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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Ottobre 2025 |
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Le 32536 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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 | Nel tuo respiro
tra sole e sale
ascolto
i segreti che tu mi canti ...
Mare
mare mio
così lontano mi sei
eppur
mi sento acqua
nelle tue braccia.
In te
io cerco
i nostri sorrisi
che so
tu custodisci e
quei sospiri che
nelle tue
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| Tagliatemi la testa,
lo chiedo per favore,
è piena di problemi,
mi fa scoppiare il cuore!
Pensieri su pensieri,
bollette da pagare,
aumenti delle tasse,
ma chi me lo fa fare?
Tagliatemi la testa
per far sparire tutti
i debiti
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| Su un cuscino di rose riposa
la mia virtù,
nella penombra giace la voce
del predicatore saggio
e Tu che sei in alto e tutto vedi
lasciami
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| Non sono
che un frammento
d’un fottuto puzzle
incompreso
non sono
che una runa scalfita
nell’oblio delle mie virtù
non sono
che il grido silente
d’un amore mancato
troppo sognato
non sono
che il cuore vagabondo
senza casa né viaggio
non
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Sono nato mille volte
in questa vita
e mille volte sono morto,
lasciandomi andare
nel tempo che mi portava via.
E con me
ho fatto nascere e morire
mille speranze,
mille oscure paure,
mille desideri
nascosti alla coscienza.
Io sono il
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Non riesco a scrivere,
corrono i pensieri,
Ora parole poi fine.
Rileggo ma non chiudo.
Mancano i ricordi
L’ispirazione mente
La mia mente ricorda
Il cuore mi attende...
Rivoglio i miei occhi
I colori della vita
Una risata remota
Un
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ricordi
ventenne o giù di lì:
pane amaro i primi timidi
tentativi
ti vedi chino
su fogli e fogli fitti
i pindarici voli
le
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 | E mi ricordo ancora
l’acqua fresca delle fontane
la mia lunga estate cittadina
il lungo silenzio di casa mia
era nell’ombra la poesia
la paura del buio, i sussurri lontani
e c’era la tua voce in un sussurro
ed era quieta la notte,
dove posavo lo
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| Mi piacerebbe avere un materasso
con dentro banconote di valore
ed altrettante pure nei cuscini
per vivere tranquillo a tutte l’ore!
Poter dormir così tra due guanciali
serenamente senza più pensieri
e senza i creditori ossessionanti
che m’han
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| Non suoni,
ma rumori
furono le sue parole,
fatte di lettere
che si staccano,
si mescolano
e si perdono nel vuoto.
E con loro
quell’uomo
perse se stesso,
tutto ciò che era stato
e che aveva donato.
Salì su quel treno
e non fece più
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Rispecchiandomi
nell’offuscato vetro,
scrivo di ricorrenti sogni,
consapevole di superbia
rimasta ai pochi
e disillusi credenti
del romantico amore.
Nel tormentato percorso
al decantato giardino incantato,
curiosamente m’interrogo
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Piove
senti anche tu
tra queste gocce
scorrer
come un ridente canto
e un lamentoso pianto?
Nel mormorio di tante
amene voci
sembra d’udir
i nostri sogni
che ai nostri pensieri
si raccontano
E in ogni gocciolio che cade
e s’ infrange
un
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Pensieri,
imprigionati nella carta,
brandelli d’anima esposta al sole,
gocce di intime emozioni,
giocano a nascondino
tra i colori.
Embrionali emozioni,
crescono,
chiuse in grembo,
scalciano,
lasciano intravedere appena
l’impercettibile
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Vivono i ricordi su di una pianta senza età
per poi appassire sui rami dei giorni
cadendo giù come fossero foglie prive di vita.
Li vedi i ricordi ai piedi dell’esistenza
in fragili lembi di memoria,
e si riconoscono nelle ingiallite foto
di ciò che
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Vorrei affidare al vento
le preghiere e i turbamenti
sconvolgere la ragnatela dei silenzi
lasciarmi andare.
Farmi raggiungere dal sale
urlando le ferite sulle strade dei campi stagionali
schiumando al sole
come una spiga bionda in
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Ti ritrovo nello sguardo vivo e radioso di una rosa
baciata dalla rugiada
o nella pioggia triste di maggio
nell’ora solitaria prima che la notte cada
a rammentarmi di come l’esistenza sia corona di spine
e la vita Mater dolorosa.
