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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Sera,
gelida nebbia mi percuote le labbra,
le luci al lume si spengono,
la città si spaura.
Intravedermi nel buio
nella notte più profonda:
ove non oso sentir
le urla rabbiose
di male portatore del demone.
All'improvviso,
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Svanirai
in questo cielo di cenere
che dimentica la luna
e le poche stelle nella polvere
Tremerai
questa luce maledetta
come una fiamma spazzata
dal vento dell'inverno
Il gelo
che attende un solo respiro
divide i giorni
dal loro sole
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 | Non il tempo di realizzare l'accaduto
istante manomesso
lungo il rettilineo tragitto,
asfalto ingombro
rigetta resti di lamiere contorte,
lungo la scia di liquido fumante
si spengono vite umane
vuoi per futile o banale distrazione
la
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 | E’ che forse dovrei smettere
calando il sipario
con la teatralità del poeta
ahimè
malaccetta alla brevità
del ferro e del piombo
Assicurando la mia giugulare
a una lurida sagola
o affidandomi ad Icaro
nel volo ultimo
Piuttosto che darmi
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 | Si passa oltre una certa soglia
pensando di farlo con tutti
i conoscenti, gli amici, i nemici
insieme agli affetti più cari.
Non è così!
Lo si impara ed è maestra la morte
che sceglie e con sé porta
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 | Tra le brine e le tenebre
e i sassi lugubri,
e nel mar degli estinti e muti avelli
e in tra le affrante roveri
‘ve un fiore si tramonta, e agli arboscelli
che l’alba Luna n’agita
cogli occhi funebri,
e a un Angiolo di rame -
la croce ferrea
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| Soldato cosa guardi?
Sguardo incredulo
volgi a si fatte rovine,
sguardo incredulo
volgi a te stesso.
Il tuo tramonto cangiar hai dovuto
con crudele alba nemica,
lento il fuoco assecondò gioco,
lento il fuoco ti rapì respiro,
lento
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Non sei più tornata
a prendere il mio cuore,
nera signora che sussurri
le ombre dei tardi inverni
Hai dimenticato il profumo
della terra nera e fredda,
i tanti peccati digrignati
come bestemmie sui filari
Eppure io ancora ricordo
i
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Nulla lascerò di mio quando
raggiungerò l'ignoto
se non il ricordo delle mie idee
e dei miei pensieri
sciolti su righe che talvolta scrissi
per dare un senso e corpo al mio sentire;
Vorrei salutare la vita
con la gioia di un
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Sarà molto triste
sussurrare giorni di petrolio
ed il debole segnale
del vespro che respira il buio
Lama contro tempo
nel graffio rosso del tramonto
ed uno stiletto aguzzo
che incide pelle con lo sguardo
Sarà inesorabile
la
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 | Ecco le luci che avvolgono questa gente
gente buona al guinzaglio d’un sogno
ascoltando me stesso sopra ad un filo
per stare ancora insieme ancora e ancora.
Resta qualche goccia di guardia
o forse un caso nell'aranceto
come un sibilo fragoroso
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 | Volge lo sguardo verso la croce
che prende e avvolge comuni persone,
un'altra vita ha preso il volo
in questo limbo di miseria,
che mette sempre il vestito buono
e non si ferma alla fonte del perdono.
Va la risacca della vita
sempre verso la
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La notte venne,
venne per rubare il giorno
ed il respiro delle piogge,
la luna e il suo battito di fiele
Il lupo ed il suo sguardo
nero fra le tenebre,
bianco sul sottile lembo
di una nebbia senza pace
Le parole arrivarono,
arrivarono per
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In tra’i spettri e le brume e i ghiacci e i fiori
un corteo lentamente or s’incammina,
e in pianti di salmodie e di dolori
la bara si lamenta, e ne destina
all’ultimo soggiorno e a’ mesti cori
l’orbo cenere e l’ossa, e alla ferina
tomba si pasce
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Pettirosso dolce canto,
tintinnar sottile, d'oro,
che si snoda come un pianto,
coi miei occhi a fare il coro.
Che s'adagia come un
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Il cielo si divertì a prenderlo in giro
nubi danzavano
con gonne aperte
mostrando bianche mutande
poi la pioggia
sembrò altro.
