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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Sono morto
come quando in sogno
il passo non si compie
e i sensi, acquorei
ingannano;
sono morto
come quando in sogno
la voce, impersonale
è suono informe;
sono morto
come quando in sogno
il reale è ignota fantasia di segni
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 | Oggi,
quel cielo plumbeo assolutamente,
un sole immaginario solamente,
sospese gocce che inarcano la schiena,
avvicino la mia poltrona
accomodandomi ... svestito
scaldato dal calore
d’un vitale ricordo d’amore.
Ieri,
un cielo azzurro
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Hai lasciato cadere i tuoi sogni
dietro voli radenti oltre il filo spinato,
trame di passi come fiori spenti orlano
spazi rubati alla vita.
Unghie conficcate nella pelle rancida
urlano preghiere senza voce;
parole partorite in flebili
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Dove nasce
l'incanto della luna
hai lasciato impronta
e bellezza
nell'ispirazione
della tua giovane memoria...
addio senza un saluto
sei andato
a rimirar le stelle
nel coniugarti
all'ultimo sole
e in un abbraccio
senza tempo
sei
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Quanto cenere ha tratto il vento ai monti!
L'Odio perenne si consumò e sparve.
Riapparve dopo, assetato di sangue,
e il vento più non c'è.
Il camino non sbuffa più i vapori
della Morte. Il Tramonto è andato
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l’uomo ha pianto come un bambino
dinanzi a terre devastate
tramutate in fumo velenoso
l’uomo ha pianto come un bambino
ha visto i corpi dei suoi figli dilaniati
ridotti pelle ossa e poi colpiti
l’uomo ha pianto come un bambino
ha sentito la
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Solo due inverni
per non dimenticare
due stagioni
per non lasciare il vuoto
Un tratto
di matita leggera
sulla tela bianca
come la neve che cade
Qualche lacrima
feconderà la terra
ed i semi sbocceranno
nel buio dei germogli
Solo
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Sotto la neve, quieta anima dormi
sotto la neve, ora è silenzio
nel riposo della vita,
quieta la tua mano,
il vento più non
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E quando tu vedi la morte insonne –
perire tra fiamme ed urla violente,
dolore acuto di uomini, donne:
nessuno mi vede, nessuno mi sente!
Bugie, menzogne: son nostre colonne,
ipocrita triste, uccidi la mente:
in dolci lenzuola m’avvolgon: cretonne
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 | Sentii il gelido tuo respiro
su di me
ti lasciai fare
volevo seguirti senza ripensamenti.
L'anima e il cuore m'avean distrutto
nessuna pietà
per la mia fragilità
il mio voler crescere
ed essere amata.
Così come s'ama un
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Esiliata da tutte le cose
scivolava dentro i pensieri negati.
La fragile ferita sulla quale spingeva
mancava e vegliava
dacché bugiarda, scisse il suo sé.
Tatuati alle nuvole passavano i giorni
e passavano lenti al sapore del ferro.
Per strade
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Dove sei ora
tu che coglievi le stelle
con un respiro
di favola uccisa
Dove ha lasciato le rose
che sbocciavano
quando il primo sole
scioglieva la brina
Dei primi giorni di marzo
ed il silenzio
ti sfiorava le ciglia
socchiuse nel
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 | Era un gelido vento
a rapire l'ultimo rifugio
d' un sogno
strappando
l'amore di donna
ad un bimbo mai nato
e a quel giorno
che fuggiva
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| Riempirò la vacuità celeste
con ogni delizia mortale:
innalzerò, sola come una veste,
la colonna delle cose vane,
che, splendidamente circondata
dagli affreschi di uomini perduti,
sfiorerà tra le nubi, obliata
della
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| De sopra ar parchettone
ce sta ‘no scatolone;
è de cartone, è a fiori
ce so l’ impicci de tanti colori.
Spizzico e l’opro piano,
me tremano le mano,
er petto me s’affanna,
er core me diventa ‘na capanna.
