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♦ Stefano La Malfa | |
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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Ora non trattenermi,
mi hai sospesa al vuoto
dei tuoi occhi
e alla speranza vana
d'oltrepassare il muro, il tuo.
Sul silenzio ho costruito
fantasia e follia
e t’ho smarrito nell’incanto
d’un sogno ormai spezzato.
Ho interrotto il mio tempo
ed
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Forte e tenera
dolce e sincera
un po' mamma
un po' zia.
Oggi forse stanca
tanto stanca
lasci la tua casa
i tuoi cari
per un po' di pace
di quiete e serenità.
Voglio ricordarti così
mentre balli
il giorno del mio sì.
E
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Un dono per te
dolce cucciolo
uno fra tanti
uno piccolo, uno fragile.
E' una rosa
dal colore ambiguo
non ha odore
non ha spine.
Ora se la
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Stretto in mano e in sul petto ‘l tricolore,
al vento ei si lagnava d’empia Morte,
quei che ‘l stringeva ne fuvvi ‘l cantore
e al spirar ne mirava l’ombre assorte.
Pel guerresco soffrir piagnea e all’assorte
nubi del cielo ei n’orava e al
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 | S’eleva la mia ombra sull’alito del tempo...
costellata di stelle, l’Anima
tra i gemiti della notte
come cristallo rovente
oscilla in nuova origine
tra le labbra ho celato per noi
tutti i logos emersi dal cuore
la mente distesa, dirada
sul
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Jibi |
16/03/2015 14:47 | 1393 |
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Favole di cenere
nel deserto della sera
e la carne è già corrosa
dalla polvere di terra
Il dolore è già tornato
è il regalo delle lune
che il tempo non attende
fra le cose di domani
Un bicchiere vuoto
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I miei sogni maledetti
cullavano la notte
quasi fosse un fiore nero
da sbocciare con il cuore
Una morsa che ingannava
i respiri ed i dolori
partoriti con il giorno
e sacrificati all'alba
I miei torti consumati
fra le nuvole e i tramonti
che
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Dalle profondità del mare
infinite e scure
nell’aria ci tuffiamo
come delfini
e per poche briciole di tempo
in aria sospesi
il sole ci vedrà
e noi vedremo il sole
prima di cadere
e tornare a perderci
nell’eternità del
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 | Volti scavati nel dolore
occhi muti che fissano
un Crocifisso di legno
anche lui silente
ma di sguardo pietoso.
Seduti in panche fredde
come il giorno che non
riesce a scaldare i cuori.
Lacrime copiose bagnano
fazzoletti multicolori
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| Dall'alba al tramonto
senza nemmeno la notte
un giorno è durata la mia vita
un giorno
e non si muore per amore
ma per bisogno.
Come tendoni che il vento strappa
in un giorno di tempesta
e commedianti in braghe bianche
che
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Ho soffiato petali di rosa
sul tramonto
respirando al vento le tue labbra
Sapevi illuminarmi dentro
quando anche l'ombra
scintillava d' alba
e l'ultima pioggia
accarezzava il ruscello
Dolci sponde
ora in silenzio
mentre ancora cammino
i
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Accade l'ora in cui ti perdi.
Pensieri oramai sciolti e sleali...
calanti verso il tradimento del cuscino
e dell'approvazione del capo cosi vile,
che a tali loro eloquenze grato si inchina.
Ti fanno respirare i sogni in sillabe,
magnifici i loro
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e mentre il sonno mi sfugge
odo lontano
eco cullata dal vento
lontana la nebbia dirada
lascia il fiato sospeso
la gelida notte passata
il fianco scoperto
tinge di rosso
lo squarcio nel buio
scolpisce profilo di morte
i demoni non si
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 | A te
giovinezza forza astuzia
addolcivano la molle gota,
con celesti dita
ai tuoi genitori
anni dolori disinganni,
sfioravano le stanche membra.
