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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Il giorno dopo
erano sbocciati i fiori di elleboro
ed i petali neri
coloravano di buio le rive
Lungo il fiume
erano rimasti i corvi
in attesa di qualche morte
tenuta segreta dalla primavera
Io ti avevo sussurrato un dubbio
ma tu non
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Non so dove tu sia ora
e se fra le pieghe del mare
sia rimasto qualcosa
del tuo profumo di vaniglia
Non so se il vento
si sia dimenticato di portare via
le impronte dei nostri passi
sulla spiaggia dove ti stringevo
Ma qualche volta
mi scopro
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La polvere era scesa all’improvviso
sui filari abbandonati
e sui desideri intrapresi
per durare una stagione d’amore
Aveva ricoperto ogni cosa
anche i nostri sorrisi
lasciati in un angolo a decantare
nuvole di cielo venute da fuori
Il silenzio
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Siamo morti tante volte
quando le labbra si sono strette
per un ultimo bacio
mentre il cielo schiariva
Nei mattini d’estate
e la strada tremava fra le nubi
prima di una tempesta
resa vana dalla pioggia
Siamo morti nelle notti
lunghe e
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Io ti avevo scelta
perché non sapevo
coltivare semi di stella
nella mia notte oscura
E respiravo le ombre
più malate nel gioco
di qualche nuvola nera
prima del temporale
Io ti avevo amata
per non dover scegliere
tra le gocce di pioggia
che
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Così,
con occhi azzurri
vigilavi l’infinito,
laddove la tua mano importante
curava i capelli argentei.
Persino il viso,
ricorda le ultime rughe
della tua freschezza
dissolversi in un sorriso;
lassù con te si incammineranno.
Confidiamo nel
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Se avessimo compreso
il lento ondeggiare
del tempo della sera
forse non avremmo perduto
La dolcezza delle carezze
promesse dall’estate
e poi negate nel vago
ricordo delle ombre
Se avessimo sussurrato
più parole alla notte
il mattino non
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Tua figlia mi ha detto
che hai fatto di testa tua,
non volevi più disturbare.
Poi non so come e perché
ti sia venuta questa idea.
Ho capito: tu ne hai viste tante
di queste situazioni,
di promesse, mai mantenute.
Nella tua esistenza,
nella tua
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Incontriamoci nel buio
e forse troverò le parole
per descriverti l’alba
e le carezze che non ho avuto
Vediamoci domani sera
quando la fretta del giorno
muore senza fare ritorno
con il suo tramonto di luce
Incontriamoci fra le ombre
e forse
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Non parlo mai di te...
solo dentro quei versi
che non leggerai mai
perché più di un oceano
affoga le mie parole.
Non sogno mai di te
solo quando resuscito il tuo volto
nel pensiero in delirio
una febbre a picchi che brucia da anni.
Scrivo
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Una distrazione,
la vita,
afferra la coda a un sogno
e la strappa via
disperdendola
come polvere remota.
Si annida
nelle ore di ombra,
sbuffa, annaspa, rantola
tra un’attesa e un tremito
poi si accartoccia
mentre cede il passo
a un
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Italia |
20/06/2019 13:06 | 1991 |
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Spremi le lune dai sassi
e resta nel vuoto
della sera tirata a lucido
per la fine delle stelle
Qui nel silenzio
non c’è mai posto
per le parole pronunciate
senza una lacrima
La pioggia sfiora
appena la terra
con le sue gocce di mare
rubate
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Quattro stracci
sul pavimento,
coriandoli di foto
Ecco cosa resta
d’una vita,
di un’anima,
di sentimenti e angosce.
Esposta indegnamente
nella falsa pietà
di viscidi ipocriti,
a mò di trofeo,
a mò di monito
contro chi osa
sognare di
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Qualcuna è tornata
quando la notte si è sciolta
e sono rimaste nuvole
che il vento aveva dimenticato
Qualcuno si è stupito
che la pioggia abbia bagnato
ancora la terra
con le sue gocce di dolore
E che i semi dell’indifferenza
abbiano
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Seppelitemi
dove sorge il sole
nella terra che germoglia il dolore.
Seppellitemi
nel ventre di mia madre
e che senta il sapore
del sangue di mio padre.
