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Le 7804 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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un prato azzurro
il cielo dell'estate
e le rondini, come pecore
al pascolo, animose
a volteggiare.
Gare sembrano le volate
a branco, lieve e ansioso
il gioco d'ali nel saettar a frotte,
in uno spazio circoscritto e tondo
senza che di quei
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Rosso, volge in lilla
il mare rigato da scie borbottanti
di stanchi sonnolenti pescatori.
L’argento sparisce nel cono
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Fra i monti d'armonia
sacro splendore
sbocciò d'incanto
ad estasiar d'albore
gli occhi
soavi dell'umanità
salendo
lungo i monti di beltà
che sacro
meditò
ora et labora
sboccia
fra
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 | Ci sono fili di luce
a sgusciar tra le toppe
d’una serranda impenetrabile
è già l’alba
tra l’odore di caffè
ed il profumo di rugiada
che splende nel sole
come un gioiello d’oriente
per poi spegnersi
tra nuvole e
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| Sento ancora quel profumo
quando in mezzo ai prati in fiore
navigavano piccirilli
saltando al suono della gioia
inconsapevoli che mai più
istanti simili avrebbero vissuto
in serbo ben altro la vita
verso chi con loro respirava
.
colori
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| Seduta su l'altura,
osservo
l'immensa natura.
Vedo lo spazio
infinito,
è un afflato.
Noto laggiù,
tremulo,
un timido fiore.
Nel prato largo,
verde,
è sbocciato.
Tra l'erba, le spine,
ha spinto
è
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| Seni acerbi
preparano trappole
a sguardi di largo cerchio
e s’intravedono tremanti
come pulli impauriti
al primo affaccio
oltre orli di nidi
e a tal visione
pennellano lingue i vecchi
su labbra a cadente recinto
di sillabe, sentinelle
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| Si risvegliano i semi
dopo il lungo sonno
dell'inverno
profuma di nuovo l'aria.
Eran nascosti sotto la rugiada
ed il sole
col suo calore
li ha fatti germogliare
e ora sbocciano
coi loro variopinti colori.
Un cielo limpido
col sole
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 | Per quest'alba rosata,
sorteggio le mie cifre ed un futuro
variamente colorato, patteggio.
Per di più invocando l'elemento
nella massima quantità disponibile,
in combinazione con l'altro
per caso o in forma di giuramento,
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 | Corro... per incontrare me tra boschi fioriti.
Tra piante selvatiche mi muovo scalzo,
a piedi nudi
senza scarpe.
Correndo veloce tocco madre terra.
Sento in me la sua forza,
l’attrazione e lo sforzo dei miei arti
nel sollevarvi dalla presa.
Annuso
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| Sono gocce lente
ma si fanno
canto
sull'ombrello.
Rapido cammino
senza meta
dicendomi che presto
verrà notte
e forse,
insieme ad essa,
il temporale.
Quello sarà certo
un gran momento
quando,
passo dopo passo,
nella pioggia
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 | Sous la voûte bleue
parsemée de nuées blanches...
j’investis de mes rêves
le paysage.
À contre- jour
et dans le silence:
sans parole!
J’erre
jouissant de ma solitude.
Le vent printanier
fait
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| E il vento porta in sé
l’odore dei ricordi
il sapore di un’immagine
le urla di un colore
le lacrime di un dolore.
E il sole porta in sé
il calore di un treno freddo
la luce di uno sguardo oramai spento
l’ombra delle mie scarpe
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| Oltre l’ignoto
percorsi sospesi nel mare
possenti braccia
tracciano linee nella sabbia
forse un sogno, forse un ricordo.
Non c’è vita nel buio
dell’anima non rimane
speranza tradita dal tempo.
Oltre quel bosco funesto
la luce candida,
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 | Non può nomarsi casa quel tugurio
ove s'è ritirato tutto solo.
Vi manca lì ogni ben, ma stampe e libri
di lor fan bella mostra, e sul giaciglio
riposa scritto che sta producendo.
Di poco vive, in quell'ameno ambiente
e
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| Bianco
profumo
in penombra
che dà al pettirosso
chiarori
e illusioni del giorno.
