tempo
nelle parole che rimangono
in queste pagine mai scritte
nel silenzio che non tace .
Il tutto si svuota
nel
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Atmosfere nitide
di velati ricordi
arrivano improvvisi e melanconici,
in nuvole oscure
fascinose di
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Supplico il mio cuore
a rallentare, a contrastare
frenetico ritmo
feticcio da esecrare.
Prediligo
un processo d’astrazione
ambisco dedicare
i miei dolci palpiti
ad un fortuito dono
da scartare.
Nel solitario antro
stalattiti feriscono gli
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Semi di pianto
nelle verdi sculture
nel profumo dei prati .
Inarrestabile e’ il cielo
il calore che accarezza i sorrisi.
Inarrestabile è il vuoto
che riempie ogni spazio .
Dubitando del sapere
si coltivano condanne.
Così tra il voler
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Dovrei saper far pace
con il costanti conflitti
che graffiano il cuore .
Ho disegnato confini
castelli, parole disperate
per poi trovar rifugio
nell’inganno di un bicchiere
per poter dire poi
che non c’è merito
in ciò che non hai voluto
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In cuor mio ti bramo
come pura essenza
di questa terra
e nell’occasione che ho
di dimostrare
il valore del cammino.
Il fato, o meglio il destino
sarà nodale nell’accettare
ciò che questa esistenza
avrà in serbo per me
nonostante i vuoti
e
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Ripeto le stesse parole
nell’infinito dei sensi
tentando di trovare un senso
nelle brevi apparenze di una vita breve .
Perché poi la morte ci attende
tutti, senza nessun condono
abbiamo solo la certezza di morire .
Banalmente affranto da banali
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Ho un cassetto pieno
di "poi"
un cassetto che non apro mai
c’è un vestito che ancora non ho messo
una parola che ancora non ho detto
un bacio che ancora non ho dato
e intanto la vita si nuove veloce
mi passa accanto
e io resto qui
con il
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In fondo sono come gli altri
come il tempo ci vuole,
a consumar le suole
sulle strade di uomini più scaltri.
A volte sto in cielo, cercando l’immenso,
a volte in abissi dove cedo al timore,
sento fame e mi appaga l’amore
col suo odore d’umano e
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Dormi, nel silenzio
di tutti quei battiti cupi
sgrammaticando i suoni
di tutti quei passi perduti .
Abitando i passi
leggeri del vento
ascoltando i graffi
di ogni dolore sul viso .
Perditi nel vuoto
che d’impeto ti riempie
le mani e le
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E’ calato il silenzio
tempo di meditazioni
riempie uno spazio ampio
ora rimuovi ferite
per raccogliere pensieri
tracce di rughe patite
ci sono nuvole basse
che compongono il cielo
dal vento largo percosse
tra il chiaro e lo scuro
dei
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Detesto i giorni del nulla
mi rubano l’estro e la forza
si siedono sempre svogliati
e al mio fianco ridono
manca a loro un fascio di luce
anche a mezzogiorno
mi sento nel nero buio,
né un canto né un verso,
si ammantano intorno a me
paure e mezze
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32571 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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