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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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gelo dei sogni
se il vento sacrifica
la morte e l'alba (D)
La voce dei tanti morti dimenticati
pesa ancora come una pietra nera
abbandonata sul confine della notte
con il buio a pretendere un sudario
Le ossa ora non sono più un
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gocce di vento
dentro questo deserto
solo preghiera (D)
Questo è il buio che non ti aspetti,
improvviso come una lacrima di luna
tenuta a mezza estate con un filo nero
quando il mondo muore di rispetto
Il respiro che non coglie il suo
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Il canto celestiale
di un uccello notturno
si eleva fino al muro del pianto
e si trasforma
in una pioggia di lacrime.
Stanotte,
l’angelo della
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La tua dolcezza in me riposa
come ombra in grembo alla valle
i miei giorni si ergon ritti
come filari di viti
non soffrire per le foglie cadute
la polvere sulla strada
e l'acqua sotto i ponti
non pianger i boccioli sfioriti
dagli steli ai
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Toccare il cielo
quando niente più mi appartiene
sentendo
il cinguettio indaffarato
ai nidi di Maggio
Spiccando il volo
da grotte umide, ombrose
lasciando al tempo le rupestri pitture sulle pietre
senza indugi o ricordi
E
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 | Confusa, sin consistencia
que fragüen las molduras -de la mente-
buceo en el mar del nada
.
-en el fondo-
.
manías degradantes
de estólido vampiro
deforman el sentir
.
Me apago
y como un sol sin fuego
escribo del miedo y
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| e, tranquillamente mi avvio alla meta,
non porto ori, valigie, danaro, orgoglio,
vengono con me solo i miei splendidi ricordi,
sommatoria di una vita spesa cercando il bello,
l'effimero, l'essenza del piacere, la vana gloria,
l'esser piacente,
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fiori di morte
germogliati a petalo
nell'aria nera (D)
I pensieri della morte a primavera
sono più confusi, aliti di colore scuro
nel veleno dei giorni senza voce
appena distanti dai semi della terra
Il tocco esita una volta, prima di
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Attendere sentenza che non vuoi sentire,
divagare nel limbo con timore di rimembrare,
dal cielo sgorgheranno lacrime amare,
occhi smeraldo che stan per luccicare,
vita mia ho già mirato alcune bare.
Avere dentro orcio da riempire,
non
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 | Sei andato
senza poggiare piedi,
senza sillabe tra le labbra.
Volava insieme a te
il mio amore
ma sono rimasta
un nido ancora caldo,
tiepido,
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 | Mi fermo sul sepolcro
il silenzio è perfetto
l'ombra china come un fiore
la polvere lieve tra le dita
osservo l'ultima rosa
fa freddo
Il ricordo
il tuo sguardo dall'alto
il piede nell'abisso
mi prostro alla fine
sulla lapide il tuo
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 | Erano tante le lacrime
versate in una pozza di sangue,
gelidi attimi si udirono nel corpo
erano i secondi, che dettarono il nulla.
Era un fono, che si udì nella foschia tenebrosa,
il ricordo ormai vano di quell'essenza,
il
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 | Oso supporre un timido vento
adesso che dorme un accenno di luce
e sulle tue ciglia care
non tace il respiro, mai pago di dire
qua
dove ferma è l’attesa del tuo tornare
da quel volo sul mare d’impercettibili ore inarcate nel vuoto
Anima e
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| Trista lucea agli avel d’un cimitero
e ai sepolcral cipressi
la Luna, e pallida e in tra’i nembi oppressi
pe’i ciel brillò, e di nero
vestìa ‘l luttuoso e cupo della Notte
il guardo, e tacque inerme,
e in sulla fossa illuminava ‘l
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Ti sentirai morire
all'alba
prima che la Stella del mattino
ti conceda un'altra chance
I tuoi occhi di fuoco
cercheranno l'inferno
che è stato Padre
della tua anima
Passerai su colline di cadaveri
gettati come foglie morte
un po'
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Barbagli d'una vecchia giovane aurora.
Folgori di capelli incendiati,
capelli di fiamma,
come scaglie d'oro rosso,
che si staccano e cadono
da un fondo di penombra rappresa...
Microscopica razione di morte,
come cura alla mia tosse
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Ho lavato le tende
stamattina
respirando polveri
e ciò che rimaneva
di un dolore.