Ti ritrovo
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Inizio col dire, inizio col fare, inizio
con l’azzurro del mare a pregare,
come se fossi un eremita, un monaco,
un beduino che isolandosi ama.
Incomincio col chiamare il vento,
la nebbia che non sento, mio fratello
che è morto appena nato, mio
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Sono pura e stolta come l’acqua
che si ferisce sulle rocce
per veder dove sbatte
morituro il suo corso
Ma se il muschio
mi accarezzerà
anche solo per un attimo
risgorgherò con tutta me stessa
stremata sì ma fiduciosa
quel che basta per
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 | Son qui anima
e t’ascolto
nel silenzio di questa notte
che piano s’avvicina
quasi timorosa di ciò
che potrà recarmi
nei sogni.
Quei sogni che non sogno più
ormai da tempo
di giorni che non vivo
così si sospende il pensiero
così si atterra
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Gira per casa quella donna
con le sue insicurezze
ha dimenticato i capricci
dentro le tasche
di quel cappottino
dal tempo usurato.
Sbucherà prima o poi
quella bambina
di capricci si ubriacherà.
Tra una pagina e l’altra scriverà
di
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 | Lettere...
Lettere lette e poi rilette
impolverate di malinconia
come polvere,
un soffio e vola via
son ricordi scritti a mano, attimi di giorni
amari e poi felici, mesi ed anni
son l’essenza di una vita
Lettere impolverate
conducono la
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Si resta per qualche ora
immuni dalle tracce
che feriscono il giorno
e in un bicchiere
Verso le parole
che non ho avuto mai
nei sogni in bianco e nero
ormai svaniti al tempo
Si trema per qualche nube
senza più pioggia
e rimando le
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Vaghiamo tra le ombre
al ciel mostrando spine
che delle nostre anime
han fatto mappa di dolore.
Sulla pelle i segni
d’un indelebile affondo
e negli occhi reliquie
di memorie d’infanzia.
Non corpo né voce
al canto senza speranza.
Sulle
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Sento quella voce
cammina nei pensieri
di un passato sbiadito
sotto i piedi sassi di fuoco.
Ormai indifferente è la salita
di una domanda
nel caos della ragione
mi perdo per non sentire risposte
che graffiano il cuore
Quella voce
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Ho messo in un sacchetto
dei vocaboli a caso,
ho estratto a sorte
una poeMia
parlava del passato
che ora era estraneo,
io stessa ero estranea
su suolo straniero
e tutto era diverso
il cuore non faceva più rumore,
anche la pioggia
non
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Mi difendo dalla luce come posso
e scelgo il silenzio
fra le mura di questa casa
che è come una prigione del cielo
Vivo tra le ombre
e quando scende la sera
respiro sul bordo del buio
quasi fossi un corvo dalle nere ali
Cerco il gelo
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Verso sera
quando a capo chino faccio ritorno
con il sudore mischiato alla polvere
vestiti lerci e umiliato nel mio destino
guardo dietro e vedo il buio
guardo avanti e la strada è in salita.
Verso sera quando cerco vendetta
mi chiedo che senso ha
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Sono qui,
sono io,
con la mia luce azzurra
e le mie ombre viola.
Sono io,
un fardello ingombrante
di richieste e di pretese,
di strade che si diramano.
Sono io del tutto,
del tutto insieme.
Sono io,
nelle note forti e gravi,
nelle parole
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 | Una mattina, nei turbinii
gentili e verdi del Basso Monferrato
pur con la languida foschia di marzo
che pennella alberi ancora spogli.
Ho intrapreso dolci pendii
con noncuranza. L’inverno inveterato
ha riavvolto di brina il cardo,
sparso al
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| Ho strizzato
di parole
un fiume:
mi sono ritrovato
con un punto di esclamazione
contorto!
Ne ho curvato un’estremità
a
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Oltre ogni avversità ci sarò nonostante qualche dubbio
di chi s’attende il contrario, con la mia raffica di silenzio
sul frastuono del mondo mentre ondeggia festoso
un suono di campane. E il cuore spera oblìo o nel tocco d’ala
dell’euforia che cela
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32536 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5131 al n° 5160.
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