Or che vedi la tua Patria
dimmi
perché tu fosti ed essi tuttora
bagnano di perenne
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| aleggia respiro di gelo
oltre il silenzio nascosto negli occhi
sospeso su labbra di ghiaccio
gli occhi della notte
trafiggono senza parlare
la nuda carne
le ossa sgretolano
mangiano il cuore
di dura pietra l'anima veste
odore di viole
e
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| Il dolore più denso non cerca riparo
né sente compianti ma solo silenzi;
le urla silenti che bucano il cuore
in spasimi solitari nei quali il terrore
del domani deserto si esprimono atroci
negli occhi piagati di lacrime assenti
nel
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 | Ascolta, c’e un lieve fruscio che viene dal bosco,
qui sotto i tuoi piedi s’insinua,
lo senti?
La terra ti cerca, e quel gelo nel cuore riscalda,
la voce si alza sonora nel cielo che piano scolora.
Ascolta il fruscio delle foglie all’orecchio,
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Mille guerrieri caddero nel fango
e mille corvi tornarono dall'ombra
con il tormento della notte fonda
quando la luna era una luce morta
Solo il gelo nel bosco delle fate
le lame lucide ormai dimenticate
con l'antico argento corroso al
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 | Il gran giorno del torneo
la signora tutta nera
rese omaggio alla più fiera
vestitura del corteo:
"A te che sei il vincitore
di
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 | Quando sorella morte
mi verrà a trovare
per traghettarmi
sull’ultima spiaggia,
vorrei che fosse
in un’alba radiosa di maggio;
quando i prati saranno
colorati dai fiori di campo;
così, senza avvedermene,
se non quello di lasciare
persone o cose
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| Alla spicciolata,
in fantasmata
dileguiamo o
uno alla volta o
simultaneamente
chi da ammasso di grasso strozzato
o affaticato nel cuore spento
o intossicato
a gruppi
o solitari
in unità convenzionate
ad occultare
la morte
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Quando sono ritornato
il fiore della morte era ancora vivo
e sussurrava l'oscurità
tremando la luce delle aurore
Petali di sangue
per non deludere le attese
di qualche tenebra mancante
alla collezione delle ombre
Quando ho cullato il
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 | Risplende il bianco sorriso
sul viso tornito,
intramontabile sensazione
immaginarti qui,
ricondurti alla mente di un tempo reale
mentre distanziato da me
sopravvivi chissà dove,
coagulo di vita trapiantata in un altro cielo
coperto d'ombre
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Il bambino dei cipressi,
ha lo sguardo sempre uguale,
stessa giacca, stesse scarpe,
stesso posto, stesso viale.
Non ha giochi o macchinine,
e neppure una matita,
non disegna più aquiloni,
sul quaderno della vita.
Non imparerà la
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Ti ho vista passando,
il vuoto ho creato, non ci credevo.
Fa più male non essere considerati
che il dolore di una verità.
Eppure ti ho vista passando,
passando ho visto la morte di carta.
L'attimo di un finestrino per
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Un giorno
risvegliandoti
apprezzerai
la soave sinfonia
del vento,
che ti ha abbandonato
così presto
davanti
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Quello che non sapete
le domande senza risposta
le vostre case a giostra
i mobili puliti dalla polvere.
Ogni uomo ha il diritto al paradiso
ma nei cieli vedo solo nuvole
sotto solo anime confuse
e oltre l'universo senza dei.
Quel che la morte
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Voglio tornare
nel mio cielo di metallo
dove la luce non respira
giorno né dolore
Sempre che l'ombra
non dimentichi le spine
conficcate nella pelle
in memoria del passato
Voglio svanire
senza avere il tempo
per pentire le mie
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Ed erano poesia
le tue parole sussurrate sulla punta delle dita
come foglie appena cresciute.
Ed erano sogni
i tuoi desideri in lunghe notti insonni
mentre guardavi le ore scorrere
come acqua di fiume.
Forse non pensavi
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Penso
ai tuoi verdi anni
e ricordo la tua gioia,
la tua frenesia di vivere
riempire ogni attimo del tuo tempo.
Spaziava nell’infinito il tuo sorriso
e l’allegria tua era in ogni senso,
tu amavi il mondo
e lo vivevi.
Guardo quella croce
che
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Sera,
gelida nebbia mi percuote le labbra,
le luci al lume si spengono,
la città si spaura.
Intravedermi nel buio
nella notte più profonda:
ove non oso sentir
le urla rabbiose
di male portatore del demone.
All'improvviso,
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2011 al n° 2040.
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