A colpi di tosse
le ho staccate piano
con amore
quasi che le mie mani
fossero le tue mani.
Ho riattaccato le tende
e quasi non ci credo
a questa luce
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 | Come alba radiante
sulla vetta del tramonto
risorgerà il tuo dolce sorriso
Distinguerò i tuoi occhi
tra i colori del sole
e le tue labbra
tra nuvole di pioggia e arcobaleni
Supina sarai regina del cielo
e ad occhi aperti tra le mie braccia
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il gelo nero
fra quel vento notturno
ed il veleno (D)
Ero ritornato da poco al vento di marzo
ma di quelle notti non ricordavo nulla
se non il sogno di una fata a volo aperto
e qualche stella morta prima del mattino
Qualche parola buttata sul
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 | Non avevo previsto
che si potesse gelare l'estate.
Leggendo, tra pagina e pagina ho visto
una vita di donna che volge in pianto
al riecheggiar muto del riso lontano
del figlio.
Non vale più nulla la mia mano
che sfiora di nere parole il
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| Un tempo era domenica, forse
la voglia di posarsi a sud
tra due gradi di terra
e un ossimoro di madre addosso
-la dimenticanza è un'arte- mi dicevi
come la matematica delle costole
là dove nasci e sei tre volte;
un martire, la
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| È Notte, e ‘l lugubre ombreggiar di Luna
in tra le nubi si specchia e in sull’onde,
e ‘l mar si scalpita, e l’orba laguna
è tinta in ciel di folgori iraconde,
e un tòno grida, e infuria un nembo, ed una
mesta saëtta or le
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pallide gocce
sul sudario delle ombre
attendono ere (D)
Che di queste morti non avevamo bisogno
e del male solo immaginato e poi tradito
noi avremmo tratto un respiro ancora greve
sul marmo gelido delle primavere di dolore
E di tutte le anime
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Stimmate sul mio pensiero...
di una grande bellezza sono pervaso
il vento
ormai scoperchia l'anima
il mio tabagismo sfuma contorni umani
del tempo son convinto
il suo dilatarsi lungo la schiena
mi rende inalienabile
ogni mattone che deposita
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quelle nere ombre
nel giorno di deserto
che preme morte (D)
Ora avrai il rispetto dei tuoi neri demoni
e di tutto il loro mondo di mera follia,
forse qualche plauso d'eterna resa
per chi canta in coro preghiere d'oro
Ruvidi ricami spesi nei
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Anche se piove
come sempre
ed il sole sorge
per poi tramontare
e passano i giorni
senza più rivederti
Anche se
non posso più parlarti
abbracciarti
ma solo e semplicemente
pensarti
Il tuo sorriso resterà per
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La speranza si ruppe, le biglie a gruppi
ricoprirono frenetiche
il pavimento:
era saltata la corrente
e le dolci illusioni
ammuffivano nel frigo.
Fu un fulmine e mi tranciò
di netto il cuore,
una testa sul ceppo
s'accontenta
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Who |
27/02/2014 11:51| 871 |
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 | Ho veduto la coda d'una lucertola, oggi.
Gran poca cosa.
Una sottile membrana verde e spinosa.
Per farla breve, inutile.
Ma gli occhi incedevano e la mente risaliva
al gatto, alla muta, alla sorte,
alla morte risaliva.
Ne dedussi che la morte era
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Stringimi forte al cuore, mi dicevi,
in quell'inverno del tempo dolce e
amaro delle attese... Fu poi meravigliosa
quella lontana primavera, prima che
giungesse il nostro distacco.
Venne l'autunno e giocavano i raggi
di un sole morente,
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Quanto dev'essere caldo il cielo
Quando esce a fiotti dalle vene mie.
Ho digerito mille e più vocaboli
Per resettare un'ora gli occhi miei.
Gli ho poi impietriti in mille patiboli
Seppur brillassero come trofei.
"Un sasso gettato
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Un dì io scorgea un’imago di fanciulla,
era un dipinto e in sulla forma ovale -
su ner color di Nulla -
ella apparì fatale.
Le guance giovini avea e l’occhio cesio,
e vivo ‘l labbro, e biondo ‘l crine, e snello
il collo dolce,
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2311 al n° 2340.
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