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Le 7850 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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 | Riecheggiano
prepotenti
i segni del malcontento
di questo cielo.
Lacrime sgorgano
da nuvole ostili
setacciando
mali terreni.
Grigio di rabbia
l'eterno tetto
non splende d'azzurro
per i troppi pensieri.
Urla
e quasi crolla
sotto il
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| Sulla strada appiccicosa,
un folto gregge procedeva
alla ricerca di quel verde
che sempre meno rifulgeva.
Con la lingua penzoloni,
seppur liberi dal manto,
avanzano con passo stanco
pure gli aitanti montoni.
Era terso il cielo e l'astro,
co'
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Urla la sua potenza il mare
quando il vento lo scuote
dandogli energia.
Urla e minaccia
chi osa sfidarlo.
E io, che gli sto davanti
mi quieto, lo lascio sfogare,
guardandolo alzare i suoi flutti violenti.
Lo guardo muta,
respirando i
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smorza ogni colore
l'arrugginito incanto
di foglie appese e morte
tra i rami intrecciati del bosco
fluttuano nel cielo
ancorate a tronchi fissi
in innaturale zelo
soffoca tra le fronde
un vento lieve ed è
frastuono il camminare
sulla
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Piume bianche
volteggiano nell'aria
cadono
fragili e leggere.
Ed ogni cosa diventa invisibile.
I tetti delle case
biancheggiano
e brillano al sole
come mille diamanti
accecando lo sguardo.
Neve scende
come poesia meravigliosa
natura
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 | Stanotte ho sognato
che correvo in un campo di margherite.
Come vorrei
poter tornare bambina,
giocare con gli altri fanciulli,
correre felici e
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Tra foglie e rami,
tra fogli e inchiostro
mi divido.
Natura nel tuo essere severa e licenziosa,
insegnami a volare:
con la mente colgo un fiore, sfioro
una nuvola
- mi sento leggera -
Rimbalzo
a terra
una palla
sfugge e un bimbo
piange.
Mi
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Senza parole
hai catturato il mio sguardo,
un emozione,
come un esplosione,
pochi secondi per consumarsi,
un bacio rosso come la passione,
per
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Una luna così
io non riesco proprio a ricordarla,
con questa luce bianca,
sfacciata e prepotente,
in mezzo al cielo nero e freddo
mitragliato da una fitta rosa
di nitide stelle tremolanti.
L’ho vista solo dopo mezzanotte,
quando sono
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Chi si schianta e urla furioso
e sbrigliato tracima oltre la proda?
Equoree masse mareggia il vento:
s'azzuffano creste, scoppiano brille spume;
dallo specchio urti tremendi d'onde alte
a frangiflutti attentano feroci.
Oh il mare, il mare
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Rumoreggia il cielo
pigramente il grigio
s’impossessa della luce
adombrando la vista
sulla terra le lacrime
disertano i pensieri
il volo degli uccelli
diviene caotico
si cullano le fronde
rimestate dal vento
e tra lampi di luce
s’innalza la
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Contro il cielo d’acciaio
il colore a spicchi
di un telone che si tende
a sfidare lo staffile
del grecale convertito in tramontana.
E l’asta è lo spiedo
che trafigge
cielo e mare
sposi destinati a odiarsi
per prolungata
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Bosco di neve che foglie di vetro
mostri tra brine al mesto viandante;
selva di gelo che copri danzante
l’ultimo guardo dell’ultimo Sôl,
quanto m’ispiri pungendomi l’estro
e quanto versi dal ghiaccio ch’è sciolto
l’alto deliro su
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 | mare dolce mare
culla della terra
generatore dell'equilibrio universale
tu che ispiri alla poesia da secoli
tu che alimenti i popoli
di questa meravigliosa Terra
tu che con i tuoi uragani
spingi avventurieri navigatori
su terre lontane e
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| Da dietro i doppi vetri
aspetto che finisca - e finirà - l’inverno.