C’è sempre mamma in mezzo a tante
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Ti sei stancata
di venirmi a prendere
ed allora
hai rimandato le cose
Non sei più uscita
e con le carezze
hai cercato le notti
il respiro lento dei giorni
Ti sei spaventata
e per un po’
hai sussurrato parole
da sola
Non ho mai
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Non odo le note di nenie che vanno tra nuvole rade
imbavagliano l’anima. Ho pensieri già troppo imbrigliati
la lingua impastata...
Scivolo nella mia solitudine di uno strato più sotto
tutto è tangibile... una carezza pensata un
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Una moneta gettata
nella fontana,
mobilitò tutti
e la sicurezza
fu come agevolante dissidio.
Era elevato il pensiero
di colui che
giunse a rammentare
i suoi primi
timori.
Laggiù si avvide della
presenza affine
a simulare
e a
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Hai rinunciato alle scarpe
ricusato la valigia colma di carezze
camminato scalzo sulle orme altrui.
Ora sotto i piedi nudi
le ferite non sanguinano più il trascorso.
Dio ti fece uomo, ma tu vivevi libero
tal gabbiano senza rotta.
Le
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Leggerezza -
nulla più,
ed è suono.
L'esodo di anime
umiliate sparge
arcobaleni daltonici:
un vociare bastardo
sbrindella il velo
dell'ultima dignità -
“nemmen la morte
è più degna
del
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Ho visto le ombre dei miei ricordi
accorparsi, addensarsi
dentro uno specchio
che non restituisce più
la mia immagine
ma solo un volo di farfalle nere
e gli occhi di un corvo
La danza dei fantasmi
è iniziata esangue nella
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Sabyr |
30/12/2016 15:56 | 667 |
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Ho spento la luce
perché
non potevo sentire
il vento
soffiare via le cose
Senza di te
Ho chiuso le finestre
perché il mattino
faceva troppo male
al cuore
Senza la tua voce
Era il vento
a riempire il vuoto
della sera
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 | Aveva
e tutto era il nulla
fuori le mani sue...
in silenzio
ammirando l'acque limpide
sgorgare purificanti
l'animo e intenzione...
eppure
quel che sentiva
era spirito
tracimante ferro
incandescente
e soffrir dell'attimo
che fu
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Dicevano
che l’ultima luce
era stata la pioggia
un petalo di bruma
Portata dal mattino
fino all’imbrunire
e appena spezzata
dal vento freddo
Era uno strano
inverno
ed il sole non voleva
abbandonare la terra
Dicevano
che te ne eri
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Immobile, non si muove
sotto questa nebbia dicembrina
la foglia, si abbandona.
Non sa cosa sia il giorno
non parla di risveglio:
povero ninnolo sospeso sul cespuglio.
.
Quale pace amore mio
al di là della morte
in quel groppo di lacrime
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Ricordi sopra una lapide,
bagnata da lacrime aspre.
Fuggono da un rigoglioso fior
la speranza e la sorridente vita.
In un attimo tutto è caos
il tristo mietitor,
che falcia il più bel grano,
lascia atterrito anche
il più
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Qui ...
quando c'era ancora il corpo
quando chiedeva ancora
ora sono diventata sottile
trasparente come un vetro
non riesco a spegnere le luci
questo dialogo interiore
le domande urgenti e
le risposte crudeli.
Gesti sempre più
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Brucia la memoria
crudele e beffarda
ti protegge e cancella le punte vive
di alberi che protendendosi al cielo
nelle ampie vie azzurre
toccano vividi rami di querce che sono radici
dal cuore all'infinito eterno.
Canta la voce silenziosa
la
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 | Seme su seme
ho fecondato la più sterile petraia
e da quelle pietre
di radice in radice
(con la lentezza primigenia di chi sa di molte vite)
ho varcato il limite al silenzio
Ho lasciato al faggio
il più facile pendio
e la mia verde
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Prendimi
prima che sia buio
così non sentirò la nostalgia
del tramonto dell’inverno
Non voglio più vedere
le mie fotografie sbiadite
e quella porta che si apre
senza nessuna luce
Spegnimi
prima che sia notte
così
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Laggiù nacqui,
sotto l'Etna rabbiosa
quaggiù vissi,
nella valle dell'antico Pancali
che in eterno riposa
dove
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1411 al n° 1440.
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