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Le 7804 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Battagliano le nubi
frastornando il creato,
rombi a spron battuti
e saette infiammate.
Arrotano e si scontrano
i cumuli furiosi
e tra scrosci e ululi
il vento frusta l 'acque.
S'addensa notte buia
tambura pioggia l'anta
e tra pesante
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*
Goccia d'acqua
nel palmo della mano
dell'irrequieto tempo
brucia l'apparire.
*
Dai robusti legami esclusa
pattina
senza pregiudizio alcuno.
*
Adolescente nel cuore
perde alla deriva
le sue simili.
*
Chi sbaglia paga!
A volte
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 | Il palazzo del Pordoi
lo coprendi
è fortezza millenaria
Vette torri d'oro ad occidente
e d'acciaio la rivestono
le notti di luna
Ai suoi piedi giace
di pietra il lamento
dei perduti eroi
Echi di grida spezzate
fino alle vette si
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hy ju |
03/07/2012 15:40| 2072 |
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| Seduto
a mezz'acqua
e pomeriggio
su uno scoglio
io canto
di terra e acqua
d'acqua di terra e cigni
che beccano
a difender l'orizzonte
ed il passaggio delle anatre
madri pennute
con i piccoli in fila
mentre sulle mie spalle
come
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| Vigili e forti
da secoli ed anni
severi gendarmi nei boschi
al potere.
Ma ruvida scorza
non tragga in inganno,
quei tronchi e le
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 | Grandezza infinita sei
oh implacabile mare
Scultore di rocce
spiagge insenature
artista vitale sei
d'un mondo emerso
Tu disumana forza
fonte di energia inestimabile
ogni cosa trasformi e modelli
senza che nessuno possa
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| Destato dal profumo di ginestre
alzai lo sguardo e scorsi avanti
a me il golfo;
da Palinuro a Maratea
dallo scialandro algli infreschi
le tue coste a picco si tuffano nel mare blu,
di sassi dal tempo levigate
dalle forme più variegate.
Miro
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 | Scricchiolii di vetri infranti sotto i piedi stanchi
d'un solitario accattone...
sparse ferraglie divorate dal tempo tra rovi ostili
e ortiche minacciose...
Cocci azzurri di bottiglie come lame piantate
sull'inutile diroccato muricciolo di
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Cantano l'azzurro i pini
sepolti dall'afa.
L'etenità in una goccia di sabbia
ha la porpora di un dolce respiro.
L'azzurro ha la voce di una Dea,
è caldo come le mammelle antiche
appoggiate sopra i sonni traditi.
È
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A novella luna,
mio dubbioso cuore,
volteggia.
Madre mia,
avvolta nel tuo splendore,
consegno a te, ogni mio errore,
ogni stupido pensamento,
di questo pallido giorno,
solo tormento.
Lo consegno a te,
perché lo possa cullare,
la mia
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 | Ondeggia la quercia i suoi anni,
poggiando radici profonde
calate nel grembo alla terra.
Scroscia impetuosa la pioggia.
Sul ramo di quercia
un passero attende.
La natura impone tutta la sua virilità
nel breve tempo d’ un attimo.
E’ il temporale.
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L'alba era la mia unica croce,
una luce da guardare e dimenticare
perché il sole si portava via ogni cosa.
Attendevo le notti, i respiri un po' nascosti.
E se spesso esitavi non era per me,
ma per tutte quelle parole che di notte
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Alberi verdi, vuoti di luce
come vasi appesi nell'aria,
sospesi sulla terra, nell'Universo
sterili stelle infuocate nel buio.
Un nero ricordo d'infanzia,
vagamente ostile ma confortante,
l'oscuro tetro inconscio e lontano
un fascio di
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Oltre filari e siepi tra campi di coltivi
e fradici alneti d'acqua intrisi,
sotto la stagione del grande cielo
e con la luce del più rosso sole,
s'attardano le sere ai fuochi dei falò
dall'uno all'altro argine del fiume.
In danze
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Il mio risveglio
è preghiera di ringraziamento
come tutte le ore della giornata
ne sono il corredo di spirito.
E all'approssimarsi della sera
nasce la lode vespertina al Signore,
eternamente presente
in ogni frammento del mio
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Ohi tra sabbia e mare da morire
fai caldo sotto le parole
un posto fresco da guarire
l'inferno che divampa in centro
ti spalmi il sole e sul costume
signorina tinta d'arancione
è una festa il tuo colore
l'abbronzatura e le tue pose
mi
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 | Talvolta piange, si rattrista un po'
ma se è sereno sempre ti regala
orizzonti di luce ove lo sguardo
si perde entro confini che non ha.
