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Le 5070 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Incontrastato tiranno
il tempo regna
nella città dei morti
e lapidi e date corrode
mentre un tiepido sole
sbiadisce vecchie foto
a ricordar care sembianze
ormai spente
in attesa di eternità promessa
e il pensiero dei vivi forte
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Arrivò leggera,
camminando
illuminava
di semplicità,
sguardi e visi
spandeano serenità
benché in lei
incombessero
fatiche, tremori.
Era sole e nubi,
limpide acque
e tortuosi
torrenti in piena.
In
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 | Passerà il freddo
rovesciando il giardino di stelle
mentre i pini argentati, rubando lo scintillio alla luna
chiuderanno il sipario nel cerchio
dopo
sarà balsamo la falce che confida nella luce
mietitrice sottile, della somma dei
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| Si va per morti
si va a testa china
e fiori in mano
si va contriti
per poi dimenticare
sempre.
E si contano gli anni
le differenze
sui nomi delle tombe
venti o sessanta
senza capire ragione
di tale scelta divina.
Si va per
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Stretto ti va addosso quest'abito d'ossa,
presto lo spirito smetterà d'alitarvi dentro,
non più figlia del giorno,
ma d'una notte nera.
Si perde nell'aura come cipria
soffiata via da un piumino
la tua giovane vita,
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Era una languida furia... una belva...
un tigre infame da fauci sì altere,
e colle reclute l’alte maniere
sembrava ognora malvagio iscordar.
Era ‘l suo volto coverto di veglie
pustole fredde... di calli vegliardi,
e ‘l labbro irsuto
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 | Ingordo e implacabile,
come belva ostile,
il mio Spirito
colmo di cattivi raggi
come la peste che già fiuta
il martirio della tomba.
Senza mattino ormai
s'agita il mio cuore
che rode col suo sonoro Inferno
e
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Per amore
ho donato la mia anima
all'oscurità.
Sono sceso nell'inferno
per rubare l'essenza
dell'immortalità
ed ora gemo
nella fredda terra
del silenzio.
Cammino per le strade
ma nessuno mi vede
neanche tu.
Mi nutro
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Quanto dolore ho raccolto
quaggiù.
Neanche la pioggia
riesce a lavare tutto questo.
Le mani tremano quando vedo
la violenza
spaccarmi il cuore.
Avevo un cassetto di sogni
da realizzare.
Perchè?
E' come vivere su un
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 | Trine argentee di pioppi
e verdi cipressi
invocano un canto di pace
alle porte del cimitero.
Annunciano in squilli di silenzio
che la vita s'arresta di colpo
e arrossisce alla vergogna del suo mistero.
Senza ritorno
risuoneranno i passi sul
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 | Sei solo vento
ormai,
il vento freddo sulle mie colline,
tu che sorridevi,
tu
che amavi...
Vento,
nel tuo corpo di foglia esile,
un'imbrunir d'autunno che tutto avvolge...
Sei solo vento ormai,
porti
silenziosa neve, al cuore che
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I bambini battono le mani
quando la luna è piena.
Saltano alla corda
con una stella in fronte.
Giro in tondo intorno al mondo.
Giro intorno alla notte
che sta piangendo
per te.
Una cantilena farà nascere il giorno
ma è
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Uomo che poco conti
sui tavoli della guerra
e poco hai contato
in chi la storia ha fatto.
Ai piedi dei monumenti
un fiore chi lo vede?
Solo qualche scrittore o poeta
di te rammenta il numero.
Grazie alla tua morte, ora
si respira, nuova, la
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Giorni di luce
e il tempo scorreva
fra i ricordi.
Le tombe senza nome sono tutte uguali,
hanno riflessi di luce appena accesa
ed il tramonto dei giorni a venire
non ha rimpianto, né inganno alla memoria.
I ricordi non lasciano lacrime
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 | Avvolta nel suo lugubre mantello,
ti coglie di soppiatto
colei che semina terrore,
dispensatrice di morte:
come un ladro colpisce di spalle,
non sai mai come affrontarla!
Sempre ti lascia indifeso,
non viene mai allo scoperto:
impossibile
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Riverso sulla strada
c'è uno straniero
con la faccia dipinta di blu.
Ho tagliato un brandello
di cielo
per coprire il suo corpo.
I suoi occhi
non guardano nessuno,
azzurri come il mare,
neri come la paura
di restare da solo.
