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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Tra cielo e terra
il silenzio della Morte
ancora una volta
toglie i colori, torna di notte
dentro infinite nubi di polvere
fugando ombre e stracci di vita.
L’orologio della torre
ferma il tempo
che parla
di case abbandonate
al silenzio
e
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 | Lasciate che le ombre
abbiano il cammino eterno,
lasciate che ogni silenzio
prevalga.
Ogni sospiro,
ogni parola,
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| Addio brutale, fittizia Chimera!
Col tuo minaccioso sguardo da leone alato,
infuocato e la macabra ripercussione
di un'anima di un'altra essenza animale;
hai sobbarcato con le tue mostruose gestualità,
ogni sfortunata
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La dea nera dagli occhi senza luce
vestita d'ombra e di cupi silenzi
cammina a piedi nudi nella stanza
agguantando quegli ultimi sospiri
Mani di ghiaccio e artigli di ferro
s'appoggia a quel corpo così stanco
nel dissolversi lento
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Sabyr |
24/08/2016 15:51 | 4242 |
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Abbandonato
all'ultimo abbraccio immortalato
nel sostener la croce,
qui giacete in sintesi
tu orizzonte e lui l'eterno
tenendovi in apnea.
Ho bisogno del mio tempo
quello perso tra occhi stanchi
quello reso e dissacrato.
Cerco spazio per
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 | Pallido fu quel
giorno in quel suo sentirsi male, il sole
si declina e quella gioia di vivere muore;
donna di grande talento, da lei veniva tanto
bene ... accoglieva tutti ed’era una letizia
lo starci insieme.
Si vedevano i
suoi occhi che
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E viaggiavo sui muri
volavo i respiri
perché l’inizio è la fine
e la fine è l’inizio
Dopo non resta nulla
da tremare
o da sorprendere
con il dolore delle cose
E sfioravo le nubi
con la delicatezza dei sogni
ma non
leggi

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Sovrasta pesante
sopra di noi
la Dama Nera
nell'immenso infinito
affamata di carne
come corvo
non dà tregua.
Sfrontata danza
impolvera i visi
e li scolora.
È volata un giorno
sulla tua spalla.
Tu angelo mio,
sgomento
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“Io sono il conte Dracula
io sono il re dei vampiri
io sono immortale”
Forse risorgerò da questa stanza
ultimo pipistrello
che si beffa della nebbia
e della luna sporca nelle notti
Dell’estate maledetta
perché io sono il Re dei
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Il labirinto dei sogni
mi metteva a dura prova
profonda era la notte
dense le sue ombre nere
Respiravo il buio
quasi fosse un segreto
bello da conservare
orribile da conoscere
Il dedalo dei misteri
mi costringeva a parlare
ma io volevo il
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 | Anima donna
con ali d'Icaro
voli oltre gli spazi
dell'ignoto.
L'ultimo tiepido
raggio di sole
felice risplende
e luccica
sulla superficie
di un lago,
di riflesso rischiara
l'eburneo viso.
Riposa ora il cuore
ormai scevro
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 | Sei nata con me, sempre con me
sono una cosa sola con Te,
tu dentro di me
L'abitudine o le illusioni
sarà stata, forse questa vita vana
sarà l’aver vissuto troppo
o l’aver vissuto poco
sarà stato il mio egoismo
o la mia
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| Onde spigolose in un mare in piena,
l'ira tempestosa mi si riversa
agitando tumultuosa
profondi vortici ellittici
di una girandola mortale
che ruota all'infinito
risucchiando nel nulla.
Abissale oscurità
di un vuoto increscioso
occlude
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Non guardo più
neanche le strade
cerco il vuoto dei giorni
il suono delle stelle
Quando viene sera
ed anche oltre
verso la notte buia
che non ha più le ombre
Non voglio più
sentire voci o nubi
non reggo gli sguardi
per
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Volevi morire
subito dopo l’estate
per non avere nostalgia
dei tramonti in riva al fiume
Conservavi i ricordi
quasi fossero promesse
di un’altra era oltre le stelle
quando la luce era lieve
E le nuvole non tradivano
un vento dopo
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Non ricorda
chi le disse:
hai un buon rapporto
con la morte!
Certo, sapeva
chi doveva vincere.