Sarà un conforto
dimenticare questa ingiuria e
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| Tozza croce
scagliata dal cielo
si conficca e solleva
straccio al vento,
lucido gli occhi
si schiarisce la scena,
moribondo coniglio
tra artigli d’aquila
raddoppiati al sorvolo
d’immensa pozzanghera
specchio di morte
in ultimi fremiti
e
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In
meraviglie
dell'universo
vaga
all'alba degli anni
aspirando le gioie
nella clessidra
volta al tramonto
Canto,
di un misto rosso cupo
rischiara
solo squarci
della luna
brace annerita
da brina di vento
venuto da nord
Ricami di trine
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Sulle sponde del fiume
vestite
di muschi e licheni
si erge
il salice bianco
la chioma argentea
vecchio saggio
a raccontar storie
di un tempo che fu
Dall'acqua si ode
un vocio allegro
vaironi, arborelle
nel fanciullesco giocare
ridono
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Rami, tronchi, siepi
imbiancati,
pacchi dono avvolti
dal gelo.
La brina regna sovrana
sui tetti,
i piumoni riempiono
i letti.
L'inverno trionfa
celato dal sole,
il fiato sbuffa
locomotiva umana
e la nebbia severa
è pronta a
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Cerulei varchi all'orizzonte
s'impantanano di pesto lavico
e il tramonto di fumo intenso diventa.
Il giorno s'annebbia
fausto l'esodo alato
sul culmine inabissato del dubbio,
inaspro cuore di ghiaccio
il viandante in valigia pone
e in
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passo dopo passo
a spezzare il respiro
in un mattino terso
tra il fogliame secco
di un bosco
percorso nascosto
tra bianche rocce muschiate
e agrifogli sfioriti
c'è da pensare
che il fiato corto e duopo
meglio non fiatare
lasciare
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A tratti dormiente
baciato dal cielo
tra addobbi di ninfee
ove raganelle accordano orchestre
e piccoli uccelli con code a bacchetta
scandiscono ritmi e gorgheggiano
per un concerto multi etnico
Su ramo di salice a pelo d’acqua
una gru in amore,
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 | Nessun sa dir più come nasca il pane,
la pasta, oppur la frutta, od il salame,
e par che ora dal ciel cada la manna;
eppur se sol non brilla o l'acqua manca...
insomma se qualcosa va un po' storto,
più non si mangia; non produce
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| Sotto perlato gel d'opalina luce
panorama di favola appare.
Sopra addormentati alberi
candida natura, le sue spoglie
in superba veste
di cristalli bianchi mostra.
Il sole congelati raggi infiocca
rami stesi al ciel
e tra fremiti d'ali
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| Fruscii d’acqua
in mezzo a boschi
cinguettii di diamantini
tra le fronde più alte
questo e quello
tra le sponde d’un ruscello
che avanza tranquillo
pace che sgorga
nel silenzio più terso
immobilità divina
amor e
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| I fiori...
Si fanno spupazzare dal primo proboscidato che passa,
basta un ronzio che subito si concedono,
se passo io, a nessuno di loro interessa
ma... Quando sarò concime... Scommettiamo che mi vedono?
Le stelle...
Si mettono in mostra
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 | Volano nel cielo
stormi di neri
passeri,
mentre all'orizzonte
lo spento sole
sprofonda nel
brillante mare.
Sagome in lontananza
di rigogliose
terre, che
si confondon tra il
porpora del natural
vespro ...
Odo il delicato
ondeggiar
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| I raggi del sole
precipitano negli abissi.
La luce vitale
rispecchia nel blu
del mare,
che spavento di grandezza emana
la sua immensa immagine.
Le onde sbattono sulle
rocce costiere.
Il vento
agita le acque
sempre vive,
che bellezza
e regale
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| Luna, chiara luna
di stelle circondata
dai poeti amata,
in queste notti
gennaio ti fa bianca
lassù distesa e stanca.
Prendi per buono
questo mio sogno
ultimo nel tempo
che ancora mi prende
e mi accompagna
sui deserti del
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 | Ombre lunghe
fendono fredde
gelida aria
che percuote il viso.
Dormiente attorno
silenzioso spazio
attende
il bussar del tempo
ed è certezza
quel sol che sorge
tra brume di
brinosi sbianchi.
Schiarisce già,
quasi la notte
se
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| Nel cuore di questo Magnaudo [1] monte
mi sono imbattuto di un gigante pino [2],
dal diametro grandioso e dalla cima distante,
nel mezzo profondo di questo bosco alpino.
Camminando lungo il sentiero
mi sono imbattuto di una bellissima conifera,
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7850 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5011 al n° 5040.
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