Quando si specchia in mare
al luccicar del sole l'acqua inonda
di nuvole che scioglie come
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Il coltello,
fetido,
penetra le carni
singulti
spasmi di vita
ancora viva
è orribile
strazio
è ingordigia
laida
è urlo
arcaico
che trafigge
e mentre
l'occhio morente
abbandona la luce
la compassione
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Ti guardo con rispetto
ma in me non c'è timore
io ti conosco, so qual'è il valore
m'affascina il vigore
la tua forza, il tuo splendore
La tua bellezza
mentre il vento ti è compagno
certo è l'amore, senza
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Le lucciole
che incrociano confuse i loro voli
saranno cento, cinquecento, mille,
sotto l’enorme cedro centenario
che si drizza prepotente in mezzo al parco.
Ho convocato qui gli amici, a mezzanotte,
e ce ne stiamo muti
nel vasto vuoto sotto i
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 | Pino salmastro
scheletrica ombra contorta,
piegato il tronco e curva la chioma,
come un segno di riverenza
alla forza della natura.
Pineta gentile
da dolci melodie allietata,
dove il passero presenta
natural musicalità,
dove la distesa
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 | Son verdi, rossastri tumori le tante, tantissime galle
che invadono foglie
ed amenti
con bacche improbabili e strane.
I nostri castagni nei boschi
ed anche nei vasti frutteti,
si mostrano stanchi
e malati.
Fa quasi ribrezzo vedere,
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 | Moscone che voli ronzando;
di un frenetico librare bizzarro,
ti posi, ti alzi, ti arrendi,
compagno di un'afoso momento
tra il silenzio di orti nascenti.
Spopolate le vie cittadine,
pareti di case assolate
luci e ombre tra portoni e
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 | Ti guardo,
o mare,
e ti osservo
nella tua calma immensa.
A te
vanno
i miei pensieri più reconditi.
Guardami,
e parlami,
come facevi
quando ero bambina.
Le tue onde sulla riva
mi danno pace.
La pace
che solo stando tra le tue
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E' un incanto
il tramonto
che bacia
e costella d'oriente
le perle incastonate
nelle frastagliate
e selvagge coste
Raccolgo con lo sguardo
e i sensi
il susseguir di gemme
che spiccano adagiate
su rocce impervie a picco
e che vanitose
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Vivì |
21/06/2012 11:48 | 3640 |
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Il vento
la valle attraversa,
con sibilo lieve
caccia l'ondata di caldo,
perfida nemica.
Un lampo
il mare di nubi livido squarcia,
fulmini in cielo
serpi di fuoco,
tuoni su tuoni,
rotolar di montagne
un crollar nei burroni.
Pochi
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Si avverte nell’aria
qualcosa di nuovo,
spazi di luce, di sole,
di vita.
È primavera!
Lo grida il mondo,
lo grida la natura.
Lo grida il passero
che con lieti canti sveglia la massaia.
All’albero secolare
non chiedere perché
cambia
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La mia rosa è bianca
di mattina
si lava con la rugiada
e la sera si abbronza
con la luna.
Ha sfumature rosa
e lievemente arrossisce
quando passa la vicina
che sorpresa si gira
al suo profumo dolce
di natura.
Profuma di nettare
con
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Nel lavorio del silenzio
mormorano al cuore le onde
sospinte
da una leggera brezza mattutina.
Il sole
appena nato all'orizzonte,
il moto continuo,
gli intensi colori
animano distese marine,
dall'azzurro al verde
alla candida schiuma
in
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 | Aspri sapori d'autunno,
profumo di mosto selvatico,
satura è l'aria tra filari di viti.
Grappoli di acini maturi
avvinghiati ai graspi.
Barrique di rovere esortano …
nel fermento, il liquido pigiato
di bacco a diventare
di- vino
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| Che n’ è stato mai
di tutte quelle rose che non colsi?
Ora son li, il lungo stelo affranto
velato dall’ indaco del glicine
che l’ha racccolte senza compassione
spingendo ogni spina entro il terreno.
Che ne è stato ormai
che ne
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7804 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4501 al n° 4530.
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