Ogni tanto bussava
alla sua porta,
ma lei trovava un complice,
qualcosa inventava.
Iena nefasta, mai s’arrende,
divora qualunque cosa viva,
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Uscivo sempre
alla stessa ora per incontrarti
e chiedere al cielo
un respiro prima che fosse notte
Ma tu non comprendevi
ed eri l’ultima stella
che combatteva con le ombre
e con il vento della sera
Temevo sempre
che la luna oscurasse
la tua
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Non un sorriso cadrà dai tuoi occhi
nessuna carezza sfiorerà la tua guancia
e avrai sassi vermigli sotto i ginocchi
come i fiotti di sangue sulla bilancia.
Resterai sveglio al calar della sera
per nutrire di sale quelle piante avvizzite
che non
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La nostra dipartita sarà un sogno ad occhi aperti
costellato di lampioni lungo il viale del tramonto
dove noi ci inoltreremo come sabbia nei deserti
o rigurgiti d’inchiostro sul candore di un racconto.
Scorreranno silenziose le vestigia del
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Torno volentieri
alla città delle ombre
il mio passaggio
è svanito con il cuore
Non ho mai avuto
paura di restare
ma le mie parole
erano troppo brevi
Molto densi i destini
e qui c’è troppa luce
qualche luna morta
per
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Verrò da te quando non verrà più nessun altro,
quando il vento fermerà il suo respiro e non tremerà più una foglia,
quando anche l'ultimo granello di polvere si sarà depositato,
quando il silenzio
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Soave quel bianco cimitero in faccia al mare
la ci sono i morti che si svegliano se qualcuno
va a trovarli
Altrimenti se non vedono nessuno, continuano a dormire
ad aspettare
Succede a certi e succede pure ai vivi d'aspettare...
eppure mai
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Ghiaccio fuso
nelle ossa,
in attesa della resurrezione
delle passioni,
laddove sento pianeti
rimbombare nel vuoto
dello spazio,
in cerca di calore
nei ricordi
della vita trascorsa.
Nei vicoli ciechi
dentro tubi dei trapassi,
odoro i
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Eppure la Valle
conosceva il buio
ed attendeva le stelle
in una piena danza
verso il lungo fiume
Guidava il riflesso
forma dopo forma
in un bivio nero
e chiamava i sogni
per non svanire
Le notti erano misteri
custoditi con
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Spettri inconsapevoli
di esistere nell'aldilà,
voci contraffatte
dal rauco sibilo del vento.
I morti son sordi
non parlano in confidenza,
evocati dal profondo abisso,
vestono l'abito del lutto,
addormentati sul letto
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La candela
sarà spenta soltanto
quando il vento soffierà ancora
in una notte come questa
Ma il profumo della terra
resterà fra queste ciglia
e nelle stelle morte
che tremano la loro luce
Le ombre
avranno il loro regno di
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Peccato che le parole
si siano fermate
qui sul bordo della sera
e che i miei silenzi
Siano troppo sporchi
per soffiare via le nubi
fra un dubbio e l’altro
quasi fosse il vento
A spazzare le tracce
di un filo spezzato
che non chiede nulla
se
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Tra gli ulivi secolari
e terra riarsa dal sole
di un giorno fatale,
l’abbraccio mortale
Un sibilo sinistro
lungo le rotaie
che scorrono veloci
poi l’impatto tremendo.
Tra contorte lamiere
acuti lamenti
s’innalzano al cielo,
poi più
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Non senti il vento che giunge da lontano?
Soffia tra ortiche e fichi d’india, alita!
Spazza via tragici eventi e dubbi lancinanti,
sgretola pensieri malvagi e rabbie represse.
Non odi la dama nera che avanza piano?
Passo dopo passo s’avvicina,
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Mista a fanghiglia che emerge
dal fondo del perenne moto d’un fiume
se ne sta assopita la mente
ancorata e coperta di schiume.
Non c’è giorno in questa notte
dall’odore d’incenso mortale
galleggiano le alghe putrefatte
e non c’è
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So che ritornerai
quando il vento nero
accarezzerà la terra
e sarò stanco di credere
Alla luce delle stelle
troppo lontane
per consolare la sera
a chi non ama più nulla
Ascolterò
il canto dei corvi
prima che
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1531 al n° 1560.
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