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Le 7804 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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La luce dell'aurora ci veste di lilla
e tutto si colora della sua maestà
ha lacrime di rugiada la campanula
stropiccia gli occhi anche
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Il vento sospinge
dolci ricordi
amori sussurrati
nell’aria dipinti.
Il canto luminoso,
odo nell’eco
di valli in fiore.
Miti voli,
danze orientali
calmano il cuore.
Ultimi soffi
profumate essenze
sorridono luminose
al risveglio
d’una
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L’illusione del leggiadro fiore,
festoso, nella festosa primavera,
lieve sfiorisce al sole,
china il suo capo stanco,
senza un lamento,
nel volgere di poche ore,
e fragile, rilascia
i suoi petali al vento,
restituendoli, tosto,
alla bruna
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Guardalo.
Attorcigliate al tronco
dalle fibre a nudo come braccia
la terra ha ritirato la sua linfa.
Guardalo.
Non della pietra il freddo movimento
ai morsi incisi dalla pioggia
ma la grigia pietà del cielo limpido
verso cui si torce
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Era da tempo
che non vedevo
una rondine
nel mio verde giardino.
Oggi,
in un cielo terso
d’un tramonto vermiglio,
prima una, poi un’altra,
poi... tante rondini
han fatto corona
in concentrici cerchi
volteggiando intorno
ad un albero di
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Dalle tue labbra cadranno
petali di rose vellutate
e sulle mani, come ali di farfalla
scenderanno fiumi di rugiada.
E’ come un’estasi infinita
questa melodia d’umori che confonde
scivola sopra ogni fibra,
palpita, e ricerca una parola
che non
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Zolla sei della notte, oh Luna,
or che piena ti spieghi in alto,
ti muove un alito al contorno
manti sfuocati di bianco drappo
e perle di carta stagna lucono
nel tuo paradiso fatto di ricordi,
a delimitare i tuoi scuri bordi.
Hai trafugato questo
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 | Se la tua finestra affacciata sul mondo
reggesse il suo peso e portasse il suo vanto
saranno bocce che rotolano e incantano
Alla sua fonte l'essere è nutrito
è oblio dell'uomo di un sogno assai ambito
ove silenziose valli sembrano
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 | E' un trillar di passeri, quest'oggi,
il mio giardino.
Silente
ascolta il salice.
Il pino,
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| Scroscia,
in aroma di pioggia estiva
nel trapasso tepore acconsento
al sapore che esala.
Frulli in sobbalzo sembrano stelle
un venire a susseguirsi deporta e
genera ingorghi tra le fossette
livellando in compiaciuto ballare.
Rivoli in barchette
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| Crollano quei sogni
e quelle attese
come fragili tetti
e le pareti delle case
scosse e squassate
dalla natura in fermento
che si ribella devastando...
Sciami di tremiti
convulsi si susseguono
in quella tormentosa danza
sciagurata
scuotendo le
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Vivì |
02/06/2012 08:08 | 3392 |
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 | Lentamente vai...
Non sono tuoi
i riflessi del sole
non gli arruffati voli
e l'anatrare
Né il roco stridio
dei gabbiani
o il batter d'ali
dei cigni al decollare
Languendo in mare
sentirai tue
le carezze setose
dei salici
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 | Morire già di paura
abbracciati ai muri maestri
di quale vita
di quale immenso singhiozzo del tempo
morire di secondi
di passi
di incastri
e lesioni
e non sapere chi eri e dov'eri
da dove venivi
foga immonda
da quale fondo del
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| Il lume di notte attirava gli insetti
Prede di gechi e piccoli uccelli
Io non trovavo luci di notte se non sulle tombe
E nei cimiteri, dopo il tuffo del sole
Ogni sera andavo a cacciare
L’uomo, passando nei pressi
Con la paura dell’ombra
E dei
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 | Devasta la pace dove tutto tace
della morte è amico inaspettato
e tra sibili di sirene resta come muto
indifferente allo scorrere della lacrima
Or reagisce la folla tra corpi inermi
ove la penisola nel tempo segnerà
nel giungere
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 | La notte scesa come un sipario
lasciò attoniti il pubblico misterioso
ognuno era nella silenziosa atmosfera del suo momento
le stelle splendenti
l'aria tiepida
una serata d'agosto!
