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Le 7850 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Gocce di rugiada
natura viva
...meraviglia!
lacrime di sale
nutrimento che dà vita.
Esplosione di vigore
candor di bellezza
nella trasparenza.
Rugiada mattutina
giunge a risvegliar natura
con umidi baci
in ogni petalo
in ogni
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In punta di dita
un velo gentile gioca
con il sorriso del sole
suda la rugiada
nella prima freschezza
Primavera esuberante
di vene verdi e tenere
L'acqua liscia del fiume
dà un brivido di piacere
un freddo leggero
germogli svegli
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Il mal tempo toglie l’ancora
fradicio dell’ultima pioggia
la notte serena
saluta il rumore delle onde
che il vento leggiadro
fa giungere al mare
e costeggiando va
un lento calore
si posa sull'erba perlata
nella sospesa
luce di
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| Julie |
10/03/2012 15:19 | 3109|  |
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Piange l'inverno
per quest'ultima volta
son delicate le lacrime
accarezzando nuovi germogli
pronunziano l'avvento
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E' giovane primavera
che svegliato ha linfa
dei suoi figli
e con gemme neonate
riveste rami
e di rugiada tiepida scintilla
riscalda madre
nel suo dormi- veglia.
Sembra far pace il sole
che sbircia tra colli non più innevati,
non
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Costeggia il lago
al risveglio dell'albore
tra quiete di abbacinante bellezza
dove la virgola di un bagliore
vezzeggia appena
e la dama della pioggia
bagna ghirigori d'erba a disdoro di fate
-segretamente nascoste-
Primule coraggiose
destano
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La notte più tiepida
ha abbracciato i miei sogni
riverberi di mite mattino
filtrano da piccole fessure
l'aria più dolce corre
verso temerari boccioli
fan capolino atteggiandosi
dame di ancor vago profumo
Così anche le
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 | Un venticello leggero soffia
delicatamente mentre il cuor tuo
abbraccia sensazioni non perdenti.
Sprazzi di rugiada accompagnano
il tempo con voglia di ritrovare
quel dolce sentimento.
Vibra il corpo di attimi sfuggenti
mentre la tua anima
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 | Gocciole di pioggia
sulle foglie del mattino,
parlano del tempo
d’ormai quasi primavera.
Danzano col vento
nel tepore della sera,
posano, già stanche,
nel riposo della notte.
Poi che l’alba avanza,
dalle fronde esalan piano,
fresco dentro
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 | Cade come
neve al sole
il ghiaccio della
Vita
Goccia
dalle fronde del
dell’anima
una stilla
di amaro sapore
che annuncia
il tempo nuovo
che sta per tornare
Quel vento
mi parla dentro
come sincroniche
onde che non
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 | La memoria dell'acqua
portava con sé il disordine
di questi pensieri sciolti,
disgregati, senza più orizzonte
disegnato perché lo sguardo
potesse cogliere la differenza
tra il nero degli abissi e il volo.
Nel profilo di un
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 | All'alba, il fiore sullo stelo
emana vibrante il suo profumo.
Lo bagna dolcemente la rugiada
mentre le farfalle azzardano timide
il loro primo volo.
Anche il tuo bacio arriva lento ed
inatteso, cancellando il buio della
notte, mi avvolge
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La brina mattutina
piange disperatamente
scorgendo all’orizzonte
i primi raggi del sole
che asciugheranno
il suo splendore.
Il
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 | L'incorniciar natura
di un risvegliato vespro
rischiara menti
offuscate da ricordi amari
fino al dove di un paritario
in cui la stola scurisce
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| Gli asini con dentiere consumate
da dura paglia e fieno, ragliano sorridenti
e i loro padroni trascrivono note
su pentagramma di terra con la zappa
ogni tanto respinta da sassi
impurità di pagina
Pascolano le pecore vegliate da montoni
che
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| Allegra e sbarazzina, arriva primavera...
e l’aria è più serena, da mattina a sera.
Gli alberi sono in fiore, e verdi son già i prati.
E la natura tutta, si risveglia dal torpore...
