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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava - Evaristo |
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Le 32536 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Pietose scuse,
accampate,
come tende sgangherate
in campi di erba gramigna.
Scuse che scivolano
sui bordi affilati dell’intelligenza,
che precipitano
dal sottile filo della boria.
Equilibristi su trampoli di paglia,
arrancano in campi di sabbia
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 | E’ un dialetto
un gesticolare verbale
fra segno e materia
Un pendolo oscilla
confonde ai miei occhi
il colore e l’insonnia
Un sonno
Un sogno
camminando sull’acqua
disegno strani animali
dalla coda mozzata
Non voglio resuscitare
in un
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| Mi riparo, smarrito
da angoscianti certezze,
e da folli insipienze.
Apro e chiudo
l’uscio della coscienza;
ripongo stupidità
e feroci superbie dell’ego,
schiera d’orrori
e quotidianità.
Libero, salgo l’empireo
a intercettar pensieri,
e
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Nessun giorno potrà cominciare
senza la nitida alba.
Accopagna l’aurora ...
sorriso del sole, gocciolante
d’amorosi risvegli.
La mente, al riparo d’ogni male,
depone pensieri sulle piume
di ali a volare,
mentre braccia stesi al vento,
toccano
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Dopo il meriggio vòlano sì bassi
i pàsseri- cantori di campagna,
che fan ritorno ai sacri e terrei nidi,
e che qua e là si appòggiano su’ l’erbe
vicìn la mia finestra
e che fùggono via quando la lesta
mano per rimiràrli
la tenda scosta.
Come
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Non è difficile capire
l’aria del mattino
quando si è felici
e il gelo sembra una carezza
Non è facile comprendere
il dolore più forte
se ogni cosa sembra vuota
nel calore della sera
Io prendo i miei giorni
e li getto via
quasi fossero
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Frastuono che rimbomba nella testa
sotto un attacco di bombardamento
come se fosse un turbine in tempesta...
disturbo senza alcun attenuamento...
subendo mi disturba e mi fa male,
desidero un mediano nella mente,
pensiero di un attività
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solo nei tuoi occhi
riscopro me stesso
dove mi rifletto
al calare della notte
quando le ombre si fan più nere
ti aspetterò accanto
al mio cuore che geme
cercando il volto
velato dalle lacrime
per amarci alla follia
senza nascondersi
dietro alle
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Appena una luce lontana
piccola flebile speranza recisa!
Poi un misterioso brivido
percorre il volto,
scivola su due occhi annebbiati!
Anche quel barlume
era di breve percorso!
Silenzio attorno,
tutto si consuma...
svanisce.
La notte
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Girovaghi
nella continua ricerca dell’anima,
nell’introspezione,
soccombere è facile.
Non vi è allontanamento
dall’unico sito ove spaziare
è strabiliante
pur se insidie in agguato.
Il rinsavire,
più saldo,
renderà il proseguimento del
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Quante scelte in questo percorso
quante salite e discese.
Troppe curve
e cartelli di sosta inaspettati.
Alte montagne con strade ripide,
ogni tanto si sorpassa
ma ci si ritrova al punto di partenza,
guardo dal cruscotto e
nella nebbia si
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Le ombre della città
sono più scure
quando hai vissuto
ogni giorno uguale
Prima del mattino
e anche durante
le lunghe notti
insonni di veleno
Il vento di campagna
è più freddo
ed ha i colori nudi
del mare arreso
Al dolore
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Iridescente sguardo
che mira
oltre la montagna
ove il sole
nasce e tramonta.
Non v’è costrutto
che possa
circoncidere l’idea
né castrare l’anima
tra barcollanti ruderi.
Fiorirà il germoglio
tra i rovi spinosi
e scioglierà catene
per
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Il vento è orrendo in tra’ le fronde oscure.
Ei avvolge le radure,
e ogni ombra copre, e per sempre! in eterno.
E ìstiga le päure,
e i fiòr calpesta appena... appena nati.
Provoca le mie cure:
gli avversi Fati.
Il vento è una rondinella che
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Hai letto nei miei occhi
l’angosciosa solitudine
di un oggi senza domani.
Mi hai sorriso
qual delicato animo nel dire ...
Aspetta
ogni giorno che nasce
aspetta
ogni giorno che muore
dona al tuo respiro
la gioia di un sereno
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Si insinua,
leggero e sibilante,
sussurra,
non voglio ascoltare.
Impugna
il suo magico flauto,
mi segue suonando,
incurante del mio tormento.