Oh
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 | Pallida si leva nel pigro incedere del giorno
la nebbia, immobile sostando sulle fronde
di smeraldo inargentato.
Tra le molli stoppie s'ode sonoro il verso
del fagian dorato dalle arrotondate piume
e dal becco un po' uncinato.
Improvviso, uno
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 | Vicoli e silenzio;
questa notte sembra immortale
nelle sue dissolvenze
ed ogni piccola sembianza
ogni curva della mia prigionia,
questa notte sa d'aria,
di fresco e d'implume
all'ozio della vita.
Ché onesta quanto basta
regala
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EnzoL |
22/10/2012 19:57 | 2580 |
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Anche questa notte
aspetterò una fata
che accenda le stelle
in cielo.
Pregherò un angelo di luce
che apra le mani
per far uscire la pace
per il mio cuore.
Batterò con i palmi sulla terra
affinché i serpenti si
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Cammino sulle strade.
Sono nebbia e pioggia sottile.
Divento fumo
ed alito di vento
mentre la gente ride
delle mie tracce
d'ambra.
Sono le lancette
di un orologio fermo.
Un mantra che si ripete
senza riprendere fiato.
Non mi
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Fili, imperlati di brina,
sospesi tra verdi foglie
preziosa trina mortale
che riluce di cielo.
Attende, il nero ragno, nell'ombra,
l'ondeggio d'un volo interrotto,
l'annaspare, nell'aria, di piccole ali.
Poi cala il sipario sull'ultima
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 | Un canto angelico
si alza tristemente dal silenzioso coro
in un oggi all’improvviso tintosi di eterno
ed il ricordo assedia di dolce nostalgia
le disattente menti...
quel grande albero
perde purtroppo un altro pezzo
ed il giardino che un tempo era
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| Erro mendìco e mesto e irrequieto;
e tanto misero veggo che sugge
il labbro osceno d’un nembo che mugge
l’acida linfa d’un’ombra che duol...
e l’aspra resina discerno che ‘l lacero
ciglio d’un uomo co’i ghiacci ripara,
e l’erba prossima
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Ti scrivo una lettera,
una delle tante che
avrai letto.
Ti scatto una foto,
una di quelle che metti
sullo specchio
e poi la dimentichi.
Gli innamorati amano i fiori,
desiderano la luna
che baci
un amore splendido.
Io ti vedo attraverso una
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Come guerrieri, nel loro eterno silenzio,
ci aggrappiamo alla vita
assaporando, nella bellezza che fugge,
il dolce indugio
che cova l'addio disperato.
Mai più berrò
il dolore selvaggio
custodito dalla mia carne
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Mi chiedo tante cose,
di notte,
mentre tutti dormono
o vivono un'altra
illusione.
La mente scava negli angoli
dove qualcosa si è sepolta
chissà dove.
Quante parole si affollano
e come una droga
diventano indispensabili
per
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Nivei diamanti di fiamme ghiacciate,
nebbie che coprono la steppa intiera
urlano in duolo; e l’arida e nera
goccia di sangue par gemma che muor.
Putrido ossame invita le belve
come la carne d’un tristo convìto;
e ‘l ciel che piove pur
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 | Ti credevo imbattibile
anche quando gli anni hanno intaccato l’essere
ed il male iniziava a succhiare la forza
eppure per me
sei sempre stata quell’Angelo Custode
che mi salvò la vita
colei che mi restituì il respiro
tra le grida
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Un fiocco di neve
raggiunge il ramo
dove sarà principe
del suo splendore.
Come la rugiada del primo mattino
canta quel desiderio
sulle labbra del vento
tu sei quella poesia
che non ha mai fine.
Verso dopo verso
cresce il fiume
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Veggo di zoccoli l’orme su neve,
folle galoppo che grida pur lagne;
e sento poscia che l’eremo piagne
tra’i ghiacci ostili l’ignoto avvenir.
Ier una truppa partì di cosacchi,
bianchi i destrieri qual neve di steppa.
Odo nell’eco un fucil
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Un addio
è il fremito che spezza l’ amicizia
deturpando
radiosi cieli di esistenza.
Un addio
revoca cascate di ingordigie
e tira fuori ricordi angoscianti
nel voler rivivere abbracci
fino alle grotte più intime
del dolore
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5070 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2941 al n° 2970.
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