Seppellitemi
nelle rocce del cielo
dove gli Angeli
sono un concerto di
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Quando verrai
poggiando la tua fredda mano
sul mio cuore,
forse non ricorderò più chi ero
e chi sono,
chiuderò l’immagine
sulla vita
e ne respirerò il lato
più profondo
forse quando arriverai
donandomi
un sorriso di pace
ti sarò grata
per
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Nel mattino di una nuova primavera,
mentre il sonno lascia il cammino
alla luce di un nuovo vagare,
fiorisce quello che noi non sappiamo.
Sigillo permanete è il ricordo,
le lacrime intagliano il tuo sorriso
sul mio cuore,
il giorno che nessuno
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Sei andato all’improvviso
la malattia ti ha distrutto
che nel giro di due mesi
ci siamo trovate in lutto.
Hai lasciato nostra madre
sola e indaffarata,
è rimasta senza voce
dal pianto alla tua croce.
Ti vorrei ancora accanto
non crollare
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Quando sarà il momento
mi lascerò cadere
come un corvo nero
dalle ali spezzate
Non avrò paura del cielo
né della fredda terra
che si apre lentamente
in un volo alla memoria
Quando il sole sarà spento
avrò solo il buio
nel mio ultimo
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I dubbi
saranno un vento leggero
sussurrato alla luna
sulle ali di un corvo
Nessuna parola
risuonerà fra le nubi
e la sera arriverà dolcemente
col colore del tramonto
Se sentirai
le mie carezze pallide
forse una stella cadrà
fra i sogni
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Non hai dovuto dire
troppe parole per annientarmi
perché io sono l’ombra
non avevo peso nella tua luce
Non hai provato nulla
quando le labbra si sono dischiuse
e un vento leggero
ha soffiato la polvere per te
Io mi sono inchinato
e sono
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Pioggia fra le dita
e sangue sulla pelle che trema
gocce sulle gote
e sale sul lembo di una ferita
Tempo che rimane
a straziare il ricordo del mare
e niente da salvare
sull’altare di un Dio da maledire
Nuvole nel cielo
e vento che consuma
la
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Ti avevo detto
che c’era un corvo nel mio sogno
e l’orizzonte era nero
come i temporali ad agosto
Ti avevo avvertito
che due ali volavano
nel buio del bosco
e che qualcuno non sarebbe tornato
Tra le nuvole degli anni
che scorrono come un
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La mia tomba
sarà di marmo nero
un solo fiore alla memoria
stanco per il cielo in autunno
La mia morte
sarà un lungo sonno
e non mi sveglierò per salutare
chi non sapeva della mia esistenza
Troppa apparenza
fra queste nuvole sbiadite
che non
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Quel vestitino la faceva sognare
e fino alla fine l’ha voluto indossare
prima di dover lasciare un mondo
che poi, in fondo, non ha dato tanto.
Ove far finta di non soffrire
sorridendo nell’illusione di restare
è possibile solo per chi sa
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Ti ho vista piangere
mentre attendevi una parola
scolpita fra le foglie
di un mattino senza pace
Ti ho vista vestita di bianco
prima della sera
quando la nebbia riempiva
l’aria di dolore
Vedevo i gesti sfumati
dal vento freddo
quando
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Ora scriverai poesie sulle nuvole
e l’aria di primavera
non avrà lo stesso calore
dei giorni di maggio
Ora il vento si fermerà un istante
per pregare con parole nuove
e l’erba sbiadirà
fra le ombre di una sera scura
Domani forse il sole
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Con le prime ombre
sono arrivati i dolori
densi come nuvole
grevi come il distacco
Quando la sera è morta
non ho più pregato
per un filo di stella
appena oltre l’orizzonte
Con l’ultima luna
le parole sono sfumate
e non ho più
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Può accadere così che un nome
cada esattamente lì
nel punto in cui non dovrebbe,
e la terra si apre
e in ognuno avviene un boato. Senza guerra
senza neanche la misura di un corpo da dire
con quanti centimetri si è salvi
quanti minuti abbiamo
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Vorrei parlar d’amore per allontanare il dolore,
ma è il tuo sguardo che mi trapassa il cuore.
Vorrei parlare di te che recidi un piccolo fiore,
ma in te non c è gioia, né sorriso o calore.
Mi manchi, mi manca il tuo sguardo gelido
la tua
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Un silenzio terrificante accompagna il sibilo dei fuochi,
nelle terre squarciate dalla maledizione di Caino,
sul ventre delle madri lacerato dal pianto dei bambini,
sui campi di frumento piegati dal urlo indifferente del mondo.
Senza le trombe che
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 931 al n° 960.
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