Arriva poi l’estate con la sua gran
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 | Dammi la tua mano
per potere trovare la forza di risollevarmi,
dammi il sorriso
affinché possa inebriarmi dell'arcobaleno
e vedere riflesso il tuo volto fra la rugiada,
dammi le stelle
per potere rintracciare la luna ogni
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| Il fuoco di un ventare rapinoso
la foglia nel suo sibilo tramuta.
La scerpa, ella volteggia, cade muta
tra nembi d'altre foglie al suolo erboso.
Così la vita a noi: senza riposo
ci lacera, ci pezza, in altro muta
quella felicità non
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| Teone |
09/03/2012 15:13| 1524 |
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| Lieta pe' i venti la rondine vola,
balza dai rami sull'etere fresco.
Ivi germoglia la gemma d'un pesco,
desco goloso d'un raggio di Sol.
Col gaudio canto lo zefiro molle
di Vita avvolge le viole nascenti
ove la selva di valle di colle
folle
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| Già traspare la vivida erbetta
che di smeraldo par in fiocco
e’l verno lesto fugge
veloce di colpo di schiocco
Già son rivolte le tozze zolle
e’l campo la semina attende
mansueto nell’umana opra
e il suo corpo tende
Già
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 | Ricami d'argento
vestiran, stanotte, i fiori.
Non senti, forse, le corolle,
parlare?
E cinguettano, cantando,
felici, le capinere.
Si
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| Ho visto,
girare il giorno
e diventare notte
di lui calare
i pallidi raggi
sulle mie parole
spostare
le ombre sul giardino
e sulla casa.
Ho visto,
girare il mondo
e sedersi ad ascoltare
col sorriso
annuire e guardare
le ombre del giorno
e
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| Alta esibisce il manto suo
con ali spiegate abbracia il cielo
e la vista è tesa,
attende un movimento:
la posta è grande.
Nel celato nido
attendono la mamma
con striduli richiami
che stringono il cuore.
Non fa sconti la
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| L'ultima neve,
al tiepido sole d'aprile,
si muta
in rivoli d'argento,
che serpeggiando
tra primule e giunchiglie,
si fondono,
tra verdi fili d'erba,
si fan strada
spumeggiando
tra bianchi sassi,
diventa ruscello.
Corre,
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Il giaguaro si è fermato
al centro della notte,
il suo occhio brilla
come un diamante tra le stelle.
L'acqua esce dalla fonte,
il fuoco arde
nel ventre della terra.
Gli artigli della luna
hanno squarciato la placenta
dove nascono
le
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Dirottata dall'aria sottile,
ho il fiuto di un segugio
e le ferite di un guerriero...
Qui il passo fugge dal corpo
e l'ascolto trova la sua dimora:
tenda fatta di raggi
vibra al solo suono della luce.
La pelle del cuore si fa
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Trabocca di mitezza un chiaro cielo
sospeso azzurro vasto imperturbato.
Vaganti bianche nubi, profumato,
sospinge un vento, simili ad un velo.
Esulta primavera! Da ogni stelo
si levano aromi ritrovati.
Sono un ricordo ormai i campi
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| Teone |
08/03/2012 02:55| 1421 |
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Fianco a me caro
per ritrovar me stessa,
del Carso di Trieste
i battuti sentieri
tra cornioli e pini,
il sole d'inverno
dentro vi sbircia presto,
silenti iniziano
la luce catturar
di biancospino chiome
colchichi e primule,
cercando di
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Qui fiorisci tra le onde,
O Musa,
e guardando queste sponde,
confusa,
questa mia città di carta,
toccata
da un mare che il Sol marca,
O Amata,
di mirare le sue pene,
sopporta!
Qui vicino di Sirene
ci porta
lo Scirocco persa voce,
dei
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I fianchi scarnificati
come morso di leone
ed in cima un muro petroso
protegge la senilità arborea
rami protesi nell'azzurro diluito di nuvole
in una mattinata di marzo.
E' come un orecchio che ascolta
una parabola da decodificare
e
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Bacchiche esalazioni
di purpurei frutti
fin sui precordi giungono intense
inebriando l'animo tutto
di diafanico e veril splendore privato
in questo procelloso e grigio autunno
macabro cimitero dei candidi sensi
che oggi eternamente giacciono
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7850 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4891 al n° 4920.
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