Granchi in fila
dietro la vetrina del fruttivendolo
mentre l'iguana
leccava birra
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Sale lento il caffè in un giorno d’inverno,
scroscio di pioggia, in un battito eterno di sordi ricordi.
Luci soffuse, pesante e livido il cielo,
e arrivi tu lucubra Morte,
degli inferi a spalancar le porte,
per ricordar all'Uomo la sua
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Un passo di questo tempo
e graffierò la terra nera
con i respiri di elleboro
che soffiano sul giorno
Un dolore dopo l'altro
e sarò un veleno
che consuma il cielo
le mie ombre senza vento
Qualche volta avrò paura
ma
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Tristo si gronda fatal l’acciar fero,
e i guerrier n’esalano l’alma impura,
donde si tace meschin nel ciel nero
di Morte un murmure: la Notte oscura.
Cupa s’irrora a un crudel cimitero
la Luna pallida pella radura,
e vanno i fantasimi pe’ un
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Affilate lame squarciandomi
brandelli raccolgo nel sangue
si è spento il Sole sul reo mondo
mentre nero manto dagl’inferi sale
oscurando la ragione
Vagabondo me disorientato
ora canto sulle vestigia d’immani stragi
che strascico d’antichi
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Al pallido orizzonte un cimitero
mestamente s’estende, e al cielo nero
e putrido e selvaggio sta l’ossame
verde di rame,
e la neve si gronda a’ sepolcrali
marmi, e a’ sassi e a’ sepolcri, e pe’i spettrali
e tremuli sentieri or v’è un
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 | Ma dimmi a cosa hai pensato
quando il grido è rimasto muto
nell’ultimo istante
in cui sei caduto nel fondo
quando anche il vento
ha avuto timore
di quel funesto
lontano rintocco
hai forse chiuso gli occhi
o ti sei specchiato nel cielo
ed
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| Un male antico consuma lento il
tuo corpo stanco, felice
di tanta vita e doni gioiosi.
Uno specchio pare il tempo nella sua corsa,
lasciando la sua stretta fredda e sola,
ma nell'ora che l'ombra del dolore rende buia,
brillano come stelle
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 | Qual linda salviettina
a terra scivolando
inerte s'accartoccia
e poi laggiù rimane
inutile ed immota
su gelida piastrella
così
le membra indebolite
da universal dolore
private d'ogni forza
s'accascian mollemente
ombrose,
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La notte scende
ed hai chiamato i corvi
per non morire (D)
La notte scende
e qualche volta hai pregato
per non restare sola
dentro ai muri della stanza
Ma il vento nero soffia
e nessuna luna
ha il colore della nebbia
che avvolge la tua
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Insieme
raccoglievamo liquirizia
nei boschi.
Al tuo fianco imparavo
quanta musica
ci può essere nella vita.
E quanta libertà
nelle tue parole.
Poi l'epilogo previsto:
il tuo andar via
con un sorriso.
Impossibile
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Era quasi amore
e gli ultimi giorni d'autunno
scioglievano i colori
delle foglie nella terra
La danza delle nubi
rendeva il cielo un coro
di vermiglio
nell'ora densa del tramonto
Ti sei persa
con il profumo lieve
dei frutti del mio
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Nel caro letto bagnato
l'ultimo respiro hai dato
senza ali t’alzi in volo
né dolore né ristoro.
Sentendo l'estrema campana
tu pensi alla stella diana.
Il tuo corpo va in malora
chiudi gli occhi
è giunta l’ora.
Ti
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Non piangere amore,
non sprecare questo tempo,
lo sai verrà quel giorno dove
il vento rapirà il mio volto,
la mia voce e parole dimenticate
sarò dove giorno e notte
si abbracciano in un unico sospiro.
Vorrei quel giorno essere
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 | Oh dolce Eutanasia,
sbrana il mio volto di baci
districa la mia gola
coi tuoi denti di vipera,
sono stanca di dormire
in una scatola,
di dissetarmi con lo sgocciolio
delle pareti,
d'usar la mia febbre
come focolare per la sera.
Ho questa
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Ora devo amare
ora devo vivere
aspetta signora Morte
ascolta il mio cuore
sembra leggero come piuma
è rosso... ma puro come la luce
canta come un usignolo
sorride come un bimbo
è un adolescente maturo
passionale
un cuore
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2041 al n° 2070.
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