Calda sera agostana
sentivo l'aria intrisa
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 | Ancor non muore la sera a Grisolera, anzi, viepiù
vi indugiano brandelli di porpora in un cielo come
rorido di sangue sopra i tetti delle case e tra i
bianchi muri ancor tiepidi di sole.
Dalle alte terrazze, ove le donne nei cesti han
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 | Assise sur le liseré
du chemin
encore tout imprégné
de nuit,
je contemple
l’animation de la prairie
avec son monde
de paysans.
La terre boue
dans le brouillard chaud
du matin.
Une brise molle
court sur les
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Grande mare del nord
d'inverno ti nascondi
nell'immensità cristallina
che tutto avvolge
finanche il tuo moto ondoso
tace nella gelida morsa.
Il tuo silenzio e il tuo penetrante respiro
avvolge chiunque si avvicina
che leggiadro sui tuoi
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 | La muraglia in pietra secolare
era sferzata dalle onde impetuose
la luna a squarci lanciava sguardi lattiginosi
a quelle pietre mai mosse
la tempesta aumentava con vigore
il cielo sembrava in lutto profondo
ogni cosa cercava un nascondiglio
la
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Dev'essere ben dolce il fiore di patata
per le formiche ghiotte attirate
che si spingono all'ingresso del calice.
Sta nella fila del campo a bordo strada
primo sbocciato venato di violetto
coi cinque petali intorno al centro giallo.
Nel
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E' profondo questo mare
adagiato su coste
agitato su scogli
lunghi e levigati,
come pesci abbandonati sulla riva
in anni di solitudine.
Intorno macchie selvagge
grigie
che si muovono al vento
qual braccia tormentate
nel saluto
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Un bosco sfoltisce, s’apre, diventa
chiaro, scuro, s’inerpica, ricala
finché il cielo è lanugine, bianca
e l’aria si è smossa, più vasta
Il crepitio delle fronde s’allenta,
dabbasso il verde s’imbroglia e s’arresta
fra rocce grigie, campite,
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 | Erette turgide
lucenti spade
bianca e rossa
splendente fiamma.
Non è superbia la tua
radicchio
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 | Il dio parlante,
fanciullo del polline,
che rifluisce nell'uno
da cui proviene
e vi si annulla:
ecco, accennò
alla sorte fortuita,
fausta ed imprevista;
infausta od improvvisa:
confuso fremito
nella folgore o nei fiori.
[La
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 | La frescura del primo mattino
giunge fino a togliermi il fiato.
Le ghiande sparse
sul terreno ancor umido
son sole.
Spogli i rami
si inchinano alla terra
per succhiarne il sapore.
Le foglie cariche di brina
brillano ai pallidi raggi.
Lieve
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 | Rami stilati
nel cielo del tramonto,
toni sfumati in nuvole distese.
Una soltanto, bianca,
spezza tinta, poi sopra i tetti
e gli alberi, riappare.
Caldo meriggio
lascia posto a sera,
ombre s’allungan sulla stessa via,
dove il tuo cuore punta
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Tu che d’altrui splendor
vivi riflessa,
non ardono i tuoi raggi
né fan germogliar sementi,
eppure in ciel
come
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 | Più affilato di una falce, sottile e sfavillante spicchio
di luna m'appari a mietere fasci di stelle.
Nella notte che olezza di sparto, placido mare
immenso tutte le accoglie mentre dal suo specchio
oscurato al ciel invidia, gravido di
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| Lungo il sentiero
mi sono fermato
e, per un istante
il cielo ho guardato,
mi sono destato
da un sonno profondo
vedendo lo spettacolo
più bello del mondo.
L’azzurro del cielo
dipinto lassù
da quel momento
non mi lascia
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| *
un tratto
di sabbia distesa
nuda ai raggi del sole
mostrava orgogliosa il suo mare
tra i canti migliori ch’ aveva
al mio solitario osservare
*
nel suo leggero danzare, tra tondi giri dell’ onde fino
lo scoglio schiumando abbracciare, lento nel
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7804 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4561 al n° 4590.
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