Lui
canta
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| Lo sol che nasce e fende
le pecorine nubi,
e terra scalda di raggi
luminosi; 'l cinguettio
di svolazzanti, festosi
uccelletti, lo canto
di rondini guizzanti
che ora librano 'n cielo
ed ora lambono terra,
li verdeggianti prati,
li tenui, olenti
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 | Gli anni il tempo non cancella,
nel desiderato incontro ritrovo
quel magico splash d'onda,
che schiumoso si rinnova.
Paradisiaca visione
di eccelsa natura
nel coinvolgente scenario:
fra cielo e terra
in quel golfo incastonato.
Amai questi
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Senza di voi è vuota quella corte
emigrate siete
eppure sono sicura
capolino avete fatto
fumi inconsueti
sul cammino
odori sconosciuti
al vostro olfatto
piccole zampine
temono il calore
privato vi hanno
di quell’ossigeno vitale
e
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 | Scivola via l'acqua ridente,
e incautamente gioca e precipita fra schizzi spumeggianti.
Gorgoglii leggeri solleticarono orecchi attenti, e sussurrarono parole senza ritorno, soffocate dal tuo frastuono.
Cadente fra rocce appuntite...
e scorri
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| nel passare dell’ ore
il cielo si fece più chiaro
da quello lasciato al mattino
goffi silenzi di passi, nel solitario cammino
*
strada tra erba tracciata, basi d'orme passate
squarci di cime azzurrate, rovi a file di spine
da nembi vaganti
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Munifica, la novella terra
attende i suoi piccini,
li alletta dei suoi profumi,
prodiga, addita loro
rinnovato nutrimento.
Non più nell’aria
strepitii di aratura assordanti,
né azzardo di minaccia
d’aratro insistente
lì
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 | Brucia la boscaglia
per ignobili interessi,
brucia l'innocuo paesaggio,
natura mandata a morte
per legge di profitto.
Quercia secolare,
pino misterioso,
sterpaglia desolata,
semplice arbusto di corbezzolo.
Ussenze di vita
da una mano
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| Alba tenue di un giorno
offerta alla vita a chi,
di quella luce
ne riflette ogni raggio.
Prisma cristallino,
del suo spirito
colmo il mio sguardo.
Tremule luci tra quelle
acque di primavera,
appena increspate
dalla notte
impazienti
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| Ruscelli nascon dai vespri monti
cantan lodi ai rami secchi e foglie morte
alle zanzare e alle marmotte
portan via al lor passare
il rifiuto che segreta il naturale
son del corso abbeveratoi
per anfibi pecorelle e pure buoi
godon sassi ch'eran di
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Non più trilli, né guizzi,
né esuberanti garriti,
tra i rami frondosi
degli aranci e degli ulivi.
Né tra i mandorli
e i peschi in germoglio.
Né salti giocondi
sui teneri prati fioriti,
ma rombi, sbuffi e
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Nuovi
radiosi
tappeti
a colori
giù lungo la strada
viole
splendenti
catturano gli occhi
per foto
ricordo
momenti preziosi
di luce fiorita
potenza
vivace
diffusa
vibrante nel cuore
ma tenue,
già quasi
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 | Tra due sassi corrosi
dall'acqua
è spuntata una viola,
volevo strapparla
per fartene dono
ma ho ritratto la mano
non posso! Il vento la culla
le parla d'amore è del
suo profumo lei gli fa dono.
Accoccolata sull'erba
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| Uscirò tra non molto per fare il mio solito giro:
respiro di mandorli in fiore e di nuvole stanche,
di vento che sale la valle per dirmi di te,
zaffate di mare, ciliegi, tabacco e viole
che nuove
dall’alba al tramonto qui aspettano il sole
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La grazia aureolata,
di giorno vestita,
volteggia sfavillante
intrecciando contrasti.
Morbidi rilievi di luce
si smorzano sommessi
ricamando il proprio rovescio
nell’alternanza con la notte.
Civettando con il Sogno
impercettibili
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Placida è l’onda
che il vento inquieta
all’apparir del giorno,
sbadiglia il pescatore
issando in un fregar
di cime la sua rete,
gridano rauchi
i
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7804 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4681 al n° 4710.
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