Gira intorno,
mi spinge e mi solleva,
adagio bisbiglia
-tu lo sai bene, cara-
La notte è
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Nefasto l’anelare dei tuoi bordi
che costernano l’ambizioso palato della pelle.
Una cupola di bastioni sommersa nell’ambra
di un amore intrepido di desideri,
scolpisce il delizioso adone del delirio
che abita nella profondità dei tuoi occhi.
Alito
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Lucèa la Notte in torva e indarna quiete.
E io udìa la Luna cantàr tra le fronde
del biancospino.
Così mi avvicinài con muta bocca,
e le dicevo
"Càntami del mio Destino!".
Oh Notte! Oh Notte!...
Allòr ella mi volse un’alba ciocca
d’in su’ i
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Inutile spulciare quello che balza davanti agli occhi
niente più esiste
nella scatola di latta
un perdersi per la strada
in quel vicolo dove nel tempo
altro ha preso il sopravvento
caramelle ed amaretti
si divincolano nel petto
una battaglia
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Come solfa, come nenia o lamento
ciò che sorge e che sgorga profondo...
come onda dilaga e sconquassa
per cozzar con quel fare violento.
E’ fragore, è tsunami che irrompe alla mente...
e messi in fila come branco d’ovini
vanno mesti i pensieri in
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Vivì |
24/07/2017 09:29 | 1971 |
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Se queste povere ombre
avessero smesso
di dare i loro frutti neri
io non mi sentirei così morto
Così debole
anche per pensare
una sola carezza evaporata
fra le braccia di qualche strega
Se queste antiche nuvole
fossero state spazzate
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Ed ora devo andare
- amore mio -
compagna di mille passioni sulle battigie del mai,
abbracci così puri nella notte,
sorrisi, carezze sul palmo della (tua) mano,
passeggiate immaginate in bicicletta, pioggia,
che scende lieve a celare
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Come non addentrarsi nella bolgia
che ogni giorno semina il carburante
quel nettare non sempre idoneo
per chi ancora non ha centrato il percorso di vita
quel traguardo tanto desiderato
capace soltanto di fare lo sgambetto
quel dispetto
non
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 | Cinque righe di foglio
note in si bemolle
quanto rumore si sfoglia sotto questo sole.
Sole di terre lontane, di approdi effimeri
accasati dal tempo in porto di colori.
La casa lontana dei pescatori.
Vela dei giorni andati per sempre lungo la rotta.
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La preghiera custodisce il pensiero
che scava ancora il petto,
un’altra notte cerca il suo dolce
mattino...
Corrono i silenzi in cerca dell’estate,
svegliando un mare finalmente calmo...
le onde gonfie si avvicinano svezzando
il
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 | Fiuto la pioggia
che imbeve di sé
il manto d’asfalto,
e torno a flirtare
coi fiori di pitòsforo,
a rimirare incanti,
come ape operaia.
Sfioro a mani in tasca
memorie di tristezza,
mentre respiro il passato,
seduto nel parco;
i ricordi
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| Mi son vestito d’ombra
a far risaltare
la luce che volevo.
Sono a mio agio
nel rimirare
il piccolo universo
racchiuso intorno al lobo.
E parlo di maree silenti
che neanche coscevo
con la mia figura
nello specchio.
Libertà e rivalsa.
Ego e
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Non v’è concesso oltrepassare il valico
non è che un ghigno un orizzonte vacuo
una curva accennata nel celare un groviglio
per chi non è avvezzo a districare matasse.
Un guardare oltre ogni visibile assenza
V’è purezza nel cuore che vorreste
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Ho avuto freddo
nei giorni in cui
splendeva il sole nero
che irradiava il tempo
con raggi di pece.
Non ero io quell’io
ma il sangue mio
era caldo
quando scioglieva
avvolgendole
come boa costrittore
le lame di ghiaccio
che mi straziavano
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E come potevo pensare
che questo andare del tempo
nel giorno con tutti i suoi eventi
d‘un tratto arrestasse il suo corso?
Sembrava che tutto restasse,
immobile senza un domani
e tutto assumeva l’aspetto
di eterno nel chiaro tramonto!
I panni
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Fratello,
come si fa a seminare sorrisi
se le bocche sono aride
per il deserto di sentimenti
Guardo intorno,
solo brandelli d’amore,
fra grovigli di avversione.
Su suoli grigi
fiori non nascono,
ma arrocchi d’uccelli
sfidano la vita,
e cadono
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32536 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4951 al n° 4980.
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